431 MDXXW, SETTEMBRE. 432 Texin, eh’ è signat voler andar a darli un asallo. Tamen il signor Prospero e il Ducha è dentro con lo zenle d’arme el da fanti in tutto numero .... rnilia, et lutto Mila» in arme, el dimostra il populo voler morir per il suo Ducha. Elche l’era mirato in Milan il capitan Archon, vien di Roma con spagnoli 1500. Item, alcuni cavalli lizieri di francesi erano venuti fin su le porte de Milan a dì 17, el quelli denlro ussileno rebalendoli fin nel suo campo, qual ò verso Binasco; tamen par hanno le artellerie di là Texin, grosse. Di Brexa, di reofori, di 18, hore 4 di note. Come il proveditor zeneral Emo è stato do zorni de lì, et questa matina era montato a cavallo a hore 13, et vene a Bagnolo mia 9 lonlan de li, dove pagerà cerli fanti vernili ; et sier Lodovico Micbiel pagador 229 è zonto con li danari. È andato con lui il signor Janus di Campofrcgoso condulier nostro, el domino Antonio di Castello, era contestabile a la custodia di Brexa. Il qual signor Janus stava in Brexa. Et seri -veno, è sta paga fin qui da fanti 1000, e tuta via zonze di altri. Tutte le zente d’ arme deputade, è in ordine. Mancha solum il zonzerdi fanti che de bora in bora zonseno de diverse bande mandali a far; et bavera esso Proveditor artellerie da campo pezi 12. Seri veno, loro far ogni provisione, e tulio quello esso Proveditor ha richiesto, li hanno fatto e previsto. Item, eri zonse de lì domino Richardo Pa-zeo oralor dii re Anglico, vien di Milan et voi andar a Roma. È stato a Crema; el qual parlò con el Proveditor zeneral con parole mollo gaiarde, che esso proveditor Emo dovesse non manchar e con tulle le forze sovegnir el duca de Milan, perchè in questo se Iratava la conservalion de Italia, e questo con gran presleza. Item, zonse efiam uno eo-ìncsso dii signor marehexe di Mantoa, el qual è con le zenle in Cremona, con lettere a esso Proveditor, che l’era promplissimo a far lutto quello el voleva el comandava lui e le zente sue a beneficio dii Stado di Milan. Et esso Proveditor per farli bon animo, li corrispose benissimo con dechiararli non si atendeva ad altro che expedirse per far il ben e utele di quel Stado; ma che il tempo non è sta capaze, et che el Ducha, eh’ è propinquo, non era ancora in ordine, el che nui havemo fato vegliale nostre zente d’arme fino deFriul qui in Lombardia, et che P è sta fallo quello è possibile di far per la Signoria nostra, e cussi si farà, per modo che si coguoscerà la nostra Signoria non mancherà dii debito suo e di avanlazo. El qual messo si parli con questa risposta. Seriveno, tnò in questa noie è zonto uno altro messo dii prefato Marehexe pur su questo andar eie. Item, di francesi, per lettere di Crema, par voglino andar solo Milan, et so al primo impeto starà saldo, si tien si conserverà. Dii castello di Cremona risona per ogni via che non si poi più lenir per non haver vituarie, et si voi quelli denlro render al Ducha, non havendo soccorso. Item, ave lettere di sier Antonio Sanudo podestà di Brexa, mio fradello, di ditta bora, con questi avisi sopra- 229* scrili, el di più eh’è sta dito che domino Hironimo Moron havia voluto dar il castello di Milan a francesi, tamen di questo non è alcun aviso certo. Item, come ha gran fatica di mandar pan in campo el far vegnir in Brexa le biave, et ogni zurno ne zonze in la terra. Di sier Lunardo Emo proveditor zeneral, più lettere, di 18, di più hore. Di le occorenze soprascrite, et quello ha fallo e fa, et li bisogni, et exequirà il mandato dii Senato zercha il passar Oio con P exercito eie. Venejusla il solilo I’oralor di Milan in Collegio. Da poi disnar, fo Gran Consejo ; fato Podestà e capitanio a Ruigo sier l'erigo da Molili fo savio a terra ferma, qu. sier Marco; do dii Consejo di X, sier Zulian Gradenigo fo capitanio a Padoa et nuovo sier Valerio Valier fo governador de l’iulrade, qu. sier Antonio, da sier Piero Marzello fo podestà a Padoa, qu. sier Jacomo Antonio et cavalier, el qual non passoe. E altre voxe fo fate. Et fo tolto ai X Savii sier Marco Antonio Foscarini fo proveditor a le biave, di sier Andrea, con titolo Cao dii Conseco di X, et per haversi dà tal titolo, la Signoria terminò non fosse provado. Et nota. Gasparo di la Vedoa ozi tornò a publi-char le voxe e stridar in loco di Andrea di Franceschi che da poi il Canzelier grande andò ai bagni feva P oficio, el qual Andrea satisfava di voce assu’ ben, e ozi l’ha falò el prefato Gasparo, sichè è aquie-là con la terra. Et nota. Fo chiama primo a capello il baneho di sora Cao di X di Broio, el li primi aodono a li capelli fono sier Alvise Bon dolor avogador et sier Andrea Foscarini CaO di X, et tulli do tochono balda d’oro, el Bon entrò, il Foscarini fallite ; la qual cosa fe mollo rider el Consejo. El essendo il Doxe a Consejo, vene lettere di le poste. Di Bergamo, di reofori, di\18. Come francesi haveano a dì 17 dato una bataglia zeneral a Milan, qual havea durato da hore ... fin hore . ..