249 Ml'XXIV, APRILE. 250 Di Bergamo, di 21, hore 12. Come erano lettere de lì di campo dii provedador Pexaro, di 18,hore 13. Come era nova che 6000 sguizari erano zonli ad Jvrea, quali hanno tenuto la strada molto alla ; si iudìca doveano aver ordine di conzonzersi cuni le 400 lanze si dieea erano per venir di Franza, a ritornando dite lanze indriedo, come monsignor di Barbon ha dicto, facilmente li sguizari ritornerano. Scrive aver lettere di Milano di Porator nostro Contarmi di 20, hore20. Come hessendo sii menali in quella malina da forsi 50 fanti presoni parlili di Novara che andavano a Lodi et fono presi da quelli 147 * de Roxà, et sono slà quasi lutti dal popolo con grandissimo furore et impeto nmazati, e non li ha valso eh’ el signor Duca li volesse salvar. Beri gionse a Milano el signor Zanin ili Medici con le gente, et ozi se parte per la impresa de Biagrassa,et sono cominciali a partir 4000 fanti con le arleilarie per la ditta impresa. Il provedador Moro aspecta questa note 3 canoni da Crema per baterla roca di Caravazo: subito gioliti faranno faccnde. Di campo, di sier Piero da cha’ da Pexaro procurator, provedador menerai, fono lettere date a Caxalino, a dì 19, hore 2. Scrive le nove soprascrìpte, el dii zonzer a Jvrea bandiere 12 di sguizari. Da Milan, di 20, di V Orator nostro, hore 20, fo lettere, con l’ajiso di sguizari et altre par-ticularità, come dirò qui sotto. Da poi disnar fo Gran Consejo et falò 9 voxe. Di Bergamo, vidi lettere di 22, hore 11. Come haveano lettere di Milan di l’Orator nostro, di 21, hore 19: come, per uno messo mandalo per lo Illustrissimo signor Duca a Jvrea, parlile a li 18 de li, è riportalo Gno al suo partir esser gionlo lì sguizari 3000, e se dìcea aspettavano uno capitanìo Salant cum altri 2000; in tuliosariano 5000. Jvrea è mia 13 lunlan da Verzellì. Et che dicevano non voler partir de lì se prima non gìongevano le 400 lanze, dì le qual però nulla sapevano. Poi (Jìclo messo dice esser sialo a Novara dove se pulisse molto de vicluarie, e che francesi haveano fallo le spianale verso Olez, dal qual loco possono ben andar a la volta del paese de sguizari; el che sì parlava de la levala loro; et a dì 20 dì Milan partirono li 4000 fanti con le arleilarie per andar a la impresa di Biagrassa; et heri a hore 19 se partito el signor Zanìno per ditta impresa. Di Milan, di l’Orator nostro fo lettere di 21, hore . .., con avìsì soprascrìplì. Di sier Zuan Moro provedador' menerai, date in Caravazo a dì 22, hore .... Come, essendo zonli li 3 canoni di Crema per baler la roca, quelli dentro mandono fuora a rechieder dì poter mandar uno loro messo a Lodi, e non li venendo soccorso, rendersi eie. El nostri non volendo questi 148 pacli, rilornorono dentro e poi ussirono con dir volersi render salvo l’aver e le persone. E cussi è slà fato el hanno reso la dila roca, in la qual era uno capo con 70 fanti, quali sono ussiti fuora et andati via. Et il signor Janes ha consiglialo ditta roca al comìssarìo ducal, dove vi è slà posto custodia, el il caslelan si ha reso a descrilion dìi dillo signor Janes. In questo Consejo, poi andà li banchi a capello, fo ledo per Hironimo Alberto secretarlo una parlo presa ìli Pregadì a dì... dì l’instante; ma prima lexè una suplicalìon dì sier Zuan da Leze, qual fo electo dìi 1522 a dì 19 Odubrìo procurator dì san Marco, insta la parte, a dover ìnlrar Procurator in qual lì locherà per tessera ut in ca: al presente voi ìnlrar Procurator de citra e prestar ducali 1500 per mexi 18 con paritela di banco di la reslìlulion, con altre clausule ut in ea. La copia sarà qua avanti posta. Et io Marìn Sanudo sentendo tal parie per mìa opinion pessima e dolorosa, andai in renga et lì coniradìxi con tanta audientia, ¡usta il solilo, che nihil supra: d la renga feci uolerò qua di solo. Compilo di parlar, fu posta per li Consìerì et Gii dì XL la parte, la qual ave 10 non sìncer*, 393 di si, 927 di no, el fu preso di no con grandissima mìa laude. Sumnrio di la renga fexi io Mar in Sanudo in '49i; Gran Consejo, adì. . . Aprii 1524,contra una parte presa in Pregadi, la qual feci perder di largo. Do cosse è quelle che manlìen le republìche: la observantìa di le leze, el la conservation dìi danaro publico, Serenìssimo Prìncipe, Illustrissima Signoria, Gravissimo et Excellentissìmo Consejo; et però li nostri santi progenitori instituirono l'oficìo di Avogadorì di Comun quali fossi no conservadorì di esse leze, et che ogni Mazor Consejo li fusse dà solenne sacramento davanti la Vostra Sublimila dì observnr quelle. El Iralandose al presente una parte presa nel Consejo di Pregadì non dì molle ballote, udendola lezcr qui, son slà in grandissima conside- (1, La curia 148 * è »¡anca.