843 MCCCCCIV, FEBBHAJO. 844 merchadante mandi là. Non so quello sequirà de qui avanti ; parmi la darà al fine. Di quello sequirà la giornata, la magnificentia vostra per mie serà advi-sata ; a la qual me ricomando per infinite volte. Data UMxbonce die 17 ocfobris 1503. Subscriptio : Joannes Franciscus Affaitatus. A tergo : Magnifico el excellenlissimo doctori domino Petro Pasqualico, oratori veneto apud sere-nissimos rcges Castella;, in curia. Noto: vene poi lettere di primo dezembrio di l’orator notate avanti, dii zonzer di le altre do nave 406 * manchava, pur carge di specie ; ergo tulle sono zonle. Da poi disnar fo Pregadi, et vene le infrascriple lettere : Da Meldola, di sier Faustin Barbo proveditor, do lettere di 7 et 8. Narra la morte dii signor Antonio Maria a Forlì, e de 1’ ussir di rocha di missier Luflb confortando el popolo a prender partito, cegnundo darsi a la Signoria nostra ; et che la parte contraria, che era i Ramoratini, li fono adosso et messeno la caxa soa a sacho e lui fuzì in rocha; e cussi di alcuni di la soa parte, tra li qual fu missier Tiberto Brandolin. El qual è fuzito lì in Meldola, e li ha parlato, dicendo la Signoria doveria tuor Forlì havendo questa bona occasione; et che quelli di Forlì non voleno ritornar sotto la Chiesia, per dubito non ritornino soto i fioli fo dii conte Hironimo etc. ut in ea. Da Ravena. Aver ricevuto nostre lettere. Man-derano monilion e artilarie a Rimano juxta li mandali, et pagerano li fanti di Porto Cesenaticho; et che li dicti el quelli di Russi voleno danari avanti il mexe. Di Boma, di 7. Come fo dal papa in castello, ricevute nostre leltere con la iuslruction di Cluxercule etc. Subito zonto, soa santità con colera si dolse di la Signoria che non restava perturbar le cosse di la Chiesia e farli il pezo la poi, non li havendo alcun rispeto ; dicendo aver l’acordo di la rocha di Forlì fato con el signor Antonio Maria e li danari dia aver a Veniexia, eh’è segno la Signoria lei li darà ; et si voi, soto nome di favorirlo, insignorirsi de quella terra : con molte parole colerice, et che lui non à forze, ma Dio l’ajuterà. L’orator li rispose sapientissime, excusando la Signoria noslra; et che è molti modi da aver danari a Veniexia ; e si la Signoria havesse voluto Forlì e tutta la Romagna, I’ haria abuta e poria aver; e 1’haria (ulto publice e non soto coverta, e justamente l’haria potuto tenir etiam Forlì; et che la dureza di soa santità contra la Signoria è causa, perchè si quella volesse cognoscer la Signoria per fioli, lo ajuteria a reaquistar il resto etc. con molte parole ben ditte. E pur il papa era in colera, nè li valse raxon che esso orator li dicesse ; e si parli. Dii ditto, di 8. Come, a hora di vesporo, zonse lì domino Galeazo fo fiol dii conte Hironimo e nipote dii Cardinal San Zorzi, e portò la nova.di la morte dii signor Antonio Maria a Forlì, e che la terra chiamava : cc Chiesia ». Et inteso tal nova, esso Cardinal fu molto aliegro, e subito andono in castello dal papa a dirli. El qual lo alcgrouo super modum, adeo le calunie di la Signoria nostra si cominziavano a purgar, perchè zà tutti credevano la Signoria noslra vo- 407 lesse el dominio di Forlì, et hora si credeno il papa non fazi quel il fa contra la Signoria nostra per la recuperation di quel di la Chiesia, ma el fa per amor di soi, cl zà est mutata, tempore Alexandri. Li cardinali yspani sono malcontenti dii papa, sì per caxon di Valentino come per loro spizialità. E si do-leno dii papa, e uniti tutti hanno scripto a le catho-lice alteze che per sue lettere l’hano ajutnto a far papa, et hora non pono obtenir cossa che i domandano etc. E il Cardinal Salerno, che à più cura di Valentino che li altri, si duol assai dicendo quel pro-mete la sera il papa non observa la matina ; e si ticn che Valentino più non partirà, maxime hora eh’ è seguita la morte dii signor Antonio Maria di Forlì per aver la rocha, e si dubita etiam di la vita dii prefato Valentino. Item, si aspeta a Roma madama Felice fia dii papa, vien di Suona, e il papa li ha mandà contra alcune galee erano a Hostia per hono-rarla ; etiam per tutta quest’ altra setimana zonze-rano il profetili et il Cardinal San Piero in Vincula soi uepoti, e si li farà grandi honori etc. Dii ditto, di 9. Coinè è venuto aviso al Cardinal Ascanio, che quelli milanesi e di le altre terre, quali francesi voleano mandarli in Franza, par fosseno accordali, et cussi tajono a pezi quanti francesi che po-teno trovar, e fuziteno in le terre di la Signoria nostra, altri dicono altrove; et che sguizari eomenzano a far niovesta contra quel starlo; e di la pace con Spagna, si dice non seguirà. Et el prefato Ascanio à mandato uno suo intimo nominato Gabriel, qual è stato con lui in Franza, dal prefato orator nostro a dirli che il re di Franza à mandato via l’homo suo scodeva P intrate dii vescoado di Novara, e dubita li torà il resto di li intrade; et però pregava la Signoria fusse contenta lassarli P intrade dii vescoado di