Ili MDXXIII, APRILE. 112 cavalcature. Questa intrata è parsa molto bella, et stala benissimo veduta e I’ ornamento de questa ambasaria è stata la età del clarissimo Dandolo, l’habito ne la intrata, le risposte e la gravità usata in omnibus. Il quale missier Marco, olirà gli altri che vile il Pontefice gli piaque mollo, et laudò et la prudentia et presentia in quanto si ha udito. Eri anche introrono gli ambasatori fiorentini con quelli medesimi honori et ordine che forno lati a li nostri ; tuttavia non si aguagliorno in reìiquis. Luni questi nostri signori haverano il concistorio publico et presterano la obedientia. Vi dinoterò poi il tutto. Questo por bora vi basii. 62 Exemplum : MDXXIII Die XIX Aprilis. In Maiori Consilio. Ancorché la parte presa in questo Conseglio a dì 11 Zener proxiuio preterito circha li banditi, i quali amazarano altri banditi de questa cita et ducalo dentro li sui confini, che siano liberi dal bando ole. sia chiara che se intenda etiam per le altre terre et loci nostri (la terra, essendo dito infine d’ essa parte, che ’I sia imposto a tutti li rectori da terra che la facino observar, cadauno in la sua iurisdilione, et che perciò rnedemameute la debbi esser posta in le Commissione di successori, non di meno, per che de questo balio dubio alcuni rectori nostri, pertanto, per auctorità ile questo Conseglio sia decbia-rilo: che la ditta parte se exlenda in tutte le terre, loci et territori uoslri da parte de terra, ne i quali debba valer et esser observata in lutto et per ¡ulto dal giorno che la fu publicata, sicomo per essa parte è expresso de questa cita et del ducato, et de questa dechiaratione sia data noticia alli dicli reclori nostri, accio chè ad unguem cussi observino et facino observare cadauno in la sua iurisdictione. — 1280 — 149 — 17 Consegieri. Sier Andrea Magno. Sier Andrea Muazo. Sier Domi Marcello. Sier Nicolò Venier. Sier Francesco da Pesaro. Capi de Quadraginta. Sier Alvise Mudazo. Sier Ltinardo Minolo. Sier Zuan Francesco Correr. Ego Marcus Antosius Alcherius. Notarius Curiae maioris exemplavi. A dì 2i. Vene in Collegio l’oralor di Franza ; 63,; item, il Legato episcopo di Fellre, et parlò in materia di Stado con li Ciii di X. Noto. Eri da li Savii fono aldili quelli di Sibi-nico richiedono alcune cosse, forlifichar le torete, 100 cavalli linieri etc. Di Anglia, di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator nostro, date a Londra a dì 28 Marzo, le ultime. Come le galìe erano conze et da poi Pasqua se metoriano in viazo, ma manchava li homeni. Item, che havendo dimandi le so’ arlella-rie, il Cardinal havia dito : « Andate a luorlc, é mia 3 lontan de le galìe. » Né alcuna cossa rechiesta, per picola che ia sia, hanno el Capitano et Patroni potuto obtenir dal dito Cardinal Eburacense. Scrive, zerca zenle che...... Da poi disnar, fo la Signoria a vespero in chie-sia. Vicedoxe sier Andrea Magno con li oratori, Papa, cesareo, Franza, do di l’archiducha, Ferara el Man-loa, el altri eonvidali al pranso. Gionseno tre galìe solil venule a disarmar, zoè sier Nicolò Donado di sier Andrea qu. sier Anlonio el cavalier, sier Bernardo Dolfin di sier Lorenzo, sier Alvise Michiel de sier Velor. Ozi eomenzò il perdon di colpa e di pena auto da questo Papa a la scuola di San Marco a San Zane Polo, dura per lutto doman. A dì 25, Sabato. Fo il zorno di S. Marco. El Doxe con le cerimonie, manto et bavaro, vene in chiesia a la messa, lazaudosi aiutar da do scudieri, uno per banda, con li oratori che forno eri. Portò la spada sier Zuan Anlonio Dandolo/ va podestà a Chioza ; fo suo compagno sier Francesco Contarmi qu. si r Hironimo, in scarlato. Fu fato la procession de le r> Scuole, et il resto di le arie oferile. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendum. A dì 26, Domenega. Fo letere di Roma, di (1) La carta 62 * è biacca.