193 MDXXHI, NOVEMBRE. 194 altro francese per nome di monsignor l’Armiraio a parlar al signor Prospero Colona, capilanio Archon et al signor Hironimo Moron, dieendo erano conienti far Irieva per 6 mexi, con questa condition : il Stalo di qua di Texin e Milan resti al signor Ducila, e di là di Texin resti al re Chrislianissimopro nunc. Et che li haveano risposto non voler far alcuna rossa senza inlelligentia di lo illustrissimo Viceré di Napoli e di altri confederali. Et esso Dueha persuadeva a non manchar; el che poi scoperto il tralato in Cremona di Nicolò Varola et liavendo la Signoria nostra mandatoli 1000 fanti dentro quella terra, era posta in segurlà, pregando non si manchasse di ex-pugnar Cassan: concludendo non sono per far alcun aponlamenlo con francesi senza inlelligentia nostra. Item, scrive esso Proveditor, il Governador nostro à mandato a brusar i molini di Lodi el che il signor Renzo havia passà Tisin. In questa matina, noto. Poi levà la Signoria, vene 1’ orator di Pranza, mostrando haver da parlar di cosse che imporla. Tamen, da savio, leva per dar sospeclo a 1’ orator cesareo, et li fo ditto tornasse un’ altra volta, li Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu fato podestà a Verona sier Polo Nani fo capilanio a Bergamo qu. sier Zorzi, dopio, 871, 550; sier Priamo da Leze fo Cao di X, qu. sier Andrea 841, 584; sier Alvise Bernardo è di la Zonta qu. sier Piero 610, 812 et altre voxe. E tulle passono. Fo butà il Sestier di la paga di Septembrio 1479. Vene per primo il sestier di Castello. È da saper. È a la cassa di Monte vechio sier Nicolò Michiel qu. sier Francesco ofic;al a la camera de Impreslidi, el qual si porla benissimo, et in mexi... ha pagalo 6 Sestieri con gran sua laude, e fato una cossa non più fata per alcun signor stato a dita camera, che ha mandalo per Rialto a eridar per un comandador, chi voi li soi danari dii tal prò li vadino a tuor per-■ chè el voi pagarli et saldar il prò ; etiam pagerà parte di questa altra paga. Fu posto per i Consieri una gratia di uno Antonio da Cusan bandito zà 3 anni ad inquirendum, absente e retenulo in le prexon. Voi esser realdilo. Balotà 2 volle, el fu presa. Fu posto, per li diti, concieder licentia a sier Piero Contarmi qu. sier Zuan Saba podestà di Dignan, per la morte di la madre et per curar la egritudine sua possi venir in questa terra per zorni 15 lasando in suo loco etc., con la condilion dii salario. Ave : 1155, 76, 1. Et fu presa. Da poi, Consejo el Doxe andò con li Consieri e 1 Diurii di M. Sanbto. — Tom. XXXV. Cai di XL et altri a veder la sala di la Libraria dove si dia far Pregadi e redur le scrilure di la Canzela-ria, etiam quelle dii Consejo di X: perchè el muro di Pregadi da la banda del tribunal è aperto e pericolo a redursi a far Pi*egadi lì ; et il Doxe voi far ruinar e refar il muro etc. Unde, volendo far il Can-zelier grande certa fabricha sora la corlesella dove slesse le scrilure secrete et lì si trazesse le zifre et si scrivesse le cose secrete, el zà havia Irovà li danari et preso nel Consejo di X far certa expelaliva a uno di.......qual dava ducati — in don a la Signoria, li qualli danari li obligò a la dilla fabricha; ma parse a li Cai di X presenti suspender non la seguisse, dovendosi butar zoso la sala di Pregadi, et.... A dì 16. La matina fo gran pioza et cussi tutta la note, nè fui fuora di caxa. Di campo fo lettere da Martinengo, dii prò- 112* veditor Emo, di 14, hore 2. Di quelle occorenlie, et che quel Visconte stato in Milan voleva trieva, si come più difuse dirò per li avisi avi da Brexa. Da Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà avi lettere di 14, hore 3 di note. Come hanno di novo, francesi per l’andata in Milan che fece quel d. Galeazo Visconte dimandò triegua al signor Ducila per mexi 6, el sono conienti lassar Lodi e lutto quello hanno tolto da Texin in quà ; ma ben lenir quello hanno da Texin in là, eh’ è Novara, Alexandria di la Paia et Lecho eie. El Duca.li rispose non la voler far, et voler prima 1’ opinion di soi colegali. Altro non zé, si non neve assai et si tien francesi saranno astretti a levarse. Quello haverà, di hora in hora avixerà. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendum. A dì 17. La matina, fo lettere di campo da Martinengo dii proveditor Emo, di 15, hore 16. Coinè havea auto il cavalier Landriano, eh’ è li in campo, lettere da Milan de francesi erano levati et andati a la volta di Biagrassa per passar Texin. Dove andaseno non si sa, ma si tien vadino via. I-lem, che sguizari..... El nota. Eri sera fo lettere dii dito Proveditor, di 14, hore 5 di note. Come dilli francesi haveano mandato le bagagie et arlellarie di là di Texin, e si doveano levar di l’asedio di Milan; con altre parti -cularità, ut in litteris. Vene in Collegio domino Francesco Taverna o-rator dii ducha di Milan, et monstrò lettere dii Ducila. Di questo levar di francesi e haver repudialo la trieva qual richiese el signor Federico da Bozolo, che fu in Milan con salvo conducto. 13