251 MDXX1H, DICEMBRE. 252 Fu posto, per li ditti, atento dii 1502 a di 19 Zugno fu fata per questo Consejo certa contìrmalion di capitoli a la comunità di Udeue zercha l’arte di la lana e batilana, che non si possi extraher fuora dii territorio lane salvo il tempo dii Mazo e le avo* stane passalo Octubrio; et di questo quelli di Carnia venenoa dolersi questo esser contra i loro privilegi! dii 1290 et 1300 fati per li patriarcha di Aqui-leia ; et poi, quando vene la Patria solo la Signoria nostra, dii 1420, contirmati, pertanto sia preso et suspeso il ditto capitolo per quanto aspetta a quelli de Carnia zercha vender et exlraher le lane, ita che i siano come erano avanti la concessione. Fu presa. 157, 11, 11. Fu posto, per i Consieri, Cai e Savii, atento Gasparo de Grilanis et Nicolò de Doymo cittadin di Si-binico, daciari di molini, atenlo habino patito assà danni da turchi, et veneno di qui per refudar ditti molini eie., però li sia dà restauro di Lire 747, vide-licet per il tempo non hanno potuto exercitar dilli molini. Fu presa. Et ave : de si 153, di no 2, et non sincere 2. Dì campo, da Martinengo, di Raphael dì Gratiam, di 2, vidi lettere. Come el signor Prospero a Milano par che, essendoli venuto unoacciden-te, stete 4 o 5 bore morto, e di poi si resentì e cussi vive, ma si può meter per omo morto; e il Ducha scrive al suo orator che ’I suo male sarìa longo. Francesi se ne stanno per la maggior parie di là da Texin ; lo Armiraio è a Vegevene ; la maior parte di la artellaria in Novara, excepto alcune boche che tengono a la guardia dii ponte che hanno sopra Tesino. Di quà dal fiume, con quelle gente hanno se non 4 canoni. Dicono haver gran speranza nel Papa, 147 e affirmano che '1 sarà a loro beneficio ; serà necessario che ’I se cavi presto la maschara. Il re di Fran-za ha una spexa intollerabile. Noi starno di quà; si compra sino al sole et omni cosa più cara. El signor Ducha non voi consentire che li vassalli di la Signoria sieno strusiati, et ha fato fare un allogia-menlo fortissimo di bastioni qui in Martinengo, et circondata (ulta la terra di fora de ripari fortissimi el fossi, dove in ogni tempo si può ridur dentro ogni grosso exercito e star sicuro ; e prima non li era loco forte dove le gente ad un bisogno se potessero ridure sicuri ; oggi, in questo dì è fornito il tulio; opera fata in giorni 15 eh’è di uno anno. 11 Ducìia ha facto lavorar soldati et ogni homo dii campo. Copia di uno capitolo di lettere di fra’ Pati- 148 lo Justinian ditto Eremita, data nel here-mo de Massario, a dì primo Dezembrio 1523, scrita a Roma a monsignor missier Gaiethano da Thiene protonotario In Roma io ho trovato missier Marcello Gaietan, homo che in habito secular vince in abstinenlia, in vigilie, in studio de oration tutti i monachi et he-remiti che siano in questa citade ; homo de doc-trina, de auclorilà assai; de’ primi del grande Consiglio de 'Napoli, con grande stipendio, el quale distribuisse lutto a poveri, ai quali è uno indefesso defensore. El vescovo de Brandizo è de cita de Caieta, homo letterato de summa modestia, de tal sanctità de vita, de tal proposito de mente che io non credo che alcuno in Roma se possa a lui agua-gliare, et spero vederlo far cose unde cum chiara gloria di Dio se ne habbia a confonder li amatori del mondo, et ralegrarsi quelli che hanno sete de la gloria de Dio. Ho cognossuto e parlato con uno, dirò rossi, beato Francesco di l’ordine de’ Minimi, generale, compagno de santo Francesco de Paula, el qual io non exislimo men degno di psser ca-nonizato; el qual da poi che io li hebbi più volte parlato è passato de questa vita a la eterna beatitudine. Era de singularissima semplicità et incre-dibel carità, a Dio devoto, a li homini affabile. Ultra el costume de li homeni, stava a la messa 5 hore, viveva de pane et aqua, et non ogni giorno mangiava. Tra le altre cosse che mi disse cum la sua humilissima simplicità, mi disse absolulamenle che a Roma ut sibi erat divinitus revelatum, ve-nietImperator et auferret temporalia etpartem spiritualium ; et inde venient liceretici et atiferrini spiritualia. Demum venient Turci et au-ferrent corporalia; sic ipse loquebatur et lune aiebat, credent cum viderint. Ho trovato uno missier overo conte Joanne spagnolo homo de sia- lo de castelli, qui relieta uxore cum filiis et omnibus suis, in habito saeculare fedi sibi ha-bitationem sotto la scala de santo Joane Lalerano qnae Pila vulgo dicitur, el ivi vive con tanta abstinenlia, con tanta carità cho è cosa mirabile; il quale in questo mi pare che vince ogni altro 148* servo de Christo, che tanto se confida in la divina previdenti» el tanto è animoso in le cose che apar-lengono a la servitù de Dio che è cosa incredibile: vere christianus, senza alcun suco de simulatone over obslinalione. Ex hcretno Masario primo Decembris 1523.