MDSXIII, 01T0BRE. 128 senza la compagnia dii signor ducha di Urbin go-vernador nostro, non ancora scripla a la bancha, che sono 250f computi 100 cavali lizieri, a do per homo d’arme, cavali lizieri sono zercha 400, coni-69’ pulà alcuni slratioti. Et sono in campo 12 sacri di bellissima sorte, sichè lo esercito nostro è bellissimo e di bona gente, sì a piè come a cavallo, et sera tanto migliore hessendo guidalo da prudente capita-nio, pede plumbeo. Item, manda uno reporto di una persona da conto, benché non se li (da) piena fide. Hoggi è ritornati loro esploratori di Milano. Dicono esser parliti heri sera et che il signor Prospero slava assai bene, et la malattia sua non era di momento quanto al male, ma rispetto alla vechieza e a li de-sordini fi, potrìa qualche volta esser pegio che non si pensa. Di le vicluarie vi è quella abbondanza scrisse heri sera, et queste non sono zanze ma lo Evangelio ; et erano etiam gioliti a Milano ducali 20 milia, quali sono stà mandali a Trezo per via dii nostro campo, el poi da Trezo a Milano. Lo esercito francese tulio è passato Addu el se ritrova a Cassano el circum circa, e lulte le artellarie sono passale e ancora non hanno levalo il ponte, ma solum doi barche di la parie di qua di Adda, aziò alcuno non possa passare senza sua saputa. Non si sa quando se leverano, nè che volta voglino pigliare con cerleza; ma si indica anderano a la volta de Monza per deodare le vicluarie a Milano, come più volle ha scrilto. Si iudica che a Cassano habbino mandalo per li capi del monte di Brianza che se vengino ad acordar con loro ; et se dubita ne lo andar a Monza non fazino uno arsallo a Trezo. Tamen loro rectori hanno lettere di quel castellali di Trezo che non li slima, per esser ben munito et forte, perchè non lo poleno battere, se francesi non volessero passar sopra questo territorio. Lauda molto il signor Camillo Ursini. Item, scripta fin qui, è sopragionlo uno altro esplorator da Cassano. Afferma essi francesi esser fermati lì el circum circa, el che il signor Renzo è parlilo questa preterita nocte per il campo è sotto Milano con 400 cavalli, et che hanno sachi-zalo Cassano, e le fan hi rie a pezo a pezo se partono con li boti ni, tamen havevano fatto il bando per fare la rasegna. Non se po’ intender con certeza che volta i voglino pigliar. Die 19 Octubris 1523. Referisse domino Gaspare del Mayno zentliilomo milanese partito questa nocle da Milano, come li erano zonti li ducali 20 milia se alrovavano in Trezo, venuti lì per via del nostro campo. Item, eri sera el signor Prospe-70 ro stava assai bene, et sua signoria era stata quella che li haveva dalo ordine dii venir suo in lo esercito nostro per alrovar lo illustrissimo signor marchese di Mantoa, aziò se debbi inviare con lefanlarie el sue gente d’arme a la volta de Pavia, dove se dia alrovar li 3000 fanti el 100 homini d’arme parliti da Zenoa a questo effecto, el cavar etiam parie de le fantarie sono in Pavia, e (ulti insieme andar a romper el ponte de francesi che si atrova sopra Tesino per obviarli da quella parte anchor loro le vicluarie el altri soccorsi li potesseno venir da quella parte, et per divertir cum queste operatone che francesi non possinoaslrenzerde vicluarie a Milano. Questo se dice voleno lare. Ha etiam ordine di far inslanlia grande che le gente di lo esercito noslro passano Oglio et vadino alla volta di Trezo, dove li è preparalo un ponte per poter lenir di continuo li sui cavalli lizieri di là di Adda per velar ancora loro le vicluarie allo exercilo francese. Ancora dice esser stà concluso per lutti li capelanei in Milano con lo illusissimo signor Ducha, che volendo lo illuslrissimo signor ducha di Ferrara, Modena, con pacto poi se debbi ritornar a Ferrara senza più procedere avanti, se debbi dargela, et che el conte Guido Rangon, qual si atrova dentro con buon numero di fantarie et gente d’arme, se ne vengi a la volta de Lodi, et occuparlo se potrà : se anche non, retirarsi in Pizegatone, et transcorendo ancora lui el paese el vetar non vadino vicluarie in lo exercilo francese. Afferma ullra zio, in Milano esserli fata tal provisione, come lui dice, che senza dubio non sono per patir de farine et de altra sorte, ne fanno poeba exlimalione per esserne in abbondanza. Noto. In questa malina, in Collegio, solicitando l’oralor cesareo il passar di le nostre zenle Oio, il Dose li disse havemo dato ordine col Senato al nostro Governador, e non ne par de scriverli altro ; e lui importunando, pur diceva se li risponda se vo-lemo le passino overo non, perche ’I signor Prospero rizerca di saper questo per potersi governar. Il Dose disse : « Vui ponzè pur troppo questo Stado » E lui disse : « Almen scrivè al Governador che, zonti che i sarano li 3000 fanti, debbi passar ». Li fo ditto se li scriverla. Vene il secretano dii ducha di Urbin in Collegio e monslrò una lettera dii Ducha. Scrive, stando di qua poi più presto aiutar Milan che passando di là, e per Collegio fo manda Constantin Cavaza secretarlo con la dilla lettera a monstrarla a l’orator cesareo. A dì 22. La matina, fo lettere di campo del 70 *