107 MDXXIII, APRILE. 108 Elee ti di la '¿onta. Sier Nicolò Coppo fo consier, qu. sier Jacomo. Sier Antonio Condolmer fo savio a terra ferina, qu. sier Bernardo. Sier Beneto Gabriel fo provedador a le biave, qu. sier Alvise. Sier Hironimo Barbarigo fo consier, qu. sier Beneto. Sier Hironimo Barbaro dolor, cavalier, fo al luogo di Procurator, qu. sier Daniel. A dì 23, fo san Zorzi. La matina, lo in Collegio 1’ orator di Ferara. Eri zonse la nave con formenli vien di SiUonichii, di raxon di sier Andrea Grili procurator e sier Alvise Pisani procurator. Item, altre nave pur con fornenti, et la nave Delfina vien. Item eri, da poi disnar, fo apichà in Canal Grande per mezo la caxa di sier Nicolò Venier el consier uno .... qual zà 10 anni roboe in dilla caxa da cha’ Venier corali et specie per ducali 1000 et più. Fo senlentiato absente, che venendo in le forze, fus-se apichato per mezo la caxa predilla, dove havia robato. Et cussi è capila qui, voleva andar a S. Jacomo di Galitia ; fu cognosuto, preso et mandato la sentenlia ad execulion. Fu cosa che a tulli parse di novo in Canal Grande apichar alcun, e fu fato la forcha su la barella di cornuti di l’Arsenal. Da poi disnar, fu Gran Consejo. Fo butà le tessere di pagar il prò’ Marzo 1479 Monte vechio. Vene per primo Santa Croce. Fu posto, per i Consieri, dar una galla vecchia grossa a le monache de Santa Chiara di Murati, è in summa povertà. Fu presa. 919, 53, 7. Fu posto, per li dilti e Cai di XL dar le do Qua-rantie in la causa di sier Zuan e Piero da Canal qu. sier Nicolò dolor, hanno con li Buldù, per una sentenlia intromessa facta al Zudese di proprio. Ballotà do volle, a la fin fu presa. Fu posto una gratia di uno Hironimo, specier vicentin, chiamado per li Avogadori. 11 caso non è slà expedido, e passà il tempo si voi mo’ apresentar a le prexon. Balolà do volle non fu presa, perché la non bave il numero di le ballote limilado, che la vuol liaver. Di Roma fo lettere di Oratori, di 20. Di F audientia publica hauta in quel zorno in concistorio dal Pontefice. In questo Gran Consejo di hozi fu mandado zoso di Consejo et esser cazuto a la leze sier Zuan Agu- slin Moro di sier Fantin, per haver tolto al capello do ballote. Copia di una lettera di Roma, data a dì 20 59 Aprii 1523. Nara V audientia publicha data a li nostri Oratori in concistorio a dar la ubedientia a papa Hadriano VI. Ilozi questi magnifici signori ambasatori hanno prestalo la obedienlia al Nostro Signor, et l’bordine è stato questo. A le bore cercha 12 se adunorono tutti questi signori el se vestirono con li soi manti : iriissier Marco Dandolo con uno manto de velulo cremesino, fodralo di vari e dossi et di solo con una vesta d’ oro el la colana al collo ; missier Alvise Mocenigo con un manto di veluto allo et basso fodralo de ermellini con le codete et di solo raso ; missier Antonio Juslinian con manto di veluto fodralo di cendado et di solo raso, el cussi il Pexaro el Foscari. In questo mezo che si vestirmi, venero et signori et prelati assai, arzivescovi, vescovi, et il palriarcha di Aquileia Grimani et molle fameglie di cardinali per acompagnarli, et si montò a cavallo con tanto numero di cavalli, che i primi erano gionli a palazo, che ancora non si era fornito di partirsi da Monte Giordano. Giunti adunque a palazzo, il concistorio era in ordine et de subito se intrò el gli ambasatori basoron il piede, la mano el la palla al Papa con la magior Immanità del mondo. Et perché, quando si gionse se rilrovorono gli avochati concistoriali, quali supplicavano, proponendo le cause come è de lor coslume, fu messo silentio al tulio el fatto incomenziar la oralione al chiarissimo Foscari, il quale si portò tanto bene, el per la oralione la quale fu latinissima et per la alenclione, che fu la magior maraveglia. El per dir le parie di la oralione, la prima fu una expression di lelitia che ebbe la Illustrissima Signoria de la election di Sua Santità; la seconda fu una exorlatione a Sua Beatitudine de alender a concordar li principi chrisliani, el fargli veder la miseria di questa povera chrislianilà ; la terza fu replichar tutte le virtù el laudi di Sua Santità ; la quarta et ultima che la Illustrissima Signoria gli offeriva el le richeze et le possanze el tulio il reslo da esser speso per Soa Santità, in tutti li bisogni di quesla Apostolicha Sede. Olirà che in mezo fu facto la scusa de non esser venuti più avanti, che questo Oilubrio per la peste fu excusato il mauehare dii clarissimo missier Vicenzo Cappllo perla egritudine sua et a bon proposito, et la oralione fu molto longa, et tanto più grata, quanto el doclamente et