81 MbxXfit, capitale de li, videlicet una di....... 42 Sumario di do lettere da Milano scripte in Ve-netia a domino Piero da Como, milanese. La prima data a dì 5 Octobre 1523. Missier Piero. Per dirvi il successo di questa guerra, jeri sera francesi scorseno a la Madalena e brusorono quello molino de la Madalena, fuora de porta Vercelina. Uno altro poi più di là de la Madalena. Trovorno cari e li menorono in campo con li bovi. Ogi s’è dito scoMeno fin a Septimo, Bagio e Crixasto, e per quelli lochi e per tutto menato via lo bestiame ad Abia’ : dicono fano per menarlo di là del Tesino, perchè non polrano star più di qua in campagna per li mali tempi et già comenzano di brave pio-gie ; ma per rispetto de sguizari, quali a 25 et 50 se ne vano a la volta del paexe suo. Tre giorni fa fo dato una bona sbarufata al signor Bernabò Visconte. Lo intenderete dal corief se li trovò pocho lontano, e fò lo signor Zanino de Medici, che dà brave travaglie a francesi di continuo. In Milano si fanno de bravi molini da mano. Rendono al macinare non troppo; di 8 stara si cava rnancho di 6 e anche 5. Induseno li molini a la fogia di Puglia. Sarano li mancho mali. Asse fatto preparatione di far parechii, è già principiali da 4 giorni in qua. S’è »firmato che monsignor do la Peliza sia venuto in campo con 8 cavalli, e venuto in posta de Franza. Se dicono molle cose per tal venuta. Essendo vero che sguizari se ne vadino, serà forza che francesi si bevano de dove sono. Fin tutto ieri comparseno al solito locho. Fui anch’ io al borgo de la Vercella. Se vi venerano b bono grosso (?) prestissimo se delibereremo di questa guerra; ina veramente serà stata una total ruina de molti e molti genthilhomini e poverhomini eh’ è una troppo gran compassione a veder quelli lochi di fora de li repari vicino a Milan lutto bruttato et rumato, e pegio dove sono stati francesi li hanno fatto le spianate come sopra la strata batula, 42' tagliate vide a altri legnami, non si ha possuto ricogliere li megii, uè l’uva, mancho li poteno seminare, nè hanno li villani li cari, nè li bovi, che tutto hanno perduto. Sapiate certo, che questa guerra è stata più ruinosa 6 danoxa al populo de Milan che non sono tulle le altre passate a ponerle tutte insieme, o se la se mantenirà, niente considerate come staremo, e de dentro simili ter. Se ragiona de ordinare che Milano liabia da fare li 6000 fanti a sue spexe, I Diarii di M. Sanutq. — Tom. XXXV. OTTOBRE. 82 come fu a l’altra guerra. Io tengo vi reussirà l’ef-fecto el infallanter li danari si riscoterano. Non ve diremo troppo dii castelo di Cremona, che fo socorso del signor Federicho da Bozolo. Francesi leniva Malia (?), Cassano, lo castello di san Georgio Alignano, e lo signor Federicho da Bozolo con gran gente era a l’impresa di Cremona, nondimeno francesi firmose dui squadroni a la volta, se aviavano per lo paese e non andavano mancho di 600 cavalli persquadron; e da qui fu ditto, trovando roba venese a Milano li pigliavano li villani e conducevano quelli in campo ; d’altra maniera si dice non fevano dispiacere a la brigata di fora. Lettera ut supra, data a dì 13 Octiibrio 1523. Missier Pietro. Se bene habbiamo ancora l’inimici a le porle, come habbiamo hauto de qui indreto, e roti li molini de ogni banda, per questo non resta venir farine in quantità. S’ è fato de molti molini da mano in Milano: alcuni lavorano assai bene, e tutta Via se ne fa ad una fogia de Puia, che pur lavorerano meglio de li altri : se ne farà gran quantità. In Milano alcuni hanno portato lo grano in le pile ; ha reussito bella farina, e avemo fatto bellissimo pane, sichè vi concludo è impossibile a voler assediare Milano; el ancora si sta del continuo su scararnuze con li inimici fin sopra le porle de Milan, zoè in lo borgo de la Chierola. In Milano, non però che habbiamo li inimici, che tutte le arie lavorano e le botege si lie-neno aperle, riservali li frixieri e drapieri, quali solamente meza la botega lieneno aperta. L’è venuto qualro giorni fa lo capitanio, e slamo giorno e nocte tutti vigilanti. Li inimici non manca mai di 43 tirare colpi de artellaria in la loro gienle el tiene grande animo contra de loro. Lo signor Prospero hogi non sta si tristo come stava ieri : dicono ave uno gran vomito, havea perduto l’apetilo, che era uno bellissimo mangiatore; se riferma esser avene-nalò, pfir quanto potemo comprendere. Francesi sono grosissimi con elfecto, perchè in tempo lo Bozolo era a Cremona con gente assai, de qui ne ussiva de grossi squadroni a scorrere per el paexe ; hanno facto de gran danni, e specialmente qui vicino a Milano. Se quello Madidi o Mercore venivano di lon-go, senza dubio miravano in Milano, et aiora de modo havevano lo castello anchora perchè non era fornito per 20 giorni. Hora I’ hanno fornito per più anni ; li hanno posto dentro 2000 mogia di for-nipnlo I’ hanno tolto a li soleri de li genlilhomeni; 6