349 UDXXIV, OENNAJO. 350 meglio, e risanalo che ’1 sia si alenderà a finir lo aeordo, benché li cesarei dicono non haver eom-mission da lo Jmperador di far compromesso. Fo scrilo per Collegio a Roma, laudando l’opi-nion dii PontiBce in voler far accordo Ira questi reali, etc. 207 in questo Pregadi fo, lezendo le lettere, chiama Consejo di X con la Zonla ordinaria, et stellino alquanto in maleria de danari. Item, poi chiamono la Zonta di Roma, et leclo le lettere di Roma, et lo scriplo per ditto Consejo in risposta a Roma, et ussiteno fuora a bore 2 e più di note. Fo poi leclo una letera si scrive a sier Lunar do Emo provedilor zeneral in campo, in risposta di soe. Come che, zonti che sarano li lanzinech, che si aspectano, se li ordinari el passar di là et habbi rispetto a li 12 mila sguizari de’inimici etc. Item, una altra opinion, che avanti si passi Ada, debano tuor l’impresa di Lodi, el lassi ili qua di Ada 300 homeni d’ arme, 200 cavalli Itzieri el 5000 fanti. Et ditto, per esser l’hora tarda si darà tempo di consultar, e doman sarà chiamà questo Consejo, et si balolerà, tamen sagramente el Consejo et ordina grandissima credenza. È da saper. Havendo notato di sopra, che uno barcaruol havia auto la pallada del loto, tamen con effecto il bolletin é di uno Domenico di Mastelli, fo tìol di Antonio di Mastelli, qual lien una bolega di........in Marzaria per mezo la spiciaria del Forno d’oro-, il qual messe uno bolletin in nome di ditto fiol dii suo barcaruol. Et cussi la sera fo trombe e piffari a caxa soa, et poi la malina fe’ serar la bo-tega soa, con lettere scriple suso Col nome di Dio per la Palla. Et potè haver, ut dicitur, di contadi da sier Alvise Pixani procuralo!“ dal Banco di dilla pallada ducali 9000, et qualro veste di veludo cre-mexin. A di 19■ La malina vene no in Collegio il Legato dii Papa e il Patriarca nostro, el monslrono il brieve dii Papa in materia di libri di Marlin Lute-rio, et che si fa convenlicule di lodesthi in Fontego, però che le terre franche molle è con Luterio; pertanto bisogna far provisione, et che non si venda i libri de Luterio etc. El Doxe li disse se li daria il brazo secular, el loro disseuo di consultar e tornar. Item, poi il Patriarca mostrò il brieve di la revocatoli dii brieve mandò il Papa zerca le monache eie. Veneno li oratori cesareo et di Milan solicilaudo dii mandar le zenle a unirsi, però che a dì 21 de l'instante il Viceré volleva ussir di Milan e prender uno alozamenlo. Li fo risposto desiderar zonzino i lanzinech, e deteno una serilura si lezese in Pregadi. Vene l’oralor di Ferrara, dicendo aver lettere dii suo Duca, come li soi oratori sono a Roma, domino Antonio di Costabeli dolor et cavalier et domino .......aveano auto due volle audientia dii Papa zerca il consegnar Kezo e Rubiera, e speravano di ben. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir la lettera 207 * in camp i. Et fo leto solum una lettera di Mar-tinengo del proveditor Emo, di 17. Come ha-veano ricevuto li ducati 10 milia d’oro, el pageriano lg zente con gran parsimonia, el ne bisogna el resto. Noto. Fo mandà etiam a dì.... in campo ducati 5000. Fu posto per li Savii, excepto sier Zuan Alvise Navaier savio a terra ferma, una lcllera al proveditor Emo in campo zerca il passar di là e unirse col Viceré, che li debbi scriver, che zonli sarano li lanzinech, che si aspecta, si potrà. Noto. Fo letto una lettera scritta per l’oralor cesareo a la Signoria, qual fusse Iella in Senato. Dice le raxon la Signoria dia far passar le zenle. Et sier Zuan Alvise Navaier volsi dichi che, zonli sarano li lanzinech, le zente semo obligati dar debbano passar. El cussi andò in renga et parlò ben per la sua opinion, et li rispose sier Lorenzo Orio dolore cavalier savio a terra ferma, che si farà, inteso che i lanzinech siano zonti etc. Poi andò in renga sier Zacaria Trivixan savio ai ordini, et parlò ben, che se dia passar e mantenir quello havemo promesso, e fe’lezer molle lettere in questa maleria. Dimandò perdon che l’altra renga lapsu linguce havia parlalo più di quello si conveniva, et maxime conira il clarissimo missier Lunardo Mozenigo, eh’ è di primi et optimi senatori di qui sla Republica. Hor andò le lettere; quella del Navaier ave65, quella di Savii 121, di non 1, non sincere — , et questa fu presa. Et cussi si dirà doman a li oratori. Vene lettere di sier Antonio Sanudo e sier Lorenzo Bragadin rectori di Brexa, di 18, horc 17. Come era zonlo li quel Pietro da Napoli sialo a portar danari per li lanzinech, qual dice esser 8000 zonli apresso Merau, et che vieneno di longo, et manda la deposilion del camm dieno far, fata per el diio, et paserano a Salò et Desanzan. Et loro rectori hanno facto provision per il transito loro eie. ut in litteris. El in la deposilion dice, come è capitanio