355 MDXXIV, CENNAJO. 356 di 9 voxe. Tulle passò exceplo podestà a Brexa, che parechi zorni » Gran Consejo non si usa non passar. Et fo fato 5 sora li extimi, et 3 altre voxe. Cinque rimasti sora i extimi: Sier [„uea Navaier fo al fermento a san Marco, qu. sier Bernardo, Sier Hironimo Zane fo quaranta zivil, qu. sier Andrea, Sier Zuan Nadal Querini fo signor di note, qu. sier Biaxio, Sier Hironimo Trivixan fo cinque di la paxe, qu. sier Andrea, Sier Zuan Simon Zorzi fo al dazio dii vin, qu. sier Piero. È da saper. Acadete in questo Consejo una cossa di sorte assà notanda, che sier Zuan Francesco Sa-gredo qu. sier Piero Cao di XL andò a capello a a tuor per li Consieri e per lui le balote, e tolse pri- 1 ma per lui e locò balota d’ oro, poi tocò per sier Nicolò Bernardo et sier Daniel Renier consieri e-tiam balota d’oro, et al capello di mezo etiam per tulli tre cavò balola d’ oro; ma li do Consieri ave voxe, et lui, di una sola voxe che mancava in quella eletion li locò a lui, et non ave voxe. Fu posto, per li Consieri, la parte presa eri in Pregadi, che li Savii sora le aque che de ccetero sarano electi, slagino do anni in 1’ offcio, ut in ea. Fu presa, ave ... . Fu poi loto per Bortolomio Comin una parte posta per li Consieri, la copia di la qual sarà notà «juì avanti, videlicet che sier Vetor Grimani eleelo procurator primo vacante, poi sier Andrea Lion possi intrar in la Procurali di san Marco, aleuto che in quella de ultra è sier Hironimo Juslinian suo socero, e in quella de citra è suo fratello sier Marco. Tamen non disse che in quella di san Marco è sier Francesco di Prioli suo zerman cuxin. Hor fo parte contra le leze, nè si poteva meler, e chi diceva una parola bisognava bular le tessere e non rneller, che signanter per honeslà intri in la Procuratia di san Marco; tamen fu presa. Ave 1021, 453, 5. Et cussi da matina inlrarà uno Procurator di la chiexia di san Marco. Fo posto etiam per li Consieri un’ altra parte, che atento le ocorenlie presente, et esser solum quatro Savii dii Consejo, et uno è amallato, eh’ è sier Piero Capello e il quarto manca, che per questa volta nel Consejo di Pregadi si possi elezer 3 Savii di Zonta al Collegio per tulio Marzo, possendo esser electi de quelli poriano esser electi ordinari questo Marzo. Et non si possino scusare per alcuna cossa ma subito electi entrino, et perchè quelli fanno mercadantie di biave per le leze non ponilo esser di Collegio, sia preso che alcun di Collegio non possi far mercado di biave con la Signoria nostra ut in parte, et fu presa. Ave: 951 di sì, 308 . di no, et 5 non sincere. La copia è qui avanti. Et questo fo fato per far intrar sier Zorzi Corner el cavalier procurator, eh’ è rimasto ordinario, qual si scusava far mercadantie di biave. Item, di Zonta sier Domenego Trivixan cavalier procurator, sier Polo Capello el cavalier che si cazano per la caxa, et sier Lorenzo Loredan procurator fo dii Serenissimo, qual si scusa etiam far mercadantia di biave per non intrar, over qualche altro. Da poi Consejo il Doxe con la Signoria se redu-seno in Collegio con li Savii, et fo expedito per Collegio lettere a Roma con avisar l’Orator nostro la djjliberation fata eri in Pregadi, et voler aspeclar li lanzineeh zonzino eie. Item, vene lettere di campo dii proveditor Emo, di 18, da Martinengo. Come li capi di slratioti è venuti dal signor Governador a dirli li 211 ' basteria l’animo di far venir di quà 200 slratioti, sono in campo di francesi, et lauda di haverli etc. Item, la Signoria fono con li Savii in maleria di danari etc. Di Verona, fo lettere di sier Piero Trun podestà et sier Marco Gabriel capitanio. Come li lanzineeh erano zonli apresso Trento eie. Di Bergamo, vidi lettere venute eri di sier Hironimo Barbarigo podestà, di 17. Come eri gionse a Martinengo lo illustrissimo signor Guber-nator, el clarissimo Proveditor zeneral siati a Milano, et non si si quello habino deliberato, ma par volino passar Ada e mettersi a Binasco e lasserano da po’ le spalle Lodi. Item, el signor Zanino de Medici, mo’ terzo giorno, con alcuni spagnoli, da poi parlili li nostri di Milano, andorono a la volta de Biagrassa, dove trovorono 300 sguizari per scorta di saccomani, qualli fureno a le man, i qual se retraseno in una caxa, dove lutti quelli che erano a cavallo saltati a piedi cornbalerono per bon spatio, et tandem li tagliorono a pezzi quasi tutti, con occision et ferite di qualche uno de essi yspani, si-come da l’orator Coniarmi da Milan si ha notitia. A dì 21. La matina vene in Collegio l’orator cesareo, et parlò sopra questo passar de le nostre ’ zente. El qual voria le nostre zente stesse a Trevi