165 MDXXIII, NOVEMBRE. 166 balere creda sia il vero, perchè hoggi s’è sentito tirare bolle assai da quella banda. Da Bergamo intendo che la magior carestia sii in Milano è di legne. Dimane non si levamo di qua ; nè quando sarà non Io so, perché il conte Bartolotnio da Villa Chiara et capitanio Masino sono venuti hoggi da poi disnare a questi signori, quali vieneno da Trezo, et dicono ( sser venuti da qua da Adda in bergamasca con le lor compagnie de cavalli ligeri, perché inteseno francesi venire a la volta di Trezo con una gran banda. Et questi nostri signori ge hanno mandato il conte Alexandro Donado et Farfarello con fanti da 400 in 500. Siché mi dubito, se francesi venisseno drio a Ada et bultasseno ponte, non si parliressimo di qua per qualche giorni, Altro non accade ; accadendo farò il debito mio. Et ad vostra signoria humil-menle me racomando. Claris, die primo Novembris 1523. E. M. V. humilis cliens Scipio Provalis eques et deputatus. A tergo : Clarissimo domino, domino Antonio Sanuto Brixiae potestati dignissimo, domino et patrono suo singularisimo - Brixiae. A dì 4. La matina fo lettere di campo dii prò-vedador Emo, di Chiari, di 2, hore .... Come si levavano per andar di là da Oio in quello alozamento verso Marlinengo ; e altre particularità, ut in litteris. Vene l’orator cesareo in Collegio, et richiese ducati 20 milia a conto di 36 milia li dia dar la Signoria, per mandarli a Milan da pagar le zente. 11 Doxe li rispose semo su gran spexa, et si vederia. Et fo ditto in Collegio che ’I ditto oralor ha saputo il tutto di eri, non obstanle la grandissima credenza che di questo fo data. In questa matina, veneno in Camera il Collegio dii Consejo di X deputato a li zenlhilomeni, et per non poter dar corda al Zuslignan, examinono sier Vicenzo Pasqualigo qu. sier Francesco, et par con-fessono il tutto. El Zuslignan ha cerla alteratoli di febre, unde il Collegio dia tornar al Consejo di X, per veder quid fiendum. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta di la terra, et steteno fin hore 2 di nocte, et fu secre-tissinio. Credo expedisseno lettere in qualche luogo. (1) La carta 92 * è bianca. Noto. In questa malina, a l’oralor cesareo in Collegio, foli lette le letlere dii re di Franza havia adosso domino Clemente eh’è slà per nostri preso, etiam la soa deposilion zerca la conditoli dii suo exercito; el qual orator richiese il nostro campo si pinga su le ripe di Oio, eie. In questo zorno, a san Borlolomio, per il principio dii Sludio in loica et philosophia solo domino Nicolò da Ponte dolor e leclor publico, tene le con-clusion sier Benelo da cha’ Taiapiera qu. sier Alvise qual ha studia a Padoa, et fé’ stampar le ditte conclusimi. Vi fu il Legato dii Papa Campezo, l’oralor cesareo Zanzes, l'oralor di Milan Taverna et 1’ o-ralor di Mantoa, sier Antonio Trun procurator, altri cavalieri et doctori et palricii invidati, sì per lui come per quello fe’ l’oratone. Et prima... arguite... san Domcnego de Predicatori, mastro Matio da Feltro medico, il rezente di fra Menori maestro ......Marin, domino Antonio de Fantis dolor, il prior de san Stefano don Piero Aurelio Sanuto, domino.....Morexini doctor medico. Et volendo quel di Servi arguir, l’ora era tarda, et sier Vido Antonio Contarmi di sier Domenego, da santo Apostolo, di anni 18, fé la oratone con bona pronuntia et eloquentia, laudò molti dolori stali de diverse caxade, e si compite con 4 torzi a hore 24. A dì 5. La malina, fo lettere dii provedador 93* Emo, da ... . hore.....Come i passavano 010 et vanno alozar a Marlinengo. Di Crema, di sier Alvise Foscari podestà e capitanio, di 3. Come erano zonli li 25 cavalli lizieri parliti di Milan di la compagnia di....., et dicono esser ussiti per non esser pagali et esser etiam ussite do bandiere di fanti . . . , e questo per non esser pagati, et sono andati in campo di francesi, et che in Milan comenzavano a patir et il pan era calato dii peso, ltem, scrive che francesi vanno brusando et fazando assà mali atorno Milan, et facendo spianade, et si dice che voleno dar la bataglia, etc. Di Bergamo, fo lettere, di 2. Nulla da conto. Le strade è rote, et mal si poi haver exploralori da Milano, quali ancora non erano ritornali. Il capifanio di Bergamo sier Toma Moro, andato lì in loco di sier Alvise Barbaro, eri a hore 19 fece la inlrata et 11 Barbaro ozi si parli e vien per terra, si come ha fallo etiam il Moro andato de lì. Dì Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà, havi lettere, di 3, hore 4. Come hozi il nostro campo è levato da Chiari, a hore 18, et ha passalo Oglio per andar a Marlinengo. Eri et 1’ altro fo sen-