321 MCCCCClll, NOVEMBRE. 322 fron, olio havendo 2000 filili, olirà li valesani e li urbinati si aspeta, è di opinion dar la bataglia da tre bande, zoè : da la porta Ymolese, dove è posto do canoni; l’altra di la rocha con irnpir li fossi con Tassine e il teren proprio ; la terza da la fossa di porta Montanara. L’altra opinion è il capitanio di le fanta-rie, domino Antonio di Pii, domino Lazaro Grasso e il magnifico colateral, eh’ è piantar l’artilarie et aspelar li fanti, e prima bombardar la terra e poi dar la bataja per la fossa di la porta Montanara, e far ponti su burchiele da passarvi, et ili questo mezo far tassine e preparar il tutto. Domino Philippo Albanese e Zuan Greco è di opinion far experientia omnino etc. Or hanno termina far la descriplion di le zente, far ponti, scale, fassine etc. e altre cosse necessarie a la bataglia, e il zorno deputato darà aviso, e voleno piantar do canoni a la porta Montanara etc. Di Ravena, di rectori, di 12, hore 18. Come zonse lì sier Nicolò Foscarini và proveditor nostro in campo, con gran pioza, e fata colatione, pur con pioza montò a cavalo per campo, dove sarà ozi. Item, mandano lettere abute di sier Zorzi Cabrici, che à ’uto Veruchio etc. De li ditti, di 12, hore 1 di nocte. Come man-dono con li ducati 290 a Montefìor per dar a quel castelan, sicr Franco Orili qu. sier Nicolò, e stazi lì al governo in loco di sier Zorzi Cabrici eh’ è zonto lì a Ravena, e aricorda la Signoria nostra mandi lì a Montefìor qualche podestà. Item, che ’l ditto sier Zorzi à ’uto la rocha dii Porto Cesenaticho. Item, mandano una lettera auta di Jacomo Sacho etc. Di Jacomo Sacho, data a .Montefìor a dì 9. Come fo dal ducha di Urbin, e scrive a li rectori di Ravena, et li presentò le so leltere, dimandando li castelli aquistali per nome di la Signoria nostra justa la promessa ; el qual ducha era in leto con doglie in certo castello suo, et veniva [toriato in sbara da 30. Or inteso quanto esso Jacomo dimandava, el ducha li parse di novo, dicendo havea aquislato questi castelli di le man dii Valentino, e sperava lenirli per il papa electo, et maxime per li danni auti sì a Cesena, 149 qual perso mobeli per ducati 100 milia. Et lui Jacomo li disse esso ducha considerasse ben il lutto et li beneficj recevuli da la Signoria noslra; e che ’l papa poria durar pocho, come fè papa Pio etc. El ducha disse : « Bisogna eh’ io dorma suso avanti che ti risponda; poi, si ben li volesse spazar, non ho niun canzelier qui, perchè sono andati avanti per non vi esser alozamenti; ma zonlo a Urbin ti spazerò ». Et cussi poi ditto ducha a la fine contentò darli Veruchio e ’l Porto Cesenaticho; ma per il bisogno dii grano, perchè il suo paese era distruto, voleva tenir Santo Archanzolo, e vederia per via dii papa di averlo, tuta via con bona voluntà di la Signoria nostra, la qual etiam si la vuol li darà il suo stato etc. Conclude : el ducha è bon cristian, ma non ha chi ’l conseglia. E cussi partito de lì, vene a Montefìor, dove insieme con sier Zorzi Cabriel e Pin da Bergamo anelerà a tuor il possesso de ditli lochi, per aver auto le lettere dii ducha ; ma aricorda do cosse, l’una che non si lassi Santo Archanzolo eh’ è un mio e mezo lon-tan di San Marin e apresso Rimano, e li homeni ve-riano volentieri sotto la Signoria nostra ; item, che il ducha va a Roma dal papa. Di sier Zorzi Gabriel, date a Veruchio a dì 11, drizate a lì rectori di Ravena. Come era eri venuto de lì, e ave il possesso di la terra per nome di la Signoria nostra. È bon loco, bella terra e rocha e homeni mollo religiosi; e olirà le parochie, sono 4 monasterj di frali, videlicet San Francesco Observanti, e li Frati Monori, Santo Agustin e Santa Maria di Servi ; fa boni vini, e non si poi dir più dii vin di Veruchio, e olirà quello bisogna ne vendono a l’anno da some 10 milia, eh’ è do quarte la soma ; ma questo anno per le pioze è stà pochi vini. Or quelli homeni erano pavidi per li danni a ’uti per le zente feltrescho, et sono molto aliegri venir soto la Signoria nostra. E zurono fedeltà in chiesia di San Francesco, e poi lui ave la rocha con promission al castelan ducati 35 dovea aver, e manda l’inventario di quello era in la rocha, tra lo qual bole di bon vin etc. Item, che l’andava a tuor Porto Cesenaticho. Item, che non si lassi Santo Archanzolo etc. Aricorda si mandi uno podestà a Montefìor, perchè quelli homeni lo disiderano ; et elio in rocha di Ve-ruckio à posto uno nepote e fradello di Jacomo Sacho con altri 10 soi nepoti, tutti boni visi de homeni. Item, in quelli lochi le zonte fellresche à fato gran danni. Poi scrive che Jacomo Sacho si domen-tichò dar aviso, che li disse, che ’l signor Antonio Maria da Forlì li havea mandato a dimandar artilarie per bombardar la rocha di Forlì. E ’l ducha li rispose non poteva, perchè l’andava a Roma ; e in camino à inteso è partito per Roma ; sichè crede Zuan Piero Stella secretano nostro non lo troverà. 149 * Di Roma, fo letto uno breve dii papa, dato a dì 8, ante coronationem. Come prega la Signoria voy dar il possesso di le do abatie, di Sexlo soto il vescoa’ di Concordia, e di Rozazo solo il patriarcha’ di Aquileja al reverendissimo Cardinal Grimani ; e lo lauda assa’, prometendo a la Signoria nostra prò-