385 MDXXIV, GIUGNO. 38C con certe condition ut in litteris: tamen ¡1 cardi-nal Legato,videlicei di la Minerva àhnutolicentiadii Papa di repatriar, et farà la via di Treviso e poi a Chioza passerà. Iiem, era slà fato episcopo di Siri-gonia il reverendo episcopo Agriense gran canzelier, et episcopo Agriense il reverendo Visprimiense thè-saurario ; et scrive zerca la nova haula di Achmat bassà, che era slà amazà al Cayro el la testa sua portala a-Conslanlinopoli. 2*27 ' Di Roma, dii Foscarì orator nostro, di ultimo Mazo. Come la peste de lì fa progresso : et la bolla di le decime del clero è fata, et darà li ducali 50 d’oro, et par el primo la manderà. Et scrive, il Papa* voi che ’1 Cardinal Redolii suo'ne-pote babbi il possesso dii vescoà di Vicenza, pro-metendo dar al Cardinal Pixani recumpeuso. Item, che ha aviso sguizari se lamentano dii re di Fran-za. Itcm, come domino Zuan Francesco Bragadin prothonolario veneto bavla haulo il vescoado di Are, per.............. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo nostro. Come quelle fusle de mori sono di là di la Sicilia, fa gran paura e danni a ijavilii che trovano, et volendo passar in Spagna uno vescovo de ... . essendo in mar e vedendo dille fusle, dete in terra el poco manchò non si anegasse. Di Spagna fo più leterc, di 21 Aprii, 24, 28 ditto, et 6 Mazo da Burgos. In con-clusion, scrive sier Gasparo Coniarmi orator nostro, come il Gran canzelier che dovea venir per quella Maestà a Roma non vegnirà, et questo per rispetto che.......... et in loco suo si manda monsignor di la Rochia fiandrese, homo da conio, el qual Iratarà la materia di le Irieve da esser fate con il re Chrislianissimo, con el Summo Pon-lefice; et scrive esser stalo lì Io arziepisegpo di Capua per nome di Soa Santità, et ha inteso li tratamenli fati con l’Imperalor dal Gran canzelier, etc., e il Papa voi far le trieve, et ha re-chieslo, si come dillo Arziepiscopo li disse, Ire cosse, una che ’1 duch’a di Milan sia investilo ; secondo, chr li dagi moglie condecente a lui ; terzo, che si lievi li spagnoli dii Slado de Milan. Item, par sia uno capitolo che non resti in Italia se non 100 homeni d’arme per Re sul Slado di Milan. Scrive si trala matrimonio di la sorela donzela di I’ ftn-perador nel re di Portogallo, e con questo aquieterà le cosse di le specie de India. Scrive vien con monsignor di la Rochia uno oralor fiorentino in Italia. Item, che si ’1 Gran canzelier veniva, avia / Diarii di ¡J. Sanuto — Tom XXXVI. voluto la Signoria li avesse mandà conira uno orator per acompagnarlo a Roma, overo che li nostri oratori vano a Roma se ritrovi per intrar insieme. Item, che l’arziepiscopo di Bari, era lì per Iratar acordo, fo mandato per papa Iladriano, è parlilo e torna a Bari. Item, è partito uno oralor dii ducila di Milan, era lì a la corte, per non haver danari da viver. Item, de lì non si sapea li successi de Italia, ma si aspelava uno era poco lontan. Scrive parole ha dillo Antonio Bagarolo, qual dò una suplichation a l'Imperator, voria li beni de li rebelli fosse restituidi, eh’è slà venduti per ducali 70 milia et donati per 70 inilia, e li voria rehaver e dar 17 milia di contadi, et 18 milia dia haver Tltnperador et 5000 vien adesso, e non volendo, la Signoria li restituissi il suo e quel dii conte Ili-ronimo di Nogerola. Copia di capitolo di letere di Marin da Fozo, 228 date a Roma a dì ultimo Mazo 1524, drizate a Francesco Spinelli. Dirovi pur un slrano caso seguilo qui in Roma già oclo giorni in caxa del reverendissimo Vidi. Ha-vea uno spagnolo, tra li altri, huomo di età et di condilion el di qualche repulation et riclio de bene-fiemper ducati 500; già oto nolle si levò di letto et pigliò uno cortello, che havea in camera et detese una ferita ne la panza, poi pigliò uno temperino et desse nel petto ; ma comenzandoli a doler, eridò et chiamò li suoi servitori che dormivano in una altra camara a presso di lui, quali venuti, vedendo siini) cosa, smarili dubilorno che non fosse slà fato da qualcheuno, et zercorono per la camera ; niuu fu trovalo. De là Ire hore morse. Se cussi fu, é slà un gran humor melenchonico che gli andò a la testa. Loro la dicono in questa foza ; non so quel che mi debba creder : si vede delle altre, potrebbe esser stata anchor questa. A me par gran cossa, pur se ne vede spesso di simel pazie. L’altro giorno fu squartata una dona che ama-zò una figliola per non darla al padre che la volea, et poi che 1’ ebbe amazala, andò per gellarse nel fiume ; et cussi fu scoperto, che li fu domandato quando sì volse getar nel fiume, perchè la faceva tal pazìa? la disse la causa et cussi fu presa et squartata. La peste grandemente procede et comenza andar in case grande. È morto uno scrilur apostolico et altri di qualche condition. Poi dice, la peste da beri in qua par pur sia megliorata. 25