43 MDXXIII, MARZO. 44 za lite el figura do iudicio el sola facti verità te impiota, reiflcta omni appellati one, cavillatio-ne et frivola ezeeptione. Et quelli che hanno tali beni et robe non possino essere molestati, anzi gli sia perdonata ogni pena in che fusseno incorsi, non obslante crida et comandamenti o altre cose in contrario, exeepto però che non possino domandare cosa alcuna la quale se Irovarà essere pigliata da soldati o da qualunque altro o veramente già manifestata; et viceversa si debba faro simile ragione alli creditori de li predilli, che hanno ad reussire da dillo castello o de alcuni de loro per debito suo proprio, perchè con pare prestanza saranno astretti al pagamento come conviene ; declarando però che non possino essere astretti per alcun debito causato per servitio dii prefato Chrisl¡attissimo re, etiam se loro havesseno tolte o fato dare a credenza robbe alcune convertite in uso o beneficio di Sua Maestà, et lo havessero fallo come officiali el Ministri. Ma quanto a tali debili, li prefati signori capilunei el quelli ne sono siali ministri promettano, che gionti alla corte proeuraran» a tutta loro possanza che siano pagali. Item, che lutti li sopra nominali possino portare el far portare via, o altramente disponere di tulli li beni mobeli, tanto armature, quanto altro, li quali hanno in dillo castello e rocha, et li qu ili sono suoi propri, overo de alcuni che forsi siano morti in dito castello, overo de alcuni absenti, sive mercliadanti, sivf all ri, quali li siano sia dati in governo, overo racomandati, et debano lassare el consigliare al prefato signor Ducha o suoi agenti tulle le altre robe el beni mobeli, che sono in dillo castello et rocha, oltra li preditti. 23 Item, che durante ditto termine, tulli li sopranominali possino far vendere suso la piaza dii castello al più offerente di beni loro mobili et si debano fare pubblice cride in la città, acciò che venga in nolicia de gli compratori, el si concieda a ciascuno venirgli senza impedimento, provisi» però che uno o dui soli degli predilli, che sono in castello, vengano suso dilla piazza a vendere delti suo beni, el che vi siano presenti comissari deputali |>er il prefato signor Ducha. Item, che tulle le cause, lite et diflerenlie, quali sono verlite per il passato fra alcuni dii Stalo di Milano et alcuni degli sopranominali, che sono in castello, percausa desacomani, delenlior.eo altrimenti, el poi fono per via iudiciaria o de amicabile compostone decise el terminate, non si possino più instaurare nè di novo agere nè in modo ali-uno querelare per ditte cause. Item, che durante dillo termino, il profato signor Duca a sue spese faccia dare a quelli sono in ditto castello et rocha vitualie necessarie come a loro aparlierie honestamenle et sufficiente per il vivere loro, valendosi però loro di pane, sai et olio, caso, candele et altre cose che hanno in dillo castello, et il resto si debba somministrare alla giornata secun-do il bisogno e il numero de le persone che sono ; di sorte che di giorno in giorno gli sia provisto per bisogno di quello giorno et non più oltra. Item, se alcuni infermi sono o serano in dillo castello durante il dillo termine et vogliano ussirc fuori ad farsi curare, lo possino fare, el il signor Ducha è contento che si pigliano allogamento dentro la cilà a suo piacere, con questo perliò che più non possino ritornare in dillo castello se non in caso che ’I suecorso gli venisse nel modo auledillo ; nel qual caso saranno obligati ritornare dentro, sive siano risanali, sive non. Et quando accadesse che al tempo partiranno li altri, essi infermi non fusseno anche sanali, di sorte che non polessino caulinare o cavalehare, potranno securamente restare fin che saranno sanati, el poi serano conduti al securo come li altri; et se alcuni de essi infermi voranno restare in dillo castello, se gli conciede che possino far comprare el bavere le cose medicinali per il suo bisogno, havendosi però adverlentia, che non si portino dentro cose medicinali se nmi per il bisogno de infermi a giorno per giorno. Item, che durante el ditto termino, che li sopranominati habbino libertarie de andar, venire et stare de giorno nel barco tra il castello el li repari, lontani perliò honestamenle da essi repari, secundo li segni se li nfctlerano, senza epsi essere retenuli, nè bavere alcuno despiaeere, et possino in dillo loco 23* pigliar herbe, et se alcuno di loro averi bisogno di qualche persona de la città o d' altro loco, se gli conciede che possi venirgli el parlarli securamente et senza difficultà, con licenlia però et in presentia de li commessarii sopra ciò deputadi. Item, che durante esso termine siano levate tutte le o(Tensioni, et non possano li prefati signori far repari novi a l’incontro de dillo castello. Item, che appropinquando il fine di ditto termino, il prefato signor Duca debba farli provvedere de cavalli, mulle, mullete et somieri, overo in vendila, overo a nollo, pagando loro li prelii honesti, addò possino andare et fare portare ditte robe con comoililate loro. Item, al medesimo tempo gli faccia condure per li mercanti et artesani suso la dilla piaza del castel-