113 MDXXIII, APRILE. 114 Orator nostro, di 22. Di Paudientia secreta auta dui Papa, qual fo Ielle in Collegio ; il sumario di le qual scriverò più avanti, quando lo intenderò. Da poi, la Signoria, vicedoxe sier Andrea Magno con li oratori predilli verniero a messa in chiexia, et compita andono di suso al pranzo. Era sohm uno di do oratori di Auslria. Di Roma è. Come li oratori nostri fono a Pau-ilientia secreta dii Papa, ringratiando Sua Sanlità di le operation fate per acordar la Cesarea Maestà con la Signoria nostra, e di l’amor quella porla a la nostra Republica, con altre parole, qual expose il Dandolo orator. Il Papa rispose bona verba con gran demoslrazion de amor porta a la Signoria nostra. E li disse, come di sua man propria liavia scrito a lo Infante archiducha di Austria zerca voler esser contento di restituir i lochi l’ha di la Signoria, aziò segui lo aconlo, et li ha risposto, esser contentissimo et farà quello voi Soa Santità, e di questo manderà commission a li soi oratori è in corte. Item, scri-veno, barano poi l’audientia secretissima. G3* A dì 27. La matina vene in Colegio l’orator di pranza e il signor Renzo di Zere con monsignor di Veglier, li quali do stali fin ora con Poralor dii Re, è partili e andati a star in una caxa a loro posta a San Fantin in cha’ da Molin. Et questo solecitavano pur, la Signoria si risolvi l’aiuto voi dar al re Cristianissimo, venendo in Italia, etc. Di Brexa, et Crema fono ¡etere. Con avisi di Milan, che in castello non introno 300 spagnoli, come scrisseno pei avanti, ma 300 provisionali italiani, et posto il fiol di domino Hironimo Moron per castelan, et che ’1 governator per Milan de Cremona era slà a parlamento col castelan de lì, notificbandoli la dedition dii castello de Milan, et che questo in-slesso loro dovesseno far; et non lo credendo, rima-seno di far salvoconduto a do francesi, erano nel castello, ussisseno fuora et andasseno a Milan a saper la verità di tal deditione. Da poi disnar fo Pregadi, falò in Gran Consejo; non fu il Doxe. Et fo ielto molte lettere oltra le no-tade di sopra. Di Anglia, di l’Orator nostro. Come uno episcopo era 11 orator stato per la Cesarea Maestà, qual sopra il suo episcopato dava ducali 2000 di pension al Cardinal Eboracensc, e quando l’luiperalor fu a parlamento col Re predillo, pregò li fosse levata tal pension, e il Re promise pagarla lui, hor volendo ditto orator tornar in Spagna, il Cardinal ha diman-dà la pension, dicendo la vuol da lui, et ha convenuto dar fidejussion etc. Sichè tra l’lmperator e An- 1 Viarii di M. Sanlto. — Tom. XXX1Y. glia non è quella bona intelligenlia era prima. Etiam perchè madama Malgarita, qual governa la Fiandra, par lassi passar francesi et vanno in Scozia. Scrive, il Re manda uno orator a Roma chiamato lo eleclo .......sì perchè si ’1 morisse il Papa aiutasse al papato il Cardinal, come per le occorenze occore ; qual è lutto di dillo Cardinale. Il Re volea far il Pa-zeo è orator a Venecia ritornasse; ma il Cardinale non ha voluto, et però il Re lo manda a sguizari, et insieme con questo è a Roma si dieno ritrovar a Milan et parlar insieme. Scrive altri; parlicularilà, ut in litteris. Di Spagna, da Vaiadolit, dii Contarmi orator nostro, le ultime di 18 Marzo. Coloquii auti col Gfcan canzelier, col qual ha disnalodo volle, et li ha ditto haver lelere de 18 Fevrer di domino Hironimo Adorno oralor qui, come si era quasi d’a-cordo con la Signoria, solum a la reslitulion hinc inde, dicendo Plmperador non poi far questo per averle date a suo fradello lo Infante, ma ben prò- 64 melerà, seguido lo acordo, far il tulio per la reslitulion, etc. E voi dar do, che sarano mantenilori di Pacordo, il Papa e il re d’lngallera. Item, che li disse la Signoria manda in longo, tamen sano è slà scrito in Pranza, persuadendo il Re a venir a la re-cuperation de Milan, et che voleno esser con luì; dicendo, questo strenzer la pralicha fevi: « era perchè tenevi Fonlerabia non si potesse soccorer, ma inteso è slà soccorso, statini fu la longeza ». Scrive de la morte del principe de ... et ha intrada ducali 150 milia, el ha lassà una fiola, qual P Imperador la voria maridar lui. Di Dalmatia, fo letto lettere di quelli reofori. Zercha turchi et minaze fanno de scorzizar de lì et in Priul. Di Cipro, di sier Zacaria Loredan capita-nio di Famagosta. Di quelle occoreutie. Et di sier Sebastian Moro luogotenente et Consieri. Di quelli successi. Fu posto, per lì Consieri, parlar al Legato per la confermazion dii piovan di San Moisè pre’ Velor de Avanzi, electo da li parochiani in luogo di prò’ Cristoforo Rizo defuncto. Et fu preso. 123, 0, 4. Fu posto, per li Savii, la expedilion a li capitoli di oratori di Sibinicho di quanto hanno richiesto, come in quelli apar. 155, 0, 1. Fu posto, per li diti, certa expedilion di oratori di Traù di pagar la summa ducati 40 di più, di certo formento fo tolto de lì a sier Alvise Marzelo e sier Zuan Andrea Badoer per P officio di le biave. 150, 10, 2. 8