115 MDKXIV, MARZO. Da poi disnar, fu Pregadi per lezer lettere, che molle ne sono. Di sier Carlo Contarini orator, date a san Zorzi, venute questa matina, fo ledo una lettera data a dì 25. Come, havendo inteso la delibera-lion del Senato di andar oralor a Milan, scrive è impossibile andar per non esser la via secura, hes-sendo dove el si atrova, di poter inlr»r in Milano. Poi scrive è su grandissima spexa, e olirà li ducali 1 *20 è deputa al mcxe, spende del suo assà più danari al mexe, non che andar a Milan, per esser il tutto carissimo el ducali 150 e più convuria spender dii suo; pertanto suplica la Signoria non voglii dar questo danno, eie. Fu posto, per li Savii, poi lecto la ditta lettera, Consieri et Cai di XL donar ducati 100 al prefato sier Carlo Contarini in recompensalion di le gran spexe el farà, el atento la gran carestia è in Milan. Ave: 161, 28, 2. Fu presa. 64 * Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii su-spender li debiti di sier Nicolò e Zorzi Valaresso qu. sier Marco, 1’ ha con la Signoria per anni do a P oficio di le Cazude in nome suo, padre el madre; la qual fo balotà per avanti el non ave il numero di le ballote, flora ave 169, 40, 3. El fu presa. Fu posto, per li dilli, stispender li debili di sier Francesco da Lezze qu. sier Alvixe, P ha con la Signoria nostra a P oticio ili le Raxon nuove el a le Cazude per uno anno solamente, la qual fo balolà per avanti el non ave il numero di le ballote. Mora ave 160, 41,2. Et fu presa. Fu posto, per li Savii tulli, aleuto sier Hironimo da Canal babbi refudalo por la egritudine sua Pro-vedador zeneral in Dalmatia, che ’I primo Pregadi per scurtinio sia eleeto in loco suo uno altro Pro-vedilor zeneral in Dalmatia con ducati 50 al mexe per spexe; legni con sè 4 cavalli ; possino esser eie-di li rectori di Dalmatia, videlicet quelli in loco di quali sono statelecli li successori, et parti zorni 20 poi sarà stà eleeto. Ave : 175, 7, 4. Di campo, vene lettere dii provedador Pe-xaro e sier Carlo Contarini, di 26, hore 20, date a Bellochio. Come, havendo spagnoli tulio P impresa dii castello chiamalo Sartirana, eh’ è sora Po, et dubitando per la defension fevano che inimici non venisseno a soccorrerlo, nostri sleteno insieme con spagnoli in arme. Scriveno poi, in quella bora esser venuto aviso li fanti spagnoli esser mirali dentro la terra per forza ; tamen in la roca erano idrati il conte Ugo di Popoli et fanti____et homini d’arme . . . ., sichè tuttavia continuavano di veder di aver la ditta roca etc., ut in litteris. Fu posto, per li Savii ai ordini, alento fosse electo per il nostro Mazor Consejo castelan a Napoli di Romania sier Zuan Batista di Garzoni, pertanto sia scritto al rezimento di Candia li dagi di sovention ducali 200, el scrivi a quel rezimento di Napoli, acciò li meli a conto del suo salario. Ave: 188, 9, 7. Fu posto, per li Consieri, che Andrea Stella cognominato Todeschin, qual si ha posto in pericolo de la vita per il Slado nostro, li sia concesso P officio di pesador al datio di la mercadantia di Padoa, con il salario solito, qual ofticio lo exercita più anni, et contentando maxime il datiario presente. 118, 27, 23. Presa. Di Hongaria fo leto lettere di Vi cenno Gui- 65 doto secretario, date a Buda, a dì 6 et 13 di Mareo. Come era ritornati di Slesia lo episcopo di Cinque Chiesie et il canzelier di Bohemia stati, insieme col marchese di Brandiburg, oratori di questa Maestà, per rimover quelle sede lulheriane e far ritornar li episcopi come prima erano. Et cussi hanno fSelo ritornar, et quelli popoli è contenti aiutar il Re, d par che preti si liaveano marídalo in monache etc. Item, scrive zerea Clisa dolendosi de li fermenti mandava il Papa per soccorso, quali erano retenuti dal conte di Arbe, pregando la Signoria li facesse relassar. Item, scrive che de lì era uno am-basciator dii Signor turco venuto zà più zorni per trattar acordo, qual il Re I’ havia falo lenir con custodia, e par 1’ babbi mandato a tuor per parlarli per tratar qualche acordo, vedendo li signori cristiani darli poco aiuto etc. Item, come de li, quelli de l’archiduca d’Austria venuti in quella corte a-presso la serenissima Regina et Re erano mal visti, el molti di loro da hongari venivano morti. Item scrive, tulli quelli andono su li monti per paura dii deluvio che dovea esser questo Fevrer passato, vedendo non esser stà nulla, sono ritornati in le citade. Di campo, de Raphael Gratiano vidi lettere, di 26, da Ochiobianco. Come francesi guardava di le bande di qua, sì per causa di le loro vi-cluarie come per darne disturbo a noi, due Ierre forte et fortificate, una chiamala Sartirana, l’altra Mortara. In Sartirana, cinque miglia distante dii campo de spagnoli, li era dentro Giovanni da Birago con 200 cavalli et 4 bandiere di fanti, et lì era ancora il conte Ugo di Pepoli, dove questa matina li sono andati spagnoli a l’alba del dì, l’hanno eo-menzata a balere, et a 16 hore la hanno per forza