MOXXIV, FEBBRAIO. 430 Essendo ¡1 Sialo nostro ne la spesa che ogniuno intende, bisogna far provisione de danari cum i qual se li possa supplir; et perchè sono debitori di la Signoria in grande numero, dei quali è più conveniente recuperar el danaro nostro che poner altre an-garie come saria necessario, però : L’anderà parte, che tutti quelli i quali sono de questo Conseglio, et siano de che qualità et condi-tion esser si voglia, et si per conto de offilio etiam continuo come et cadauna sorte Conseglio, el per qualunque allro conio, nec non tulli quelli che sono in li altri oflìcii, come Conseglii et Collegii in questa cita nostra sotlo qual titolo et de che sorte se siano, nemine exceplo, siano obligati, per tutto el presente mexe, haver portato a gli oflici di Governadori de l’inlrade, Cazude et Rason nove, sottoscritto di man di tutti tre i signori de cadauno di quelli, che i hab-bino pagati integramente li debiti soi, et non siano debitori, sì in nome proprio, come de so’ padri et de altri nei beni dei quali siano successi, a Daniel Vido nodaro nostro deputato ai libri dei debitori existenti a palazo. 11 qual debba andar ad incontrarli tutti a li medesimi effluii predilli, essendo lenulo venir in Collegio a dechiarir parlicularmenle tutti de zorno in zorno, el non possi esser fato per niun officio bollelino ad alcuno che non havesse pagalo curii integrità come è dillo tulio el suo debito, sotto pena de immediata privatione di oflìcii soi, sì alli signori, come scrivani, coadiutori el altri ministri che ha-vesseno fallo e sottoscritto el bollelino, el ulterius de pagar del suo esso debito. Quelli veramente che, passalo detto termine, non haverano portali i dilli bollelini immediate non siano permessi più venir a questo Consegio, nè più exercilar li oflìcii, nè esser de altri Conseglii et Collegii, el in loco loro siano tenuti li Consieri nostri far fare electione de altri sotto pena de ducati 500, da esser scossi per li Avogadori de Comun senza allro Consiglio; ai quali Avogadori sia connessa la presente parie da esser exequita et observala solo debito di sagramelo. La quale non se intendi valer si etiam la non sarà posta et presa nel nostro Mazor Consejo. De parte 127 De non 47 Non sincere 1 Die 14 dicto. In Maiori Consilio. Consiliarii et Capila XL posuerunt parlem su-prascriptam et additionem ul palei. De parie 1093 De non 582 Non sincere 3 Die X Februarii 1523 (1524) in Boga tis. 253 * Essendo stà deliberalo terzo zorno per questo Consejo, che tutti de questo Consejo et che sono in oflìcii loglino i bolletini da li oflìcii de le Cazude, Governadori de l’inlrade et Rason nuove de non esser debitore ; el come in la parte se contien, è ben conveniente dar causa a quelli che sono debitori de pagar più prontamente, il che facendose tanto più danari se haverano per le presente ocorentie, però; L’anderà parte, che a la ditta parte sia aggionto, che lutti i quali sono debitori a li dilli oflìcii Governadori di l’intrade, Caxude el Raxon nuove possi-no pagar i debiti sui senza pena per (ulto el presente mexe, qual passato non se possi più prorogar, sotlo pena di ducati 500d chi mettesse el consentisse di metter parte di prorogatione, nè perciò la ditta parte di terzo zorno resti di haver execulion, ma tulli siano obligati tuor li bollelini come in quella si conlien. 134, 10, 1. Di Bergamo, vidi lettere, di 12. Come han- 254 no per lettere di campo di 10, hore 3, come le nostre gente erano ancora alla Chiarella, el le nostre . fantarie a Binasco, et tulio il nostro exercilo si do-vea unir a dì 11 con il cesareo. Et quel giorno erano siati sino apresso a Biagrassa, tamen francesi non volseno venir a la scaramuza; e lutto quel giorno sleteno in arme. Quando li nostri sarano uniti, presto si vederà se barano voglia di combatter, et sarà uno bellissimo et potentissimo exercilo. Le genie cesaree et del signor duca di Milano sono 8000 yspani, 4000 italiani 10000 lanschenech et lanze 130u, senza li cavalli lizieri et le nostre gente. Li nostri hanno mandato 700 fanti in Milano de li nostri a custodia di quello insieme con li 3000 che sono restati lì con il marchexe di Civila vecliia (S. Angelo) quale ha la custodia di della cillà. Ancora è sia mandato sopra Ticino a far uno ponte per poter danizar francesi. A dì 15. La malina, fo lettere di Crema dii podestà Foscari, di 13. Come quelle zente mido- llo di Lodi per soccorrer il castello di Cremona, et portava cadaun cavallo, che erano 400, tino staro di biava per uno, hor zonti apresso Cremona, queli sono denlro a nome del Duca ussileno, et questi Consiliarii. Capita XL. Sapientes Consìlii. Sapientes terrae firmae.