MCCCCClll, NOVEMBRE. 2« Maria di Ortlelaplii, videlicet le sue raxon, che al presente quella domina. Et per Colegio, licet non fusse in hordine di consieri, fo scrito a Ravena laudandoli di mandar le zente ; et che mandasse!» quelle in Val di Lamon, come scriveno, per obviar a’ fiorentini, solicitando el proveditor a questo etc. JJi Hongaria, di sier Zuan Badoer dotor orator, date a Buda a dì 15 octubrio. Come quel Zuan......che voleva li ducati 6000 a conto ' di lettere, era partito per Cracovia. Item, il re e la raina erano ritornati de lì per strania via, adeo che non li andò contra ; et inteso di la morte di la sorela dii re moglie dii ducha di Pomerania, visitò la raina, si alegrò di la venuta e si dolse di la morte, qual disse non sapeva certo però; fo poi dal re; so-lum si alegrò di la venuta. El qual re li disse aver di Constantinopoli el Signor turco era amaialo e però non (à) avisi dii suo orator; e che il fiol dii Turcoera venuto con zente a Neopoli in Moldavia. Poi li disse meravigliarsi è assa’ zorni non havia nove de Italia. L’orator scusò la Signoria esser implicata in qualche cossa. Item, che li oratori di Stefano Valacho e dii vayvoda di Transilvana venuti lì, erano parliti, non sa la causa. Item, quel domino Zorzi Boemo fo orator in Franza per il re, stava malissimo et in peri-culo mortis. Item, solicita aver licentia, perchè sta lì con poco fructo etc. Di. Eiemagna, di sier Alvise Mozenigo orator nostro, date a K'ofparia a dì 25. Come era venuto lì in uno zorno, che il re vene in do, dove era il ducha Alberto di Baviera e molti principi di la Svevia ; e che ’l re voleva per l’andata sua a Roma dimandar a le terre franche ajuto di zente, et maxime per venir grosso in Italia per caxon di lo exer-cilo di Franza; e tutto questo fa per meter man sui danari di la cruciata, dicendo voi andar contra in-fideles. Item, eh’ è lettere di l’archiduca, li dà fiorini 100 milia et 500 cavali ; la qual andata però non poi esser avanti aprii o mazo, e però voi adatar altre lige con la Svevia, perchè dubita partendosi di sguizari etc. Item, à lettere di Roma di domino Francesco de Montibus suo novo orator venuto lì di Spagna ; lo avisa di molte occorentie, e conclude, che tien die don Consalvo gran capitanio yspano harà viteria contra francesi. Dii ditto, di 26, ivi. Come il ducha Alberto di Baviera, cugnato dii re, era partito con pioza, acompagnato dal re un poco, per andar (ad) Augusta a questo effecto di aver ajuto, eh’ è una di le principal terre franche etc.; sichè, volendo venir con zente, il re converà indusiar, ma volendo venir con 3 in 4 milia persone potrà venir sto zener. E voi far la via di Verona e parie per la via di Peschiera, videlicet fazando la via di Trento. Dii ditto, di 27. Come à inteso, la raina va a Trento. Item, il re (è) andato a Yspurch a veder certe artilarie per condurle con lui a Roma eie. Item, domino Matheo Lanch regio secretano, visto esso orator era mal alozato, li a dà la sua caxa, eh’ è cossa insolita a far; e tutto fa per far cossa agrata a la Signoria noslra. Item, il Cardinal prixinense va a Roma. Dii ditto di 27, a mesa note. Come l’amico li ha fato intender il re à ’uto nova di Roma, inaspe-ctata, di la morte dii papa ; però esso orator zercherà saper si soa majestà sarà di quel voler di andar a Roma. 1 Da Ruigo, di sier Zuvn Paulo Gradenigo podestà et capitanio, di ultimo. Come le aque erano cressuto et l’Adexe venuto grandissimo, e dubitando non rompi, havia messo le guardie. Et cussi fono scoperti la note do, qual li nomina et stano a Borgoforte, quali voleano tajar et far rola sul Po-lesene, ita che haria anegato. Però prega la Signoria li dagi libertà di chiamarli, perchè dornenega vien el suo successor, però sia presto. Et per Colegio fo scrito al podestà di Padoa li mandi a piar, et li mandi in le man dii prefacto rector di Ruigo. Da Corfù, di sier Antonio Loredan baylo e sier Alvixe di Armer capitanio, di 6 octubrio. Di la charestia di formenti, e che si provedi. Da terra, di lochi di turchi non poleno averne per aver comandamento dal Signor luto si mandi a Constanli-nopoli. Prega la Signoria scrivine) in Cypro se li dagi la trata eie. Di Alvixe Sagudino secretano nostro, do lettere date in castris apud Argos, di 24 el 25 septembrio. In la prima: come a dì 19 zonse il bassa, adunato li limarati prima, e vene con gran pompa. 11 zorno drio andò da lui, et presentato li expose etc. ; e qui scrive eoloquii abuti insieme molto longi. El qual bassà volse prima si parlasse di timorati dia de li confini ; et cussi li presentò tre timarati erano presi di stratioti, quali erano nudi e le vestite di caxaehe di scarlato. 11 signor bassà fè lezer il comandamento dii gran Signor che volea fusse restituito con tutte le robe e cavali, dicendo questi erano nudi; e cussi li consignono 36 cavali et ne manca 18, di quali 4 erano morti et 4 presi da turchi e li altri in man di stratioti per il paese, quali si vederà di averli, alitcr la Signoria pagerà dii suo. Lauda li rectori di