91 MDXX1II, OTTOBHE. 92 et come intesi in terra ferma che lutto è inondalo ; Meslre è quasi solfo uc{iin, et sul Piova’ acque grandissime. Et per la Signoria fo mandali li Savii sora le acque, sier Nicolò Pasqualigo, sier Ilironimo Tri-vixan et sier Marin Morexini sul Piova’ a veder La farina in fontcgo lire 7 ; non si fa più dille-renlia di padoan a quel di Ravena ; formenli lire 5 soldi 18. Vino caro, ancora che sia assi vini questo anno, qual si dice li mosti si vendono lire 3 la quarta, più et manclio. In Romagna in questi zorni Zuan di Saxadello et quelli capi foruussili denno uno arsalto a Forlì; ma quelli dentro si defeseno. Ravena ha murato le porle. Andono a Tussignano sotto Imola, et con ¡nielli -gentia di una dona, per una faueslra havea in le mure introno dentro, sachizono et amazoho alcuni. Sichè lui la la Romagna è in moto per le parte tra loro. Et nota : si la Signoria volesse luor Ravena la poiria haver senza bataia. A dì 16. Tulla la note piovete, et cussi il da poi disnar, con venti grandissimi. Vene in Collegio li oratori cesareo et milanese, solicilando il passar di là dii nostro campo. Veneno li oratori soliti in Collegio, sollicilando il passar, eie. Da poi disnar, fo Pregadi et Consejo di X, et lezando le ledere, fo chiamà il Consejo di X con la Zonla di Roma, et il Collegio e li Procuratori elecli, et steteno dentro per do bore. Et in loco di sier Andrea Basadona cao, é amaialo, feno cao sier Alvise Mocenigo el cavalier. Di campo, vene lettere dii provedador Emo, di lo, Ixore 14. Come inimici erano andati a Cara-vazo, et voleno a Cassan passar Adda et andar a Monza per devedar le vituarie non inlraseno in Mi-lan. Item, hanno di Milan che patiscono di pan eie. Di Bergamo, di re et ori, vene lettere di 14, hore 2 di nocte. Et io vidi una dii podestà. Come ozi è ritornati soi noncii, partite eri de Milano sul lardi. Afferma la scaramuza di spagnoli, che eri scrisse ; par habbino fato uno bon butin, più di 120 48’ cavalli di arlellarie di francesi, el quelli conduti in Milan. Et che in Milan si sta con bon core e non paliscono di vicluarie et maxime di pane, sì per causa clic ogni zorno con i soi inclini ne mascna, come etiam che de ogni parte ne mirano. Et aziò la Signoria sia più certa di la conditimi dii pan si vende in Milan, ne haveno zà tre zorni uno, qual vai tre al soldo milanese, eh’ è uno soldo e pizoli 16 di nostri, el qual mostralo al ditto vien di Milano, disse che eri si vendete in Milan dilla sorte di pan, e maggior, Ire al soldo, e che di altra sorte vicluarie hanno grande abondantia. Francesi ozi non sono mossi da Coll1, Alignan e Fontanelle, e circum circa per il tempo pluvioso; ma hanno, per il reporlo di uno loro exploralor sialo hozi in ditto campo, che ditto exercito da niatina si leverà per andar a Cara-vazo, e veder di haver quel Iuoco qual si lieti per il Ducha, et poi andar a passar Ada a Cassan per andar poi dall’altro exercito sotto Milan. Item, da poi scritta, scrive esso Podestà in lettere parlicular per uno zonto in questa hora 2 di nocte, partito da Milan, come di lì si diceva esser partili dii campo francese, eh’ è apresso Milan, 7 bandiere di sguizari e andavano verso caxa sua, et el capitanio Archon spaglio! esser di novo ozi ussito di Milan con boti numero di cavali e fanti, e non si sa a che effeclo. Di Brexa, di rectori, fo lettere di..... Con li avisi ut supra de inimici, quali non erano mossi per le gran pioze state; et revochano quello serisseno per le altre dii suo levar. Scriveno come nel passar feno......alcuni cavalli veneno sul territorio brexan in uno Iodio di domino Ballista da Martinengo chiamato Urago, et fece danno de alcuni animali tolti. Et, che inteso questo, monsignor P Armiraio ordinò a quelli tali dovessero restituir il ludo ; per il che essi risposeno haver fato butin su quel de inimici del He, e lui rispose: « Che savé vu qual è amisi e qual è immisi del Re?» Sichè non voi sia fato alcun danno sul nostro. E cussi monsignor predilto di Bonivet, armiraio usò tal parole, imo voi ben far ai nostri subditi, etc., et pagano le vi-ctuarie che lolleno. Fu posto, prima si lezese le lettere, per li Consieri, che sier Andrea Navaier et sier Lorenzo di Prioli, quali hanno aceptà oratori a la Cesarea Maestà, possino venir in Pregadi fino anderano a la sua legalion, non melando balola, e cussi sier Piero Bragadin electo baylo a Constanlinopoli. Et fu presa. Ave.....Et tutti tre veneno statim in Pregadi da basso. Copia di una lettera dii signor ducha di Fé-rara, scritta qui al suo orator. Nara V acquisto di Rubiera. Alfonsus dux Ferrarice, ete. Missier Jacomo ! Essendoci noi accampali beri con lo exercito nostro a le mura de Rubiera e fattoli piantare di gior-