201 MDXX1II, NOVEMBRE. 202 dito, le cose dii suo esercito sollo Milán passava bene, eie. 117, Die 17 Novembris 1523, in Rogatis. Serenissimus Princeps, Consiliarii, Capita Quadraginta, Sapientes Consilii, Sapientes terree firmae. Cussi come fu necessaria et convenientemente provisto per questo Conseglio neli superior ziorni che i officiali nostri a le Cazude proceder dovesseno a le vendilione dei beni de quelli che non hanno cura nè curano' pagar i loro debili, cussi l’è conveniente e necessario etiam proveder che ’1 se trovi chi voglino comprar de ditti beni, però: L’anderà parte, che quelli che comprerano dei beni dei debitori de la Signoria nostra del ditto offitio de le Cazude, da poi che barano havuto el possesso di ditti beni comprali, et barano facto el pagamento et exbursato il suo danaro, non possine modo aliquo vel ingenio esser tratti di possesso de ditti beni se prima integralmente non li sera fatta restituitone de li danari sui exborsali, sicome etiam del 1508 fu deliberato, sotto pena chi ponesse parte in conlrario e altramente facesse, de pagar del suo : et tamen ogni deliberation fusse fatta contra la presente parte, sia de niun valor. Et perchè el poiria occorer che alcuna de le ven-dede se facesseno fusse tagliala, però to tal caso sia statui, che de tutti i primi danari del ditto of-fìlio sia fatta restituitone al comprador de i sui danari, nè se possi far partita alcuna in dar fuora se prima non sarà facta ditta restituitone integralmente. f denari veramente de i soprabondanti dei beni saranno venduti, siano immediate dati a chi aspetteranno, nè siano più messi ne la Signoria nostra come è ¡usto et honesto sollo le pene preditle. De parte 193 De non 53 Non sinceri 4 1181' Fu posto per li Savii, una parie zercha le Cazude e ¡I modo di vender li beni di debitori; la copia di la qual sarà scripta qui avanti. Fu presa. Ave : ... . ma meglio era dar comodila a li debitori di pagar in tre termini, et hariano scosso più danari. (1) La carta 117' è biauca. Fu poslo per li Savii tutti, excepto sier Zacharia Trivixan savio ai ordeni, scriver a sier Piero Zen orator nostro a Constantinopoli, come diga a li bassà nui havemo eleclo il baylo sier Piero Bragadin qual spazaremo immediate-, ma per la invernata non poi venir. El se li paresse che ’I star suo de lì non li piacesse, debbi tuorlicenlia e venir via con la galla nostra qual è de 11 per condurlo e lassi sier Carlo Zen suo fiol per vice baylo eleclo per lui. Item, sia preso che armar si debbi una galla di qui quani primum per condur esso Baylo nostro a Conslan-tinopoli. Et sier Zacharia Trivixan savio ai ordeni, messe a P incontro che lì a Constanlinopoli per il Consejo di XII si elezi un vice baylo, et che si scrivi una lettera al Proveditor di P armata, eh’ è qui in Golfo, mandi una galia per condur dillo novo Baylo a Costantinopoli, qual partir se debbi sotto pena, ut in parte, etc. Et andò in renga et parlò per la soa opinion. Li rispose sier Jacopo Memo savio ai ordeni, et rin-graliò il Consejo, perchè più non ha parlalo. Andò le parte» 54 dii Trivixan, 117 di Savii altri, et questa fu presa. In questa nocte passata, morite senza mal, sier Domenego Benpto fo consier, di età anni 82. Qual era gaiardo. Domenega fo a messa el hozi è Marti era di la Zonla dii Conseio di X e di la Zonta di Pre-gadi, et il secondo vechio zenthilomo di Veniexia, però che il più vechio è sier Michiel Salamon fo Consier, qual à anni 95 e pocho ense di caxa con questi fredi. Fo ditto sier Domenego la matina seguente sepulto in la soa archa a san Zane Polo. Vene in questa (erra per star fermo sier Zuan Emo qu. sier Znrzi procuralor, stato in exilio e per danari asolto, come ho ditto di sopra; il qual poi asnlto venne per pochi zorni et fé’ dar li danari et andò a Veslene a le sue possession. Bora mò è tornalo in la soa caxa a santa Marina, la qual era afitada; sì che è come prima. A dì 18. La malina, fo lettere di campo da 118* Martinengo, dii provedador Emo, di 16, hore 6. Come francesi erano alozati a Biagrassa et Bina-sco ; nè si sa quello voleno far. Item, che ’I signor Federico da Bozolo con 500 lanze et bon numero di fanti era venuto a Lodi. Di Bergamo, vidi lettere di 15, hore 21. Come con certezza hanno la partita di francesi di sotto Milano, quali heri a di 14 essi francesi si co-minciorono a levar tulli in ordinanza da la ditta obsidione, et cussi fino alle hore 20 che se partite