63 MDXXIII, OTTOBRE. Ci sier Jacomo Soranzo el sier Francesco di Prioli; erano 3 in zambeloto negro di quelli acompagnano la Signoria, fodrà di varo, sier Ilumohon Orili, sier Zuan Nadal Salamoi], et sier Vicenzo Trun. Ma prima venisseno zoso, in Collegio fo ledo ledere venute questa noie di le poste. Di campo da Varola Gisa, di 6, liore 4, et di 6, hore 14, dii Provedador zeneral Come francesi erano levati quella inatina per tempo et retrati mia 7 di Cremona, adeo quelli dentro è restali di bon animo e forlifichavano dove loro havea batuto.Item, el signor Renzo era zonlo a certo loco di là di Po con le zenle; et era zonto in Cremona li ducati 10 milia di Bologna, quali hanno mandato fiorentini per la soa parte di la liga loro, per aiutar il Stato de Milan. Item, che nel levar di francesi di Cremona, il capitanio Baiardo era stà ferito di uno schiopo da quelli di la terra ; et ch’el duca di Urbin governador nostro havia inviato 500 fanti, zoè era per inviarli, cussi richiesto dal marchexe di Mantoa in Cremona ; el esser zonti li 600 spagnoli erano in campo di francesi a Ponlevigo; il Marchese li ha tolti e datoli danari. Et il duca di Urbin, inteso il levar dii campo, havia mandato li noslri stradioti e cavalli lizieri di là di Po per veder di danizarli, et quelli di Cremona etiam ussiteno fuora, et se non era il capilanio Baiardo inchiodavano le arlellarie di francesi; il qual fo ferito di schiopo, come ho dido. Item, che nostri col marchexe di Mantoa haveano consultato; il qual Marchexe volea intrar in Cremona, el noslri andar a Cassan, eh’ el signor Bernabò Visconte, poi la rota hebe, lo havia aban-donalo. Item, mandano alcuni avisi ave il Marchese predillo da Zenoa, come le cosse dii ducha di Bar-bon in la Franza erano in moto, et procedeva, et che l’era morlo Andrea Doria zenoese, foraussilo, capitanio di alcune galle di Franza armate in Provenza etc. Item, scrive esso Provedador, come haveano mandalo Farfarello el il conte Alexandro Donado capi di cavalli lizieri a...... Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà, avi lettere di 5, hore 2 di note. Qual ha tardato a venir per le gran pioze siate eri e questa note. Come per le allre scrisse la pocha speranza 1’ havia di Cremona, et fo per lettere ante del signor Janus; ma questa matina el prefato ha scritto ledere a loro redori revochando quello scrisse, dicendo era stà mal informado, imo che quelli di Cremona stavano di bono animo e li era slà provisto di polvere e di danari. Francesi haveano impiantà i pezi di artellaria a la terra e trazeva a quel luogo eh’ è sopra Po ; ma quelli è dentro rcparavano benissimo, si che è da sperar quella terra si mantegnirà. Queslasera hanno lettere da domino Antonio da Castello, che francesi haveano retrado le artellarie e poste a uno altro luogo apresso el castello, el che melevano in bordine le loro bagagie, nè si sà la causa ; doman si sa-perà il tutto. Da Milano è verissimo la rota ebbe le zenle del signor Bernabò Visconte. É stà conduli in Milano più di cavalli 200 presi in dilla rota; la qual cossa harano fato bon cuora quelli di Milano ; et hanno in la (erra abondantemente vituarie e non dubitano. Item, hanno uno aviso, che dice che Venere francesi volseno dar lo asalto a Milano, e intesa la cossa dii signor Bernabò preditto, tutti re-slono di mala voglia, di sorte che amazò quelli presoni havevano preso in le scaramuze; e che francesi si dolevano di foraussiti, dicendo: «ne havete fato quella impresa facile e la trovamo difficile e quasi impossibile ». Da Caravazo ha, perhomini de li venuti, da esso Podestà, come era andato uno cavalaro a dimandarli la terra a nome di Franza, el qual fo morto; e ritornò uno altro, e li fo ditto non ritornasse che lo fariano apichar. Di Bergamo, di rectori, di 5, hore 4 di no-cte. Avisano il zonzer di monsignor di La Peliza venulo di Franza in campo di francesi, el havea levato 300 lanze, per quanto se diceva, per andar a tuor con secureza li danari che il Re manda in campo per pagar sguizari et allre zente. Da poi, per altri esploratori partili ozi di Milano, si ha dii giunger dii prefalo monsignor di la Peliza in campo, e se diceva haver'portato seco parte di danari per pagar parte di le gente, et era per levar le 300 lanze e una bona banda di fantarie, e chi dicea per condurle in Franza, e altri no. Tamen, per persone sapule se iudichava più presto le volesse condur per se-gurtà di la sua persona e con lui a la impresa di Cremona. Item, si dice sguizari se ne vano a pezo a pezo via, dicendo che francesi non tengono danari ; et in Milano stavano al solilo di bono animo, nè pa- 32 tivano di vituarie più dii solito. Item, come erano essi rectori certifìchati eh’ el signor Bernabò Visconte, che era a Cassano, ozi ad hore 18, con 150 cavalli si era partito de li ed andato a la volta di lo esercito eh’ é apresso Milano. Rem, per lettere particular di sier Hironi-mo Barbarigo podestà. Si ha che li avisi di Franza auti, come per soe di 28 scrisseno a la Signoria, esser più che vero de li exerciti grossissimi di la Cesarea Maestà et dii re d’Ingallera esser uniti a li danni di Franza, et è aviso da Lion, come monsignor