859 MCCCCCIV, FEBBRAJO. 860 E questo fu fato, perché ogni matina veniva in Colegio persone a zurar non aver beni dii padre. Fu posto per loro savj, di premiar li oratori di Tusignan quali si veneno a dar volontarie a la Signoria nostra, videlicet, a tre fiorini 5 per uno al mexe a page 8 a 1’ anno; e li savi di terra ferma messeno 4 soli. Andò le parie ; 54 di savj di terra ferma, 86 di li altri dii Consejo, e quella fu presa. Fu posto per tutti savj, di expedir per Colegio a bosoli et balote li capitoli di Montefìor e altri etc. ; ' fu presa. Fu posto per lutti, che a li oratori di Salodezo e al proveditor electo li sia concesso auctorità di punir et judichar ultra pcenam sanguinis etc. Ave 6 di no; e fo che sier Vetor Dolfin el 40 electo proveditor de lì, solicitò. Fu posto per loro savj, al castelan di Brixigéle concieder certo salvoconduto a una dona [ter anni 60 ; fu presa. Fu posto per li consieri, certa taja di Traù per quel vayvoda di caste] di Vituri etc. Fu presa me auctore. Di Bimano, dii proveditor, di 13. Scrive il bisogno di fanti di Veruchio, Sancto Archanzolo e Montefìor; et ha ducati 1000 lì, e non li poi tochar. Bem, di novo di Forlì, il bastardo di Ordelaphi fo electo per signor, e acordà con el castelan per ducati 12 milia ; et uno nontio dii papa volea intrar in rocha, non 1’ hanno voluto lassar intrar; e hu scrito al papa, bisognandoli, li dimanderà ajuto, e non lo havendo altro cha di parole, converà ricorrer da quelli lo potrano ajutar. Item, che la rocha di Cesena è acordà con la Chiesia, e quel castelan à mandato uno a Roma a saper dì Valentino quello è ; ne la qual è intrato quel Piero Zuane di Forlì nontio dii papa. Item, che l’arzivescovo di Ragusi eli’ è a Cesena, in -teso el castelan di Bertonoro voi tenir quella rocha, à terminato andarvi con le zente et averla per forza. A dì 17 fevrer. In Colegio. Vene sier Marco Zen venuto capitanio e proveditor di Napoli di Romania, et referite come l’andò de lì, dove era in gran pericolo e il campo apresso con il bassà, e ogni dì sonava campana martello, et che i andava fuora a combater con turchi. Etiam lui andò per farli tornar, et che fece editto niun più ussise etc. Item, rimase rector solo ; morì sier Jacomo di Renier proveditor. Item, che non haveano di viver, e la nave con formenti .zonse, fo una manna. Item, el modo dii fabrichar in 3 zorni e do note il muro di passa.. a la marina, quando dubitavano di Camalli venisse, qual era zonto a Salonich. E le done e lui portava li sassi a lume di torza. Item, dii bombardier (che) voleva darla terra a’turchi eamazarlo, et do volte andò da lui per questo et non potè, adeo si volse partir. Et scoperto per li soi fameglj, esso proveditor Zen l’andò con li fanti a prenderlo in caxa; li dé la corda e il focho; el dormiva, nulla confessò, unde fe’ la sententia fusse impiehato. El qual, al confessor, confessò il tutto ut supra? e lo fè inipichar a le mure. Laudò sier Polo Trivixan era castelan di lì ; e di stera 30 di mejo zà 40 anni in una torre in rocha, qual fo 415 criolato la notte, e con quello si ajutono. Item, come per turchi a Baron da Lignago contestabele li fo tajà la testa combatendo con loro. Disse il bisogno di compir la terra in do lochi, acciò non sia robata. Si spenderà zercha ducati 400 in tutto. Et che el compite poi la parte da mar di calzina notata di sopra. E la forteza dii Scoio, bisogna (di) certa repa-ration et conzieri, poi è fortissima ; ma li bisogneria ancora 25 fanti dentro. Item, che l’à lassa impegna li arzenti soi de lì per su venir li soldati e stralioti, e laudò li stratioti maxime per li timarati toltoli ; e che è venuti qui do capi per nome loro, qual li ri-comanda. Item, quel popolo tutto é fìdelissimo, usque ad mortem. Di confini si riportò a quel disse il Sagudino etc. Fo laudato assai dal principe e tutto il Colegio, di aversi ben portalo a Napoli. E fo fato intrar quelli capi e nontj di stratioti di Napoli. Lo nome loro è questo ; domino Domenego Busichio el cavalier et domino Repossi Busichio el cavalier, primarj et homeni di gran fama. El il principe li fè bona ciera, et commesso a li savj dii Colegio la soa expeditione presto e ben. 'Vene domino Zuan Detricho el cavalier, soracomito di la galia zaratina, dicendo esser stà armata solum per 6 mexi, et è stato 10 mexi fuora ; però dimanda li sia pagato il resto di la galia. El principe disse si faria ; et licet in Colegio fo qualche disputa-tion, pur fo terminato per la fede pagarla il tutto. Vene l’orator yspano, che li savj erano in camera a consultar utrum ogi si dovesse far Pregadi e scriver a Roma o non. Et vene per cosse particular; stete pocho. Di Franza, di 1‘ orator, date a Lion a dì 4. Come, havendo inteso l’orator pontificio spazò una cavalchata a Roma al papa con le solite speranze dii re, e uno capitolo li mandò di leltere di domino Acursio, come il principe li havia dilto che ’l Cardinal Ascanio instava con spagnoli venir in Toscana a meter Medici in caxa ; et che di Forlì la Signoria faria quel li pareria ; et era contenta meter