MDXXIV, FEBBRAIO. 422 li calivi et obteslandi effecli, che da quella naseno, però : L’anderà parie, che reservando tutte le leze in la presente materia disponente et al presente ordene non repugnante per questo Conseglio nè con Zonla nè senza Zonta de ccetero ad alcun fin questo zorno condenalo criminaliter, o che sera nel advenir condenato per le Quarantie et altri Consegli o magistrali, vel aliter mediante l’Avogadori nostri de Cornuti in execution de le leze, non se possi fargra-tia de alcuna sorte per alcun modo, forma, color, pretexlo over inzegno qual dir o imaginar se possi, sotto lufte le pene el strelure contenute ne le più strete parie de questo Conseglio, et in ogni caso che se mettesse parte, la non se intendi prexa si non la haverà havute tutte le balole de questo Conseglio congregalo a perfetto numero de 17. Et se ’1 sarà con Zonta, se intendi tutte le ballotte de quelli se troveranno in esso Conseglio. De le condenason veramente facte, o che se farano in futurum per questo Conseglio non se possi far gralia nisi per quel numero di ballote, che sarano specificade in esse condenation, et non essendo fata specifica men-lion di balote, se intendi che non li possi esser fata gralia, nisi per i Ire quarti de le balole de questo Conseglio o con Zonta o senza, dove zoè sarà sta faeta la condenazion. Nè si possi la presente parte revocar, suspendar, dechiarir, interpretar over per alcun modo alterar sopra tulio le pene sopradicle. La qual sia publicada et leda nel primo Mazor Conseglio ad intelligenlia de tutti. 249»' Di campo, di la Chiarella, di Raphael Granano, di IO, vidi lettere. Qual scrive, beri che fu il dì di carnevale et 9 dii mese venissemo ad aio-giare a la Chiarella tra Milano et Pavia, lonzi da Milano milia 10, et allralanlo di Pavia, et da Biagras-sa, dove stanno li inimici, milia li. Dimane, credo, si spingeremo più verso inimici. Lo esercito di lo Imperatore sono da lanze2000, fanti più de 20 milia, dove li sono li lanschenech 10 milia et spagnoli 7000, la più bella gente che in Italia fusse vista da cento anni in qua. De italiani poi li sono assai, senza poi le nostre fanterie si existima che locherà un francese fra tre di la liga. Spagnoli è andati ad aio-giare fino in su li ochi, sichè di briè (breve?) cosi si vederà o la retirata di francesi di là da Tesino et verso Novara, se non vorano tnorirse de fame. Francesi souo pochi ma fiorita gente ; expetano soccorso di sguizari, et venendosi a la giornata, el diluvio de aqua de aslrologi pronosticalo, si convertirà in diluvio di sangue. Dio facia quello sia per il meglio de la nostra povera Italia. Concludendo, il camp.> spagnolo è un bellissimo exercito el li lanziuech sono da 10 milia, sichè senio quasi la mità più gente chi' francesi. Tutta la speranza loro è nel soccorso che aspectano de sguizari, li quali non sono ancora venuti et poleriano esser tardi. Sumario di lettere di Roma di Marin da Fono, 2501-1 scritte a Francesco Spinelli in Venecia, date a dì 6 Fevrer 1523. Hogi hanno fattola intrada li ambassatori fiorentini, che sono IO et è uno vescovo Ira loro. Sono venuti molto ben in ordine el bone ciere de homini. Li sui servitori, che erano a cavallo, erano 82 el tulli vestiti di panno azuro con berele rosse, et ha-veano le cape avanti l’arzone piegale, come si la quando se vien de viagio, di panno rosalo. Il vestilo azuro era a modo de una casaca crespata, et di sotto la Centura era inquartata de certi quarteli de veluto negro a modo de li sagii antiqui. Erano con loro do giovani da zerca 6 in 8 in sagii di veluto nero coti quatro palafrenieri per uno vestiti a le loro livree, di seta, zoè li ziponi et colletti di veluto et raso et pano et velulo, che stava bene, el havia boni cavalli et ben vestiti con fornimenti di veluto et a la tur-chesca. Cadaun de li ambasciatori havìa li sui 4 palafrenieri vestili pur a le loro livree; certo sono stali assai ben in ordine. Di le cerimorie seguite non scrivo etc. Haveano seco da 50 cariazi con bello coperte. Lettera dii ditto, di 8 Febraro. De qui maschere in quantità. Beri si corse li pallii de cavalli. Monsignor di Lorena Cardinal fece una livrea con saghi di veluto et d’oro, el erano quatro, videlicet li puti uepoli del Papa et il inaisl.ro de li puli molto ben galanti, et fono laudali. La spesa fece tutta il Cardinal Lorena predillo: in ciò spende assai e più presto gela via ; è ricco lo può fare. Si fece una altra che era 1’ arca de Noè, ne la qual vi era una musica et cantavano significando era passato il deluvio, et-gitavano fuora ucelli di l’arca, assai bella invention fata per il Cardinal Cesarino; ma di poca spesa, el qui mandarà quello cantavano. Hozi è sialo fata un’altra in contrario de quella de beri, che era una barca, (1) La carta 2-18 * è bianca. (1) La carta 249* è bianca.