415 MDXXIV, FF.RBRAJO. 416 244 ' Di Bergamo, di sier Hironimo Barbarigo podestà, vidi lettere di 10. Come avisa le zente nostre sono di là di Adda è hornini d’arnie 300, fanli 4000, conipulà quelli sono in Crema, et lOO cavalli lizieri. Per lettere di campo date a la Betola di Campo morlo distante da Biuasco mia 5, hanno esser stà il Governador et Provedilor nostro, ma prima le zenle nostre incontrade dal signor ducha di Barbon, il Viceré di Napoli, il marchese di Pescara, Antonio da Leva et altri capitani yspani con il commissario zeneral de l’lmperador chiamato monsignor de Bien; qual scontrati in esse nostre zente si atìrmorono a veder l’antiguarda et artilla-ria nostra, che mollo li piaque, poi i se spinseno un poco più avanti, et incoutrono il signor ducha de Urbin gubernator nostro et il clarissimo proveditor Emo, che venivano con la balaglia, et si abrazorono, et li fu fatto veder le gente d’arme de ditta battaglia, che erano la compagnia del ditto signor Ducha quella dii Manfron et quella dii Contili da Marlinen-go, hotnini d’arme 350 benissimo in ordine cum la fautaria, et in una campagnola spaciosa, dove fu fatta una bellissima ordinanza et bataglione cum scaricar la schiopetaria ad un tempo cum perfetto ordine, adco che lutti quelli signori restorono mollo ben satisfatti. Non posseno aspectar el retroguarda, perchè 1’ bora era molto tarda ; ma partitene mollo ben contenti. Era etiam giolito li domino Carlo Contarmi ambasador nostro, et tutti poi se reduseno insieme dal signor ducha de Urbin a consultar e deliberar quello si havesseno a far. Era zonto etiam don Hugo da Moncada, homo laudato in mililia. El proveditor Emo preditto siete eri bene, et ha cavalcato; sperasi non liaverà male, che sarà gran beneficio a le cose nostre. Havemo da Milano, essere ussiti fanti 7000 spagnoli tutti fiorila zente, etiam havevano lanschinechi 11 rnilia et fanti 20U0 italiani, in summa lutti 20 milia, senza le zenle sono in Pavia, che ancor quelle saranno bona somma, et compulà li nostri fanti, si lieti saranno da fanti 30 milia. Poi le zenle d’arme sue et le nostre, che ascendeno al numero de 1800 homini d’arme, et bona quantità de cavalli lizieri. Francesi se atrovano liaver sguizari da f* in 10 milia, eli’ è una bellissima banda, et lanschineeh di la banda negra et spagnoli foraussili al numero de 100, poi guasconi, franchi arzieri et altri piamonlesi al numero de 10 milia persone, però molli inutili, el hanno homini d’ar- 245 me 1000 in zerca, più preslo manco che pi, et hanno da zerca 4000 fanti italiani. Poi col signor Federigo da Bozolo in Lodi e col signor Renzo di Cere sono in zerca 2300 fanli pur dentro de Lodi, el resto de fanti despensadi in più lochi per conservatoli di quelli, di quali non si possono servir. Non si sa ancora quello siano per far francesi di passar Texin overo venir a la zornata. Come li nostri saranno insieme, si potrà far iudicio di quello habbi ad esser. In Milano è restato el marchexe de Santo Anzolo con fanti italiani numero 3500, elei populo benissimo disposto al suo Ducha. El scrive, per quelo liab-biamo, da le bande de sguizari e grisoni non vi era movesta alcuna per il presente, tamen aspectiamo nostri messi sono andati de li, dai qual per suo ritorno saperemo il tu fio. Da poi scritta, el nostro messo è zonto et ritornalo di paesi di sguizari, quale ne affirma liaver visto 5000 sguizari insieme qualli vieneno in campo de francesi, et al*suo iudicio i sarano in campo a la più lotiga Sabato a dì 14 de l’instante; et ultra questi 5000, ne ha trovati altri 1500, quali sarano adì 13 senza fallo indillo campo. Ben dice esser zente di poca faclione, per esser la maior parte garzoni da 1; a 20 anni. Noto. È uno aviii), che quelli dii canton di Zti -ridi havia fatto uno comandamento niun tolesse soldo, et uno capilanio, havendo voluto far fatili di quelli dii dillo canton per venir in aiuto di Pranza contra Milan, lo haveano fallo prender et faloli laiar la testa. Da 'Crema, fo lettere dii Foscari podestà et capitanio. Come li 300 cavalli lizieri con li fanti in gropa che andono la note di Lodi in Castel Lion, quello robono et messeno a sacco la parte gibellina, et vi poseno dentro fanti e cavalli con Andrea da Birago, et poi andono verso Soresina facendo danni etc. Vanno per soccorrer il castel di Cremona. Di sier Zuan Moro proveditor in brexana, date a Eoaclo, fo lettere di 10. Di quelle occorrente de le zenle e il signor Janes, et le provision fanno ut in litteris. Fo scritto per Collegio a Kotna et in Spagna, di queste occorrente. A dì 13. La matina, fo lettere di Roma, di 245 ' 8. 11 sumario è di sotto. Vene l’orator cesareo parlando di queste occorrente, solicilando se li dagi il resto di danari per mandarli nel suo campo; al qual eri li fo dati per il Camerlengho di cornuti in oro ducali 6000, et se li darà il resto. Vene il Legato dii Pontefice per cosse parti-cular. Da poi disnar fo Pregadi, per ultimar la cosa