153 MCCCCCIU, OTTOBRE. Dii ditto, di 3. De coloqiri alm i insieme con don Joan Hemanuel orator yspano, cegnando lar intelligentia tra il re di romani, soi reali e la Signoria nostra, e che saria etiam il re d’Ingaltera ed il papa. Prometeva assai, dicendo che domino Lorentio Suares etiam dovea parlar al principe nostro, dicendo che francesi, avanti venisseno alla guerra con li soi reali, havia proposto di partir il stado di. la Signoria nostra etc. et che il re di Franza à (rata etiam questo col re di romani per via di domino Philiherto etc., el qual Philiberto etiam va a Roma. Dii ditto, di 4. Conclude : l’archiduca à concluso dar ajuto al re suo padre di danari, e sarà secretissimo, per l’impresa contra Franza, qual fen-zando venir in Italia darà gran favor a’ spagnoli. Item, scrive esser vero quello li disse lo amico, quando in do dì il re lo fe’ venir di Augusta per dirli di la liga, poi si pentì et nulla disse. Di Napoli di Romania, di Alvise Sagudino secretario nostro, di 13 septembrio. Dii zonzer lì, a dì 11 ; mandò a dir al bassà. per meter li confini. Item, si faticha con li reclori a catar li timarati, e che stratioti erano duri; pur li Busichii videlicet Domenego et Repossa Busichio, fonno li primi a dar alcuni ne haveano: tamen, saria'il dover non aban-donar essi stratioti, perchè non hanno da viver, el (ì satisfarli etc. Item, à zerchato di saper li confini ; non ha trovato in canzelaria alcuna scriptum, tamen sarà con il bassa’ e farà il tutto. In questa matina, per la Signoria fo dato licentia a sier Marco Zorzi vicedomino a Ferara, che, per la peste, possi star lì atorno etc. Da poi disnar fo Pregadi, dicendo si faria voxe, videlicet li Ire sora le pompe, e comandà cl Consejo di X con la zonta di denari, per veder di haver in prestedo qualche danar, et ubligarli qualcossa justa il consueto. Ma domente il Pregadi fo redulo, vene lettere di Ravena di summa importantia, adeo il principe con la Signoria si redusse in cheba et il Colegio a lezerle, e fo letto coroni prìncipe et aliis la lettera di zifra di Roma letta questa matina in Colegio di savii, eh’ è di grande importantia. Da Ravena, di rectori e proveditor. Come hanno nova il ducha di Urbin aver preso Santo Ar-chanzolo, e hanno avisi di Castrocaro fiorentini aver scrito a quel comissario, che mandino de lì el signor Antonio Maria di Ordelaphi, adeo, il conte Francesco Rangon, visto questo, è partido de lì. Item, il capitanio di le fantarie nostro, che era amalato, ozi à fato una piera ; et avisano dii zonzer di Zuan Grie- I Diarii di M. Sanuto. — l'um. V. go, Franco dal Borgo, Pin da Bergamo con li soi cavali. Mandano do lettere abuie dii conte di Snja-no, qual è queste : Di Sojano, dii conte, a li rectori di Ravena, di 6. Come cri sera, a bore 21, el signor Carlo, con il conte Zuane di Carpegna, il conte Francesco di Gataia et il conte Ugoliu di Pian di Meledo, con Latantio di Bergamo e le zente, con do falconi de-teno la bataja a Santo Arclianzolo, e preseno do porte. Ivi erano <>00 fanti di la terra et 100 forestieri di Fori ini puovolo; el che la terra si rese, salvo l’avere e le persone, con darli ducati 2000. E la rocha era in man dii castellali, eli’ è di malvezeschi, però dubitava arendersi per caxon di Bologna. Item, haveano tolto l’aqua ai irtolini di Rimano, et che speravano di averlo, adeo tutti IVigie su quel di Sojano. Dii ditto, di G. Coinè, scrivendo, è nova per uno venuto, clic Zuan Roseto di Castello, zonto in campo, non ha voluto Santo Archanzolo a patti, ma l’ha voluto a sacho, et hanno tagliato a pezi li fanti forestieri. Item, il campo è a Savignano: il paese tutto è in remor. 11 signor Pandolfo intrerà in Rimano; e uno venuto dice é’intrato, ma non l’afermo. 11 ducha di Urbin è a Santo Archanzolo; quelli ili Cesena hanno paura. Item, Jacomo Sacho ha aviso dal suocero, che a Castrocaro si fa zente per fiorentini, e si aduna, non sanno a qual efeclo, se per la madona di Forlì o per il signor Antonio Maria Ordelaphi ; el qual Ja-coino desidera aver risposta di quanto hit scrito. De li ditti rectori e proveditor, di Ravena, di 7. La qual lettera fo letta poi in Pregadi, el dato sacramento per li avogadori e comandà gran credenze. Come, volendo expedir le lettere, era venuto a loro uno Marcilo Beragio d’ Anversa per nome dii castelano e capitanio di la citadella di Forlì, qual è Piero Remiro, con oferir dar la rocha e la citadelli a la Signoria nostra. Voi queste promissione: tutto quel è in la rocha sia suo et porti a Ravena poi a Venecia, excepto le artilarie e monitione; e voleva stabele in Venecia che li desse ducati 200 de in-trada, et 50 balestrieri etc. ; e lui promete dar la rocha e citadella a la Signoria ; e si mandi qualche uno lì, che vederà il castelan scriver di suo mano : unde, l’hanno rimandato con dirli chescrivino il voler predito, et si essi sono constanti in tal opinione. Da Corfù, di sier Antonio Loredan baylo, e sier Alvixe d’ Armer proveditor. Avisano dii zonzer di alcuni colli di raxon di colimo, quali hanno fato dischargar et ponerli in magazeni. il