433 MDXXlV, nino ile Medici aloza a Rosale con una bona banda de zenle, et è fora del dicto reparo el distante da li nostri per miglia doi, et da Biagrassa cerca miglia tre, dove sono francesi, quali sono distanti da li nostri per miglia 5, dove ogni giorno 1’ uno campo et l’altro se vedeno, et ancora non è sta falta alcuna scharamuza da conto. E perchè li francesi sono alquanto più vicini a Milano che li ducheschi, li hanno mandato in Milan 700 fanti de li noslri et il signor Sigismondo Malalesta da Arimino et Francesco Salamene con le loro compagnie, quali sono soldati dii duca di Milan. In campo cesareo overo dii Duca hanno 25 pezi di bellissima artellaria, senza poi le nostre arfellarie, che sono con li nostri. È gionta la licentia in campo al proveditor Emo di la Signoria di poter andar a risanarsi e interim resti domino Carlo Contarmi orator al signor Viceré. Si crede ditto Emo andari per qualche giorno a Pavia per risanarsi. Eri sera gionse qui suo fiol sier Alvise Emo, alogiò dal Capitanio et questa matina è andato a Milano per andar in campo et poi a trovar suo padre. 255* Dii ditto, di li, liore 3. In questo hora è gionto la posta di campo, qual si ha firmato a Ca-surano, e sono assecurati ne lo alogiamenlo per lo reparo et ogni giorno se vanno più assecurando. Al presente si sta et di continuo sopra scaramuza ; ma non da confo. Mo’ terzo giorno fu preso do francesi, quali in conformità dicono che tra guasconi, yspani, italiani el altre fanlarie non sono più di 18 milia fanti, lanze 1000 et 1600 arzieri, computà el soccorso aspectano de li 6000 sguizari quali si crede esser gioliti, perchè eri sera sentiteno Irazer a Biagrassa molli colpi de artellaria in segno de a-legreza, et li sguizari erano in detto campo sono 7000 et adesso saranno 13 milia. Eri l’antiguarda, zoè el Viceré e li nostri bulono uno ponte sopra Ticino per danizare francesi, el maxime per impedirle le victuarie. Da Lodi, Venere a dì 12 ussite el signor Federigo da Bozolo con magior parte de le gente da piede et da cavallo etandono verso Cremona per soccorer el castello con victuarie, et mandò a-vanti una spia per far intender a quelli dii castello che ’I soccorso veniva, la qual fu presa a la Trinità da quelli di la terra et menata dal gubernator di dita cita. Subito fece ineter in ordine le gente pagate, et di quelli di la terra e ussiteno fuora andandoli contra, dove fono a le mano, et li tolseno 22 vitelli el quatro cara de fermento. E vedendo el signor Federico non poter far lo effecto, discipò il resto di le viluarie portavano, et se ne ritornò in I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXV. FEBBRAIO. 434 . Lodi, fato prima de molti presoni el bulinalo animali. El proveditor Emo è andato a Pavia per risanarsi et se intende slar meglio; si se sentirà bene tornerà in campo, se anche non, per Po se ne ve-gnirà a Venecia. Hozi si ha l'alo qui de bellissime fesle per esserli assai milanesi. Noto. In Lodi si dice è il signor Teodoro Triulzi, fo Governador nostro. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e Savii per aldir sier Zacaria Vallaresso qu. sier Zuane per suo interesse, dicendo parlar per ben publico el far bella la slrada di Padoa che vien di la porta di 0-gnisanti, dove è adesso il Portello per andar nel borgo. Noto. Eri li Avogadori di Commi si mutò di dove era Pofìcio vechio, perchè sì voi minar il pa-lazn, et andò in Pofìcio nuovo falò ad ternpus in la Sala di Piovegi e cussi starano fino sarà fabricafo il palazo nuovo e P oficio loro, e tolseno la camera nuova di Signori di note per senlar lì. Di Crema, di 13, hore 3. Come scrisse que- 256 sta noie passala che ’1 signor Federico di Bozolo con la magior parte de le gente che si alrovava in Lodi era andato a socorer el castel di Cremona. F.I successo de dilla cavalcala è slata, primo, la note predilla, passando esse genie per Gombedo villa del cremonese, vi tolseno bona quantità de formenti et brusorno cinque fenili, el si aviorono verso Cremo-no, et avanti mandorno una loro spia a far intender a quelli dii castello che ’I socorso venia, la qual fu presa da le guardie et conduta dal governador, el qual immediate fece provisione di gente de la terra, e insieme con li soldati clic si atrovano a la custodia messeno tal ordine, che nel gionger de la gente del prefato signor Federigo volendo montar la Trinità fumo a le mane, et li rebutorno, et tolseno 22 vitelli et cara 4 de tormento. El vedendo el signor Federico non posser far effecto alcuno, tutto el resto de la viclualia condutla la butorno per lerra, ita che non è possula andare in mane de quelli de Cremona, et nel ritorno ha fiitto gran bollino de * animali, molli prigioni, et questa sera a salvamento con le gente è intrato in Lodi. A dì 17. La malina se intese per via de ... . . . . come turchi haveano auto uno castello chiamalo Sdriza dii conte Zuane di Corbavia, eh’ è per mezo Pago..... Di Hongaria, di Vicenzo Ouidoto secreta-rio, date a.......fin a dì 5 Fevrer . . 28