771 Mceccciv. GKNNAJO. llì farlo ritornar, e fi irsi con darli danari, che ne ha bisogno. El qual ducha era sopra una slisa tirata molto forte, e lo vide andar et 70 cavali drio galopando. Doman esso orator sarà li, e la sera li oratori yspani. Item, il re à fato far proclame, che chi voi esser di la compagnia di San Zorzi per andar con lui a Roma e poi contra infideles, si vadino a far scriver; e qualcheuno si scrive. Dii ditto, date a Inz, a dì 18. Come il re è a Zirle. Quel Iacopo de Banisiis non apar. Ha inleso è a Pordenon amalato. Or esso orator fo dal re, el qual orator li narrò di le cosse di Romagna e di Valentino juxta i mandati. Soa majestà aliegramente disse perseverava in quella bona mente ; 1’ havia sempre ditto che l’era contento la Signoria nostra havesse ditte terre, e che doman li parleria più, perchè ogi voi spazar il ducha Alberto. El re a dì 8 partì da Meming et visitò alcuni castelli, qual li nomina. E 370" stè un dì e '/s a Yspruch, e li mandò uno presente di pesse e selvadicine. Item, si tien le cosse di Baviera passerà per acordo ; e in quella corte mollo si lauda Bartholamio d’Alviano. Dii ditto, date a Inz a dì 21. Come il re è alozato a Tel. È zonto Iacopo di Banisiis secretario, vien di Roma ; et 1’ orator fo a trovar dii re, qual vete volar falconi, e con lui dismontò a tuor anere. E il re li parlò di la victoria di spagnoli contra francesi, e che ’l re di Franza potria esser morisse da doglia, e che monsignor di Lignì era morto. E dimandatoli dii riporto dii secretario, disse cosse vecchie : che in Franza è stà retenuti do nepoti dii papa, acciò lassi Ascanio e Valentino. Item, di 1’ acordo di Baviera che seguirà, e omnino voi andar per pa-squa a Roma, licet 1’ habi ditto avanti, ma l’à fato acciò la briga’ sia in hordine, et à expedì li capitani di Sliria e Carinthia e altri con questo. E l’orator li disse l’honor li faria la Signoria nostra. Disse il re : «Veremo con pochi, il resto ne vera no drio »; et pur instando esso orator, il re disse : « Questo secretano nulla ne ha portà dii papa », e si oferse far per la Signoria nostra el tutto. Item, di le cosse di Friul faria, et ordinò lettere al capitanio di Belgrado convicinasse ben etc. Dii ditto, di 22. Come uno Baldessare secretario regio, li ha ditto esser una fìa dii papa qual la voi maridar nel fio dii ducha di Lorena ; et che ’l papa è francese e che ’l re non H piace. Item, è venuto al re uno orator dii Cardinal Roan, et si à dolto di oratori mandati a’ sguizari con domino Lodovico Visconte per nome di Spagna, e il re non lo à spazà ; va temporizando. Item, à replichà le lettere di la soa andata a Roma, el stato do zorni con la raina qual è a Stinch, à ordinà la vengi a Meran e Bolzan, e soa majestà rilornarà per meter hordine a la sua andata a Roma. Da Trani, di sier Bernardin Loredan governator, di 15, per uno corier a posta. Come a di 11 ricevete una lettera dii gran capitanio per uno corier, qual li disse andava con tal lettere a tutti li rectori di quelle, marine, e fin 8 zorni rilorneria aver risposta. Item, ogi ave una lettera di missier Zuan Baptista Spinelli, et una dii governator di Andre, le qual tutte le mandò incluse e aspeta risposta. Copia de la lettera del gran capitanio yspano al governador nostro di Trani, Magnifico signor. Lo receptare che in questa cità de Trani se è facto de li inimici et rebelli del re et regina de Spagna nostri signori, è stato causa di la destructione de multe citate, terre et vaxalli de diete majestà, perchè, corno da la gente de quelle erano persequetati, se receptavano in questa cità, et da poi, quando ben 371 li pareva, andavano a la ofensione de li subditi de quelle, ultra che comperavano tutte le prede che dicti inimici li facevano; che, ultra lo danno, ne è sequitogran diservicio al stato de epse majestà. Per-suademone, che al presente che ad nostro Signore Dio è piaciuto concederne la victoria contra lo exer cito francese con havere quistato la cità et castello de Gaeta, cercherano fare lo medesmo. Et sapendo noi questo non procedere de mente de la illustrissima Signoria di Venetia per la mutua amititia et be-nivolentia che è tra epsa et diete majestà, però pregamo et rechiedemo la magnificentia vostra, che non voglia in questa cità receptare nisuno inimico o rebello de diete majestà, nè fare comperare de le prede et robe de li subditi de quelle che per dicti inimici se ce portassero ad vendere, imo quelle ce fos-sino reducti farli caciare, altramente serimo necessi-tati havere recurso sopra le robe et persone de li subditi de dieta illustrissima Signoria dove se retro-vasseno, con farli pagare tutti li danni. Et quanto questo se fazia, se haverà da imputare a la magnificentia vostra, che dà la causa ad questi inconvenienti con tanto diservitio et jactura del stado et subditi de diete majestà, che è contra la voluntà de dieta illustrissima Signoria. Data in castello civitatis Cajetce 4 'Iunii 1504. Et in fine litterarum Bf.rnARDINUS Bf.rnaudus.