33 MDXXltl, OTTOBRE. u di Rimano, qual stava a Ferrara, parli con alcune zente per mar con barche, per andar a intrar in Rimano una allra volta. Noto. In le leltere di Bergamo, di 29, è uno aviso, come havendo in quella hora quarta hauto lettere dii capitanio Bagiardo francese zonto a Lodi, qual li scriveno, che havendo a passar con lo esercito el si atrova per quel territorio bergamasco, et havendo in mandatis da monsignor lo Armi-ragio gubernator generai di lo esercito regio che voglii haver a questo terrilorio et ogni altro di la Illustrissima Signoria, non mancho rispetto come si ’I fusse di la Maestà dii re Christianissimo nella propria Franza, e questo per tenir Soa Maestà la Signoria per bona amica, et in quel bon conto ehe mai l’havesse, et il trombetta che portò ditte lettere drizate al Podestà ricerchava aver risposta in scrip-tis, tamen per convenienti rispetli non li parse di dargela ; ma con parole generai, li ha ditto piano quanto li ha parso a proposito; sì che non è da dubitar francesi molestino quel locho. Di Verona, si have aviso. 11 signor Theo-doro ^riulzi olirti governador nostro, è partito de lì, va a Brexa, poi passerà dal ducha di Ferrara, e resta lì a Verona soa moglie. Et scriveno parole usate a essi rectori, è bon servilor nostro. In questo Consejo di X, i qual sono questi qui sotto anotadi, feno li soi Inquisitori, sier Zulian Gra-denigo et sier . . . . El volendo far XV di Zonta, fo gran contrasto et varie opinion, et il Dose parlò di far come dirò di soto; sichè steteno fino bore 4 suso, nè fu preso alcuna cossa, nè fatto alcuno scurtinio, per non esser stà deliberato il modo dii far di la Zonta. Sier Francesco Foscari, sier Lucha Trun, sier Daniel Renier, et sier Nicolò Bernardo consieri, voriano far novo modo et cazar li papa-listi fuora di Consegii secreti, etiam tanti Procuratori, et redur il Consejo di X ir. quella veneration come era prima, però che adesso è multiplichato tanto numero che nel Consejo di X intrava 71, vidclicet il Serenissimo, 6 Consieri, 10 dii Consejo di X, 15 di la Zonta, eh’ è numero 32, 22 Procuratori, 3 Avogadori, 3 sora i danari, 6 Savii dii Consejo el 5 Savii di terra ferma. Et è dentro questi si cazano con li Procuratori, sier Antonio Ju-stinian, dolor, consier, sier Marin Corner, sier Andrea Magno, sier Alvise Mocenigo el cavalier, sier Marco Antonio Loredan, sier Jacomo Badoer dii Consejo di X. A dì 2. La matina, fo lettere di campo da Varola Gisa, dii provedador generai Emo, date I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXV. a dì 30, hore 24. Come aspeclano il ducha di Urbin in campo,el sarà questa noie de lì, per haverli scripto vengi subito. Scrive del venir a Pontevigo domino Borlolomio di Villa Chiara, parlilo di Cremona. Ha parlato al Marchese età lui rechiese aiuto etc., come dirò di solo. Introe in questa malina sier Andrea Trivisan ol cavalier, savio dii Consejo. Mancha a intrar sier Francesco Morexini savio a terra ferma, è fuora di la terra. Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà, mio fradello, avi lettere di 30, hore 4. Avisa i nostri sono ai luogi solili ; francesi solicita fornir el castello (di Cremona) de ogni sorla vicluarie. Eri domino Bartolomio di Villa Chiara, eh’ è capo in Cremona, ussite fora et vene a Ponlevico a visitar il signor marchese di Manloa. Et il nostro Provedador zeneral afferma esser in Cremona 4000 fanti, e tulli stanno di bon animo, et che si l’avesse un pocho di aiuto di 1500 fanti, darìa li francesi roti, overo li fariano levarsi per esser solum, da 1000 fanti italiani in fuora, tutto il resto canaglia. Quello li fosse risposto non lo sa. Dimandò polvere et li fo data barili.... et ritornò in Cremona. El ducha de Urbin hozi li hanno scritto-in risposta di nostre, come el sarà questa sera a Gliedi, doman a disnar a Manerbi et poi in campo. Non voi passar per Brexa, per andar presto in campo. Le zente sue non è anchor zonte su el brexan; ma ben è zonti li 400 fatili di domino Antonio da Castello, quali con prestezza li faranno andar in campo. Da poi scritla, hanno aviso el ducha di Urbin governador nostro andar di longo questa nocle in campo a Ponlevigo, per haver abudo do stafele del Provedador zeneral nostro, che U vadi subito per cosse che importa; et che aGedi è stà sentito do colpi de artellaria: non sanno quello possi esser, ma non sarà meza nocte che spera lo sa-perano. Dii provedador Emo, da Varola Gisa, di 30, hore 5. Dii zonzer dii ducha di Urbin in campo a hore 3, et come dubitano francesi non vengano verso nostri per farli relrar. Et il marchexe di Mantoa si resentiva alquanto. El qual Ducha alozò nel suo alozamenlo. Et il soccorso vieti- a francesi è zonto a Castel Lion, lanze 300 et fanti 4000 dii marchexe di Saluzo et ... . Dii ditto Provedador, di primo, hore 14, date ivi. Come francesi comenzono a hore 6 a ba-ter la terra di Cremona, nè fevano altro che trar artellarie, et fin quella hora trazevano et haveano fatto far una mina, per dar luogo, acciò le mur e 3