297 -MDXXIV, MAGGIO. 208 et molti sono anegati, et nostri seguitano la victoria; hi qual letera scrive manderà, qual é questa che avi la mulina. Di campo, del proveditor Fexaro, scrita a li rectori di Brexa. Clarissimi fratres honorandi. Francesi se ne vanno fugali et incalzali da nostri; hanno passalo il fiume di Sesa et da nostri fono sta morti più de 1000 sguizari, et lolle due insegne ili gente di arme, 7 pezi di arlellarie, et molti cari di monilione et altri cariazi : ne sono etiam allegali molli nel passar dii fiume. Noi allogamo questa notte in campagna accanto le ripe del fiume et mandamo latti li nostri cavalli lizieri de li per seguitarli. Dii sucesso darò adviso a le magnifieenlie vostre, a le qual mi ricomando. Ex castris, ex Cesano, 29 Aprilis 152i, hore 22. 9 Copia di una letera di campo, scrita per Raphael Grattano, data in Gem al penultimo di Aprii 1524, drizata a sier Toma Tiepolo qu. sier Francesco, molto copiosa. Francesi, essendose relirati in Novara, tulio el giorno bravava di un soccorso di 14 milia svi-zari, el qude, ancora che non li fu^so credulo, perchè hora mai si hanno imparalo a cognoscere le loro bui!*, nondimeno questi signori che guberna la impresa, per mostrar la prudentia loro, si sono conlinuamente insegnali di far dui effetl'; uno di torli la via di le vicluarie, l’altro di negargli lo unirsi con el soccorso, se li veniva. Et cussi sempre con el nostro allogiare ritrovalo da la industria et inzegno dii signor duca di Urbin noslro Go-vernador, li hanno seguiti, de modo che essendo nofc a 27 dii presente a un loco chiamato Caslel-lazio verso la montagna, lassando «Novara quasi alle spalle, et di lonzi di essa Novara miglia 7, dubitando li nimici di non esser in ludo esclusi da la viluaria e de la lor salute insieme, f.icendo la-sera in Novara con artigliala segno di letizia, sforzandosi dare ad intendere a quesli che '1 faceva per il soccorso che li era propinquo, la note medesima ussirono di Novara lassando guardato el castello, facendo fino a la hora di mezodi con artegliaria et con carri miglia 27, venero con un circum dederunt ad allogiare a un loco chiamalo Komagnau, apresso el fiume Sesia, dove gionli fe- cezo un altro simulato ¡ubilo de artigliaria. Quesli noslri excellenlissimi signori, havendo, si per espio-zatori come etiam per allre diverse vie inteso che el loro soccorso non era da stimare, sì per esser poca quantità, come etiam per esser la maggior parte non svìzari ma gente dì quelli confini, non curando el fumo di la loro artellaria si spìnsero ad allogiare con la vanguardia a dui miglia apresso questo Romagnan, in uno loco chiamalo Geni, et questo fu a li 28 do l’instante. Li inimici vedendosi strìngere, ancora che ’I fiume dito .... con gran difficoltà si passa per la grosseza et per el veloce corso, comenzorono alcuni a volere sgua* zare, et vedendo che quasi sì melevan a una morte certa, deliberarono el cussi la note seguente con rffeclo et con incredìbile fatica fecero con grandissima forza dì corde, catene, carri et altri legnami un ponte, qual sla noie passando con quella fretta che suol fare quelli che hanno paura, molli se ne sono anegati, et questa malina, non essendo ancora finili di passare, li noslri li furono a le spalle, talmente che li fecero lassar dietro farine assai che portava per uno estremo bisogno, cari, monilione el molle altre sorte di bagagie, el essendose li inimici uniti con el lor debil soccorso in una lerra dii duca de Savoia chiamata Galli-nera, distante da Romagnan miglia uno; et come 179* li n<»slrì si presentava a la riva del fiume, li tirava di artigliaria. Dove sì mosse circa 200 schio-pelieri spagnoli et passorono ad un cerio passo per loro industria trovalo poco pericoloso, et dì poi loro, alcuni cavalli lìzìerì, sì de lì noslri come etiam de spagnoli, et a un tempo assaltorono la loro artigliaria et talmente misero in rota la loro guardia, che si a lompo havevan spale, lo esercito inimico era dii ludo rollo et fugato. Nondimeno senza gran pentita di horniuì non la hanno passata, con molte monilione, 7 pezi de artellaria da campagna, molli moschetti, archibusi, due insegne dì gente d’arme el 5 bandiere di fantarie; el questo è quanto sino a questo dì è sequìlo. Se allro digno de aviso succederà, vostra magnìlicenlia uè sarà advisala, ad< ió ne facìa parte al magnifico missìer Nicolò suo fraleìlo, et al signor Hironiuio Savorgnan al quale son servìtor, ile. Sì che lo esercito inimico, con quella caliva condìlione che el se Irova, lo havemo escluso del staio dì Milati, perchè dì là da Sesia fiume non li è più niente che apartengi al sialo de Milan. Per la informatone ho, a quelli pincerano lai nove se ne alegrerano, et che non se atrislino et lamentisi de li loro fran-