287 MDXXIU, Di Piacenza, di sier Carlo Contarmi ora-ior nostro, di 16. Come i! Viceré aspella vengi le zenle soe per andar di longo ; e altri coloquii fali insieme a beneficio di la impresa ; et che parlò al ducila di Barbon, el le parole hinc inde dictae ut in litteris. Il sumario più difuso dirò di solo. Di Pioma, di V Orator nostro, di li et 15. Come manda il brieve novo haulo dal Papa per compir di s.uoder le ‘2 decime dii clero che papa Badriano concesse. Item, come il Papa si é scoperto imperiai el ha dato danari al conte Lodovico di Monlalto noncio dii Viceré per pagar le zenle soe, e passino il Tronto e vengano in Lombardia; et scripto brievi al Viceré, continui l’impresa a benefìcio di la liga e lievi le zelile di la Chiexia, et farà etiam cavalchar il marchese di Mantoa; con altre parole dite al nostro Orator, siconie in quelle si conlien. IJnum est, voi esser in la liga e lutto di la Signoria nostra. Item, esso Orator scrive che ’1 Cardinal Santa Croce spagnol, primo episcopo di cardinali, slava malissimo et in extremis. Vene 1’ orator cesareo qual volse audientia con li Cai di X per lettere haute dal ducha di Sessa ora-lor cesareo a Roma, zercha quello trala il Papa, qual voi esser imperiai. Da poi disnar fo Gran Consejo, e ordina scurtinio et veneno molli di Collegio e vechii,licet fusse grandissimo l'redo, per le gran pratiche si fa per ditto Consolo. Fu poslo, per li Consieri e Cai di XL, una parte leda per Piero Graxolaro secretano atende a le vose, e fo la prima lezesse in renga, la qual fu presa in Pregadi a di li di l’instante, videlicet: per questa volta far Consolo a Damasco per scurlinio et il Consolo babbi quello ha il presente. Fu presa. Ave: 847, 110, 10. 1 Fu fato Consolo a Damasco sier Barbon More-xini di sier Juslinian, qual vene per scurlinio, el è sta merchadanle assà de lì. Item, Capilanio di le galìe di Barbaria sier Alexandro Contarmi fo sopra-comito qu. sier Andrea, et altre voxe, Di Bergamo, vidi letere, di 18. Come hanno aviso esser gionto a Piasenza el Viceré, per lelere el scrive nel nostro campo. F.t che 400 lanze et 500 cavalli lizieri el .... fanti doveano zonzer hozi over dimane a Bologna, il che sarà gran favor a l’impresa. Francesi stanno al solito drieto Ticino e non fano altra movesla ; et parte di loro ancora sono circha Arona et la baleno. Tarnen non fano frueto alcuno ; el é slà ditto el signor Renzo et monsignor DICEMBRE. 288 Memoransin sono stà feriti di schiopo, tamen non si afirma. In Milano non vi è altro di novo salvo che se dice francesi fanno far una dieta a sguizari perché mollo si doleno de quelli sono parlili ; el quello faranno, lo intenderano per haver soi messi in quelle parie. In Milano non vi è carestia, perchè hanno il formenlo per lire 12 de imperiali el mozo, e la farina lire 16 : che un mozo é pocho mancho di doi slera di nostri, circha una quarta e manco. El vino vai lire 5 in 6 el migliore la brenta, eh’ è uno mastello, pur a lire de imperiali ; e la farina è saltata a questo precio perchè più non si solicita a masenar con li molini da man come faceano prima ; et questo perchè al presente trovano la farina per danari. Nota. In le letere di Roma di 15 è questo aviso, olirà quello ho scripto : Che ’1 Papa havia fato intender di novo al signor Alberto da Carpi non voi francesi slagino in Italia ma stagino di là da monti, c volendo atenderà a far le trieve, et havia mandalo uno suo a Milan a dispensar il danaro ; et che Soa Santità dice haver trovato uno capitolo in la liga le’ papa Adriano, che luì è il successor è ubli-gato mantenir la liga per uno anno e voi observarlo. Ila scrito al marchese di Mantoa cavalchi con zenle in favor dii ducha di Milan come confalonier di la Chiesia, e che li manderia danari ; e cussi il conte Guido Rangon; sicliè voi cazar francesi de Italia, et par habbi capitolato con 1’ oralor cesareo di voler aiutar Milan ; ma voi Ire cosse : prima ducati 85 milia che dii reame si cava dii clero che siano sui, e li voi spender in le presente occorenlie ; seconda che il Petruzi intri in Siena ; terza che li cesarei non si possi componer col ducha di Ferara in darli Modena, eie. A dì 21, fo san Thomà. La malina vene in 171’ Collegio sier Francesco Donado el cavalier, venulo capilanio di Padoa, per la licenlia a lui concessa, licet che ’1 successor ancora non sia andato. Era veslido di veludo cremexin et referile di quelle cosse di Padoa, di le fabriche e di la mina fata per le gran aque, dii bastion ditto......et le mure ; et come bisognerà ricontarlo con gran spexa. Et disse di l’intrada di la camera e di la spexa et altre particularilà. Fo’laudato dal Principe. Di campo, fo letere, da Martinengo, di 19, dii proveditor Emo. Come lutti erano utantea. Le cosse erano al solilo. Pur in Milano erano mirale certe vietuarie et havenno poslo certa aqua di sopra nel Navilio, dii qual francesi la lolseno, si che potevano masenar li molini, eie. Et come il Viceré era zonto in Pavia con fanti 3500, di qual ne ha tolli