129 MDXXIII, OTTOBRE. 130 provedador Emo, date a Chiari, a dì 21, hore 16. Come voleno andar di là di Oio il Ducha, non con il campo in ordinanza, per andar vedando uno alozamenlo, ma poi tornar alozar a Chiari. Dii ducha di TJrbin governador nostro, a la Signoria. In risposta di soe, zerca il passar Oio, sicome solicila li oratori cesareo et quel di Milan, risponde che il passar con tutto lo exercito è pericoloso di far tornar de li inimici poi di qua da Oio con vergogna e forsi danno, et però hanno consultato di passar con il Provedador et cavali a la liziera et certo numero di fanti et andar a Bergamo et levar quelli fanti 600 sono lì et zente del signor Camillo Orsino, che più non bisogna stagino lì, et andar sora vedendo uno bono alozamenlo et poi tornar di qua da Oio in campo, et passerano a Pala-zuol, dove è il ponte fato. Et scrive haver scrilo a Milan, che è'preparato di darli ogni aiuto. Item, che il marchexe di Mantoa con le zente sue . . . Vene in Collegio sier Hironimo Zane venuto podestà et capitanio di Caodistria, vestito di....... per la morte di soa moier, in loco dii qual andò sier Zuan Minoto, et referite di quelle cosse de lì. Fo laudato dal Principe ¡usta il solilo. • Fu consultato in Collegio di mandar a lezer queste lettere dii ducha di Urbin a li oratori cesareo et di Milan, quali rimaseno satisfatti alquanto. Da poi disnar fo Pregadi, et lezando le lettere fo Consejo di X semplice. Di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator nostro stato in Anglia, date in Anversa, a dì 27 Septembrio. Come era partito di la corte di Anglia, tolto licentia dal Re et Cardinal, et che era passato di qua 8000 anglesi con il ducha di Sophòlch, et si conzonzeriano con.....et con 5000 lanzinech, benché non crede saranno più di 2000, et 15 pezi di artellaria, et voleno andar su la Pranza a danni dii re Chrislianissimo. Harano etiam certo numero di cavalli da........ Fu posto, per i Consieri, poi leta una gralia di Sigismondo Machasola, voi far stampar tulle le opere in iure zivil di domino Filippo Decio non stampate; item quelle dì missier Carlo Ruino non stampate el quelle di domino Borlolomio Socino riconzate con certe adizion, che per anni 10 altri che lui non le possi stampar, etc., sotto pena, ut in parte. Fu presa. 147, 8, 3. Fu posto, per i Consieri, Cai e Savii, pagar il dazio di anfore 4 e meza di vin, il prothonotario I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXV. Carazolo orator cesareo feze venir quando l’era qui. 169, 21, 3. Di Chiari, di Eaphael di Gratiani vidi 71 lettere, di 21 Octubrio. Come francesi, furiosi, con la berla in seno, a di 18 dii presente, lassando in Trevi circha 500 fanti passorono Ada per un ponte che ferno a Cassali, el qual ponte sino a questa hora lì è, el se ne stanno di là expelando che Milano per penuria di viluarie li vada con la coregia al collo; che serà un longo expeclare. El questa sera, per homo degno di tede uscito heri matina de Milano si ha, che di pane, vino et altre vicluarie vi è più abondantia dentro che di fora nel campo; ben è vero che a li giorni passati le legne da brusare li metteva qualche pensiero ; ma el pòpulo hora ha preso tanto animo, che ogni dì in li occhi dii campo saltano fora a lor mal grado et togliono legname quanto vogliono. El cussi affirma el ditto homo, et iura haver visto una resegna de fantaria de milanesi schietta di 36 milia fanti, tra li quali dice esser 16 milia bonissimi schiopelieri, et che el populo ad omni hora molesta el Ducha, pregandolo che li lassa uscire fora a combattere. El tanto stimano francesi et sguizari come fussero tante pulane, et che lì è dentro una infinità de molini da vento et da brazie; sichè sopragiongendoli el cativo tempo che la stagione sol portare, si poi considerare qual ha da esser P esito di questa impresa per francesi. Pavia è fortificata di modo che si può guardarla et lassarla slare, et francesi ancora mai vi é stali lì, anzi quelli di Pavia ogni dì escono fora et danno inlollerabeli danni al campo, et pochi si dice esser li di che no meni dentro una moltitudine de presoni et altra preda. Noi pertanto, exercito lo havemo così bello, e di gente d’arme, cavalli lizieri et fantarie, quanto da molti mesi in qua ne sia uno altro, ed a di 17 dii presente si levassemo di Vurola Gisa et venisse-mo qui in Chiari 20 miglia distante, e si va mormorando che si spenzeremo più inanzi per dar favore a Milano ; e cussi sì dice che farà il signor marchese di Manloa con le sue 300 lanze, 500 cavalli lizieri et 4000 fanti. Fa poi con grandissima credenza leto una 72,; lettera da Lion dii Badoer orator nostro, di 2 Octubrio, drizata a li Cai di X. Come è sta deliberalo nel Consejo di X con la Zonta di lezerla al Pregadi, videlicet che si trattava acordo tra il re Chrislianissimo e P Imperador, et li havia esso Re mandalo P arziepiscopo di Bari, videlicet do- (1) La carta 71 * è bianca. 9