739 MCCCCCIV, GENNAIO. 740 con fossi e spalti, e vi sono dentro 150 homini paesani, e ogni 10 zorni li danno un ducalo per uno; è capo Vieenzo Caxin ciladin, e di li voleno bombardar la rocha ; e aspectano artillarie de Ymola. Item, la Murada si tien per la terra, e hanno brusato le porte, falò do allri busi da poter intrar, et dicono aspetar 200 fanti da meterli dentro, et tieneno continue custodia a la porta dii fiume, da la qual la rocha poria aver socorso; et che luni di notte fo api-chato un Bianchin da Doza, qual confessò esser stà mandato dal gran Ferier homo di Valentino eh’ è a Ravena, a dir al castelan si tegni che li sarà mandato socorso; el qual fo scoperto da Palmier Tiberti ciladin de li ; et ditto Ferier è yspano. Item, che ogni note su la piaza di Cesena stano da 40 in 50 homini a guardia, dubitando di focho. Item, parlò a uno ussito di rocha ; par vi sia fanti 110, tra li qual molli amalati. Item, parlò a uno di Pexaro. Li à ditto a dì 14 el signor di Pexaro partì per Roma. El castelo over rocha di Cesena non cessa di bombardar la terra, e ha ruinà la cima dii campaniel di San Francesco. Da Spalato, di sier Hironimo Bernardo conte, di 2 zener. Come il conte Nico di Poliza di primi de lì, e per nome di patrimoniali, è venuto a lui per la provision hanno di sali di Traù, et voleno mandar 3 di soi a la Signoria nostra. Di Zara, di rectori* di 13. Come li contestabili non hanno da viver. Item, incanta li dacj ut patet ; non potino aver la quantità a conto dii consueto, però se li rescriva; et non porano lochar danari fin 3 mesi, licet habino Petratà le partide etc. Item, di stratioti l'uziti. Noto : in questo zorno, sul campo di San Polo, per la compagnia di zoveni chiamati.... che portano calze a la divisa, fo fato una festa di done su soleri. Era signor sier Francesco Venier di sier lacomo, e li compagni ballava in zipon. Fo fato caze di lori et fuogi la sera et colation in soler, e( durò ditta festa fin hore 6 di note; cossa inusitata far in campi, però ho fato nota. Di Zuan Francesco di Beneti, date a Viena, a dì 20 dezembrio. Come zonto lì, molti mercha-danti alemani quali hanno li soi in fontego, si veneno a doler che al presente si fa nel ligar di le so balle alcune cose inusitade etc. Li rispose era per li contrabandi si faceva, ma non si feva pagar più di l’usato etc.. Etiam in altri lochi di la Eiemagna si dolseno di questo instesso. Di novo si dice la morte dii ducha Zorzi di Baviera, per la qual il Conte Palatino vorà il stato et il ducha Alberto; sichè succe-derano guerre e dissensioni fra loro. Dii ditto, di 30, a Buda. Come, a dì 27, zonse lì. Li vene contra la famejadi l’oralor e do camera-rj regj con più di 100 cavalli, e acompagnato a l’abi-latione, andò da l’orator e li mostrò la commissione. Poi andono ogi a 1’ audientia dal re, e lo vene a levar uno preposito con alcuni altri, et insieme l’orator andoe, e presentato lettere di credenza, ditoli era venuto a starvi in loco di l’orator, alegratosi di la (in)columità di soa majestà. Quella lo vete volentieri e dimandoli di novo, di campi di Franza e Spagna, e lui rispose con la neutralità etc. E il re disse : « Ergo non est veruni quod simul conflixerunt ; et questo fece per l’amor di la raina, eh’ è francese. Dii ditto, di 1.° zener. Come insieme pur con 1’ orator fo dalla raina, qual era in feste per le noze di una sua damisela in uno camerier crealo dii re. Et datoli le lettere di credenza, exposto etc. quella dimandò come stava el mio serenissimo compare e li senatori clarissimi. Rispose: al comando di soa majestà. E parlato di la fia nata, et che presto haria uno fio, disse saria ben di la Signoria, perchè questa fia si mariderà in qualche re sarà so amico, e si nascerà fio, sarà etiam di quella Signoria ; sichè ne arà do per uno. Dii ditto, di 5. Di coloquj abuti col cardinal ystrigoniense, et che il reverendo jauriense è suo nipote primo secretario regio ; et che lui cardinal (à) ajutato la materia di danari. Et parlato di la sua materia, prega la Signoria iterum per via di l’orator a Roma fazi parlar al cardinal estense iu la permutatori dii vescoa’ agriense. Dii ditto, di 7. Come sier Zuan Badoer orator, tolse licentia, dal re, e lo fece eavalier. Item, fin do zorni, si aspeta do oratori dii re di Poiana, vien per le dilerentie hanno con Stefano vayvoda per li lochi di Poiana toltoli. Di sier Zuan Badoer dotor, orator nostro in Hongaria, date a Buda a dì 24 dezembrio. In materia di danari et coloquj abuti con Ystrigonia, li promesse operar, perchè il suo secretario li havia scrito la Signoria lo ajutava per el vescoa’ agriense. Item, a dì 20, zonze lì el magnifico conte Zorzi di Corbavia fo orator al Turco, e lo visitò esso nostro orator fin a caxa. Li disse esser conclusa la pace con 356 il Turco come voleva il re, e di armata che ’l Turco non porà far per la gran mortalità et per la fame è stata ; et era venuto uno orator dii soldan con cavali 800 et con doni al Signor ; et che Sophis avea preso tutto il stato di Uxon Cassan, et era in una famosa terra, non sa il nome, e si dovea incoronar; et che in Ze-deru havia fato venir a sì sier Silvestre Trun eli’ è