I 913 mccccciv, si dolse di la violentia fata in romper la chiesia; le qual robe lolle, per quanto intende de lì, poleno valer da ducali 200. Item, lo episcopo di Polignano labo-rat in extremis, e inanellando, subito aviserà. Item, el ditto governador scrive una altra lettera zercha li jumenti. A dì 29 fevrer. In Colegio. Vene 1’ orator di Ferara, et presentò una lettera dii Cardinal di Ferara fiol dii ducha,'di credenza, et fo introduto uno so’ nontio. Par esso Cardinal voy il possesso di do bene-fieieti a Ruigo. El principe disse non era da Cardinal di tuor benefici! sì picoli, e si vederà. Di Faenza, di domino Antonio di Pii. Dii suo zonzer lì, et si ricomanda a l’augumento e non li sia fato retentione. Et li savj daspersi consultano zercha la expe-dition dii capitanio di le fantarie, qual vene lì. Voi conduta di zente d’ arme, tacite voria la compagnia di P Alviano. Noto. Ogi fo trova li frati di Santa Maria di Gratin manchavano, stravestiti, uno in una barcha, sichè non erano ili con l’orator turcho ; el qual orator ancora non è partito, e voi pur schiavi et ne à ’uto zercha numero 43. Da poi disnar, fo Consejo di X con zonta di Colegio et altri e di danari, e steno tardi, e vene queste lettere. Item, fu preso che non obstante alcune lettere di cai di X zercha exemplion di Vegia, il Colegio possi venir al Pregadi. Da Mtlan, dii secretario, di 26. Come il gran canzelier episcopo parisiense li ha ditto il re va a Lion dove el naque, e che ’l gran maistro va da soa majestà, el qual li disse si questo non era saria venuto a veder Venecia. Item, Hironimo Moron andò verso Belinzona per le cosse di sguizari, è a Luca ri io, e à mandato a dir, e li ditti sguizari.’Item, il re di romani si dice voi venir in Italia, e il ducha di Savoia fa la mostra di le zente per farli compagnia. Item, lì a Milan si fa la mostra di 300 sguizari venuti di 443 reame, e dicono voler aver 1000 lanze. Da la Zefalonia, dii proveditor, di 26 zener. Come ricevete una lettera dii flamburaro del despotato, la qual manda a la Signoria, el qual con superbia e minaze, li dimandò la restitution di 4 cavali che per alcuni di quelli insulani li era slà tolti ad alcuni soi homeni. Licet dicti cavalli fosseno stà tolti in tempo di guerra, tamen li parse, per non dar causa di innovation, perchè quel flamburaro cer-chava di romper la pace, li mandò 3 di dilti cavalli et quanto era in man di alcuni dal Zante, e li scrisse in bona forma; e non li mandava a li homeni, ma a FEBBRAIO. 9 1 4 lui feva uno presente da bon vicino. Et perchè à ’uto altre lettere di altri (tamburi, voria saper quanto habi a far. Item, è venuto lì quel zorno alcuni dii disputato. Dicono el Signor turco à fato far comandamento a do o tre (tamburi convicini che vengano a la fortificatone di Santa Maura; e che li giani/ari za sono venuti ad habitarla; e che le bombarde che forono getate in questa eslade, son stà conducte a Lepanto a li castelli di San Nicolò; e che a Costantinopoli è grandissima carestia del viver, e peste. Etiam, che ’l Signor turco fa conzar la sua armata ; dicono alcuni per andar a Rodi, ma lui judicha più presto per replicarla acciò non vadi a fondi, per esser mal con-ditionala. In questa note'spaza uno fin a Negroponte per intender zercha questo. Aricorda si mandi danari, aliter non potrà star. Copia de una lettera mandata per Mechmeth bei flamburaro de Anqelocastro, de Santa Maura, e de tutto el dispotato, a sier Nicolò Marzello proveditor di la Zefalonia, ricevuta a dì 16 dezembrio 1503. Humelle (onte et dolce radixe et da Dio scudo illustre et altissimo proveditor de Zefalonia etc. Per le presenti veramente ve sia manifesto, come nostri homeni da la parte de Candida, per nome f!i- • ni, Asprogiracha et Starnati Malachia, sesi con soi animali tulli a la marina al porto, adonque par che se ha no trovato homeni toi al porlo de Candida nominati Cliioni et lo al Uro Paulo Martichi et Vasili Maurichi, et hanno tolto cavalli 4 a li homeni nostri. Adonque li cavalli se atrovano al luogo vostro ne le man de quelli che li liano tolti ; al presente veramente vieneno li homini miei con la mia lettera, et menano et uno vechio homo da bene del Vaynacha, per esser testimonio avanti de vui, et veder a pigliar quelli homeni et tuor i cavalli et darli a li homeni nostri, come faria et io li homeni vostri satisfati con vostra lettera. Et se non date fede a la mia lettera a dar li cavalli a li homeni.nostri, io manderò messo al 443 * longevo Gransignor, el retignerò homini vostri, et toro le soe robe pér uno diece. Ma io dico che ha-biarrio la pace ferma, come è fata, se voleti, si anche non ; vui dovè saper, perché hanno tolto i (lieti cavalli furtivamenli ; el vedè, ve pregemo che i mie’ homini non ballino torto da li homeni vostri. A dì 10 octobrio......