MCCCCCIII, OTTOBRE. te Hironirao; et che lì a Galeada l’abate, eh’è suo pariesano , li preparava victuarie, et veniva per in-Irar in Forlì. Item, che feltreschi s’ingrossava a cerio castello su quel di Rimano, nominato Monle Scudolo. Item, che Dionisio di Naldo, era in ninnino, è venuto a Cesena ; e par che mandi lettere a la Signoria dii ducha di Urbin, le qual però non fono mandate. Da Treviso, di sier Marco Antonio Lore-dan podestà et capitanio, do lettere. Cercha eo-loquii abuti col cardinal xeginense longi, e lo acom-pagnò eri a Marocho dove era il podestà di Mestre; sichè 1’ à honorato assai. A dì 7 octubrio. In Colegio. Fonno aldili in contraditorio li parochiani di Santa Malgarita con sier Zuan Doltin loro procurator eie., el qual non voleva padre Fidentio fusse piovali etc. Terminalo per la Signoria scriver a Roma ; e cussi ozi fu messo la parte e presa. Vene il nonlio et orator dii ducha di Urbino conte Lodovico di Canossa, e fè lezer una lettera li scrive il ducha, di ultimo, dii recuperar di la roclia di Fan per il signor di Pexaro etc. ; e manda li capitoli fati per esso signor Zuane con il castellano di Pexaro nominato Saaeio di Val Donzella, et Francesco Scrivano castellali, videlicct habino termine uno mexe, qual compie a dì 28 octubrio, di mandar a luor socorso a Forlì e Faenza, ali ter li renderà la rocha. Item, lui li dà ducati 4000. Item, li paga quelli lo dia aver, eh’ è ducati G0. Item, lo lassi libero con le robe, e cussi li altri, e aver. Item, si li pagi le ar-tilarie etc. Item, si li dagi victuarie in questi dì da viver: et esso ducha biasema di tal acordo. Poi dice di la perdita di Rimano el qual signor e suo fratello sono salvi in Pexaro, e si aduna zente per ritornar a Rimano. Poi disse che credeva Orsini e 1’ Alviano fusseno acordali con spagnoli, come ha per altri avisi. Vene Piero di Bibiena secretarlo dii conte di Pitia no, qùal disse aver lellcre dii conte. ludichava Orsini e Colonesi fusseno d’ acordo, e sanino con spagnoli, e aver aviso spagnoli voi render al conte Nola loco suo, et dimanda licentia mandarlo a luor. Item, che ’l papa daria certa abatia a suo fiol arzi-vescovo de Nicosia, dummodo fusse scrilo a l’oralor nostro li desse favor; el cussi ad vota per Colegio fo scrilo. Di Hongaria, di V orator nostro, di 25 septembrio, a Buda. Come il re andoe con la raina a cerla ixuia sul Danubio a piacer, poi ritornono, e sempre andò a caze. Item, In raina li ha dillo, il re li à donà ducali G000, el li voria far spender a Ve-netia, e manderia uno suo ; prega la Signoria la serva di li ditti a conto di le page. Item, manda uno suo va in Franza. Item, il re cegna andar in Boemia : lo converà a seguir. Item, domino Piero Beri-sto va a Scardona per refar li danni eie., è partilo, però si scrivi a Zara, Traù etc. Item, di uno nontio dii cardinal Ascanio venuto li per rehaverdo abatie l’avea in quel regno, e il re li ha lato far conto statini si parli, perchè lui voi esser quello le dispensi le abatie nel suo regno ; el qual è partito e va a Ystri-gonia a dolersi al cardinal. Item, eh’ è ritornà, e questo scrive per una poliza, quel Martin Zobor stato orator a Constantinopoli, ma nulla riporta di conto, solum la conclusimi di la pace. Item, prega li sia dato licentia di ripatriar e fato il successor. Altre lettere fu, ma non da conto; et con li capi di X alditeno sier Beneto Sanudo venuto orator dii Chaiero, per le cosse di Coloqut, qual, come mi persuado e inlisi, il (litio soldan mostrava non stimar, dicendo provederia, e avia proveduto ; ma dice non è soldan stabele, però niuna provision farà. El poi, reduti li savii, fo consultato la materia di le galie di Alexandria quid f endimi ; e tutti disse la so opinion. Et etiam questa matina nui ai ordeni fossemo cum sier Polo Barbo procurator, qual disse zercha le cosse di Alexio: nel qual loco à carati li li Barbi, et come Alezio 1398 vene soto la Signoria, un Du-chagin Io donò a uno da dia’ Miani capitanio dii golfo, et risalvosi cerle cosse, qual poi fo vendute a missier Zuan Barbo procurator. Et parlato su la commissione si dia dar a sier Nadal Marcelo va lì proveditor eleto per gran Consejo, el che li se mandi do cargi di sai eie. 70* Copia de una lettera scrita per senesi a la Signoria nostra. Illustrissime princeps et excellentissime domine, pater et benefaelor noster singolarissime, post com-mendationes etc. Probe novit vestra celsitudo, quantum sit erga filios parenlum amor, qui nulla re magis quam eorum commodis et honore lsetantur. Pro inde nos illustrissimi islius Dominii lìlii devotissimi, scribendum in prcesenlia ad vesiram serenitatem duximus, signifi-cantes reverendissimum cardinalem senensem glo-riosum civem nostrum, ad sununi saeerdotii sacrimi fastigium esse assumplum, et maximo reverendissi-morum cardinaliutn consensi!, ponlificem maximum