219 MDXXIII, MAGGIO. 220 disnorono ; il qual palazo è il secondo di Roma, che il primo è quel di San Zorzi ; è bellissimo e de immensa grandezza e quantità di stanzie. Erano le tavole preparate da una parte de un coridor in solaro come è uno enclaustro de frati, quale era sopra un giardino di frescba et bellissima herba, in mezo il quale è una bela fontana circondala di naranzeri, lauri et cipressi bellissimi, che Iacea mirabel vedere. Le tavole erano 4 una drieto a l’altra, distante una di F altra la entrata di uno che volesse passare per sedervi, e luti sentavano di dentro : in capo di la prima monsignor reverendissimo Cardinale, poi li Oratori, e di fuori apresso soa signoria lo illustrissimo ducha di Urbino, qual allogiava in quel palatio nelle stantie di sotto ; et questa era una tavola. Ne l’altra sedea il patriarchi di Aquileia e molti vescovi et arziepiscopi di la natione. Poi era la tavola di gentbilomeni et altri bulati a la francese, piena sì dentro come di fuori da numero 40. Il pasto fu di pesce per esser Sabato, e ne fu grandissima copia e in vnrii modi aconzi, che si siete a tavola pocho meno di bore 6. Soa signoria è episcopo portuense, et ne ha grandissima copia dove se pigliano : pur un solo pesce fu pagato 18 ducati d’oro, zoè slu-118 rione, il capo dii qual era maggiore di quello de un gran manzo. Infinita quantità di vini. Poi disnar, veneno alcuni musici, Ira li quali una dona brutissima che cantò in liuto mirabilmente. Hor levati di tavola e preso licentia li Oratori da soa reverendissima signoria, andonoa palazo dii Papa con ambi li ambasciatori, cavalieri vestiti di reslagno d’oro a manegeducal fodrale di cremesino, dovesteteno per non mollo spazio, et se visitò il reverendissimo Camppgio quale ha lì le stantie. È gentile e humano e saputo Cardinale il più che sia in corte, di età zer-ca anni 36, bello el molto gratiato, dii quale proviene ogni facenda di corte, per esser di tutti quelli tiamengi intimi dii Papa molto inesperti et duri a prender tal pratiche. Et li Oratori tornorono a casa. Molle vestigio di bellissime l'abriche antique hoggidi si vegono in Roma, tra le quale, apresso Monte Cavallo, una parte dii palazo di quel padre di litlerati, buon Mecenate, ma non si pò capire la qualità nè forma di quel edificio. Monte Cavallo è ditto per-, che a la sumità dii colle benissimo habitato vi è una certa machina de un pezo de grossissimo muro, sopra uno di qual canloni vi è uno cavallo di pietra, par de Histria, molto antiquo e dalla vetustà coroso, et sopra l’altro, uno altro, tutti doi dal mezo inanti, zoè lesta, collo, zampe, spalle et mezo il dorso; a presso di quali stanno dui gran giganti huomini dui fiale maggiori del naturale, ignudi, che con un brazo li tengono: le figure sono benissimo proportionale e di la medesima pietra di cavalli, bellissimi sì i cavalli come gli buomeni, sotto una de’ quali vi sono bellissime lettere maiuscole antiquissime che dicono : Opus Fidia; et sotto l’altro: Opus Pra-xitelis sì che sono belle figure, et bellissima fa-tura ; el il Fidice è scrilo senza aspirato, che dovea esser scritto Phidia. Vi sono poi molli archi intieri ancliora in piedi bellissimi. Vi è il Coliseo che ogni altra belleza sopra avanza, e ben à diio colui : omnis Cesareo cedat làbor amphitcatro ; che per quella parie stà in piedi, che ancor è molto grande, si comprende una machina troppo bella et eccellente : la forma di fuori è rotunda et mol- lo grande di circuito, dentro è in forma di ovo grande come è la mità di la piaza di S. Marcito, dalla parle# delle collone. E siano anchora molle vestigie del Capitoglio, dove che anchor hoggidi se tiene ragione. E vi è un bellissimo palazo dove babila il Senator di Roma; nel qual palazo è infinita quantità di bellissime figure marmoree et enea le più belle el famose dii mondo. È uno villano di bronzo che si chava un spimda un pe’, fato al nalural rustico modo, che par a cui lo mira voghi dir qual cosa con lamentarsi di quel spino, cosa Iroppo eccellente : vi è una lupa di bronzo con dui pupini che la lata, zoè Romulo e Remulo che sta benissimo. Vi è altre cosse etc. Poi a Santa Maria Rotunda, che è il più bel tempio sii nel mondo, dove era Pantheon zoè templum omnium deorwm, hoggidi se gli fa la festa de Ognisanli, e cussi come ne l’ingresso si sole» scendere per 10 over 12 gradi, 'hora per la vetustà dii tempio è si cressuto il lereno, che bisogna discender più di 8 gradi. Nel veslibulo di essa chiexia vi sono 14 coione più grande di le nostre di S. Maroho, et questo è certo, e stano avanti la porta qttodam-modo triplichale, et sostengono un coperto in colmo el quale è de alcuni travi di metallo. E la porla grandissima et anliqua come la chiexia tutta, pur di metallo, quale tiene tanto di oro dentro che molti dicono esser di la bontà del raynes : non è da creder, perchè papa Leone non I’ haria lassala. Ben è vero che molto gialo è di colore, simile a 1’ oro, et ha di gran bolle di pugnale fate per ve- '18 dere se la reense dentro come de fuori. Et cussi se trova, et la cbiexia rotunda come si la fusse sla falla con il compasso, et intorno tutta piena di altari, tra li quali uno si lavora di serpentini, porfidi et marmi che sera molto bello, a pie’ dii quale