161 MDXX1II, NOVEMBRE. 162 de la compagnia, che erano tulli in pezi. Et questo fu fatto astante el populo, el qual era stato in arme tulla la nocle precedente expectando che francesi andassero secondo I’ ordine dato cum li traditori, perchè volevano fare el debito suo. Ma mai essi francesi comparsero; il che procedette per esser stati advisati del Iractato scoperto per uno complice, qual se ne l'ugile, essendosi bufalo fora de li repari. Circa el pane, è seguito un desordine fallo' per li soldati medemi di quella cita per haver divertito alcune aque, qual servivano alli molini, che essendo quelli molini siali senza macinare per spacio de un giorno, ha causato che in Milano per un giorno se ha palilo de pane mollo forte; pur hes&ndo stali insieme li agenti et zenlhilomeni de la cita, se li è facto provisione cum metter ordine che li molini non lavoravano lavorino cum diligenlia, et che se adgiongino de li altri molini, in modo che a li 29 non inanellò pane per il bisogno de la terra, et spe-90* rano ne Padvenire non ne mancherà. È stà cliam provisto che ogniuuo possa avere grano a minuto a soldi 21 de imperiali el suo staro, ben per esser più securi de non patire. Alli 29 fu fatto bando che tutte le persone e contadini reduli nella cillà, da primo de Septembrio in qua siano ussili di Milano, et cussi tulli li facchini et brentadori usciscano cum le famiglie loro. De altra sorle victuarie le piaze et be-charie stanno ben fornile; ma care più del solilo, che non è maraviglia essendo el popolo numeroso el tante altre gente che dicono per cerio non sono mancho de 30 mila boche forestiere, et poi hormai sono 46 giorni che quella città si trova in obsidione. El popolo e tutta la città, meglio disposta clic mai a patire et alla deffensione sua. El signor Prospero, dice è talmente migliorato, che tulli dicono che poiria cavalchare. In Milano sono avisi da Pavia, quelle gente haver preso mo’ quarto giorno più de 100 cavalli de francesi et altri 8 homini d’arme et alcuni capelleti, el morto il capo de dicti capelleti et doi altri homini da conio secondo è slà scripto de là. Li cavalieri lavorano a trazer de artigliane nel campo de francesi, et anchor loro trazeno ne la città. Scrive come esso Podeslà ha un mezo in Milano di saper quello è possibile etiam di le cose secrele, che ogniuno non le sa, però avisa la Signoria dì boni avisi ; e Dio volesse li soi exploralori polesseno gir suso et zoso da Milano cum più securtà, pur, non obstante tante streteze, ge ne mandano. Et hozi a dì primo è ritornalo uno el qual riporla quanto per soe di 26 scrisse dillo explorator, che partì beri da Milano. Referisse, el popolo esser di più perfeclo 1 Oiarii di il. Sanuto. — Tom. XXXV. animo che mai a defendersi per la grande affeclione porta al suo signor Ducha. El pane è reduto a onze nove al suo soldo, et ne manda uno a la Signoria. El signor Prospero sta bene e il signor Hironimo da Morone, li quali sono in termine-che poteriano ca-valchar quando aehadesse. El signor Ducha ha do-nado ducati 200 in contadi a quello discoperse el traclado, et ducati 200 de intrada, una casa in Milano, el factolo citadino de Milano e tutolo a la sua guardia. Scrive, hozi a bore 21 il capilanio nuovo fece P intrala. El vechio cena questa sera con esso Podestà, c disnarà dainatina e poi partirà per vegnir a repalriar. A dì 3. La malina fo lettere di campo, date 91 a Chiari, a di 2, hore.....Come si levavano per Marlinengo, et hanno aviso francesi in termine di zorni 10 voler far uno arsalto a Milan e darli da do bande la balaglia, et havendolo, inlrerano dentro, si non si leverano per andar verso Alexandria di la paia et licenlierano sguizari ; i quali a dì 4 di questo è il tempo di zorni 30 di darli le tre page, che montano apresso ducati 100 milia. Vene li oratori cesareo et di Milan in Collegio, sollicilando pur che nostri andasseno di là da Oio ad alozar a Trezo, e far qual cossa per dimostrarsi a lì inimici, eie. Li fo risposto e mostratoli li avisi si ha di campo, etc. Quello eri li fo scritto. Di Brexa, avi lettere di sier Antonio Sa-nudo podestà, di primo, hore 3. Scrive come dii Irattato di Milan che ’I scrisse P è vero. Par che uno capo dì squadra et uno ferarese erano d’acordo di dar la porla Renza di Milano Zuoba a hore 7 di nolte, lo a dì 28 dii passato, et a hore 4 di note fo per uno ferarexe discoperli. Forono prexi per il suo patron Zanin di Medici, el forono amazati con le piche et fatti lutti in pezi et bochoni. Sichè questo povero signor ducha de Milano ha scapolato do gran fortune, una quando fo ferito, et questa ; sichè si spera Dio el voglia aiutar. El noslro campo si leverà doman da Chiari per Martinengo. In questa malina, il Collegio andò in camera per li zenlhilomeni zoveni retenuli, et examinò sier Zuan Francesco Juslinian di sier Hironimo procurator, el qual negoe ogni cossa de haver scritto nulla, ma ben esser stà a zena da Barozi quella sera. Unde per haver le cosse chiare e il compagno Mozenigo haver confessato il tutto, li deteno V* scassi di corda et si seneslrò la man e li vene sangue di la lesta, adeo fu posto zoso. Da poi disnar, fo Pregadi per scriver in campo c lezer ledere. 11