437 MDXXUI, SETTEMBRE. 438 absolti da esso Sudice ecclesiastico. La qual cosa non è conveniente nè equa, perchè se uno che habia morto alcuno, condanato per l’oficio di V di la pace non po’esser aiutalo di quelli se non con il Consejo, molto manco die esser in facullà de ditti Signori de nocte remelter, ut supra, tale che non meritano per leze alcun sufragio; et anehora se po’benissimo saper a che modo se fazino le ditte bolle, et è indecoro dii Stato nostro, che a indice ecclesiastico cussi facilmente sia permesso l’adito di onullar le condanason de iudiei nostri. Però, convenendose zercha zio proveder opportunamente: L’anderà parte che de ccetero, quando in nome di alcuno per absenlia, da poi passato el termine di la proclamation descripto in la pergamena et bandito per qualunque causa quomodocumqtte se bavera ricorso a 1’ olìcio di Signori di notte per farlo remeller al iudice ecclesiastico pretendendo et allegando che ’I sii chiericho eie., non possino li ditti Signori di nocte da se deliberar cosa alcuna, ma siano tenuti sempre, con l’intervento almanco di doi Avogadori di comun, andar al Conseglio di XL Criminal, dove debbi esser deliberalo di far o non far la ditta remissione; la quale far non se possi altramente. Et se falla sarà, non tenga né sia de alcun valor. El non se intenda presa la presente parte se la non sarà posta et presa nel nostro Mazor Conseglio. De parte 106 De non 6 Non sincere 7 Die 21 Septembris, in Maiori Consilio, posita fuit cum additione infrascripta. Consiharii. Et perchè li iudiei di Proprio sogliono far la me-dema remission de li mandali a le leze, il che richiede parimenti questa tale provisione, però sia preso che I’ ordine sopraditlo si debba observar ad un-guem, circha quelli etiam che saranno per l’oficio di Signori di nocle mandali alla leze, sichè li dicti iudiei di Proprio più non habbino facullà de remet-lerli al iudice ecclesiastico se non al modo sopra scritto, sicome convien alla equità. 464 f 743 46 38 2 29 * Da poi disnar fo Gran Consejo, fatto sei di Pre- 333U gadi et 5 XL zivil. Nolo. Eri fu posto in Gran Consejo una parie, per li Consieri e Cai di XL, di dar le do Quaranlie in la lite di Canali con .... Et fu presa. Et in questo Consejo fu posto, pfcr li Consieri, una parte presa in Pregadi a dì 30 Luio, la copia è qui avanti, zercha quelli si fanno preli per esser assolti di delieti loro etc. Ave : 464, 46, 2. Iterum: 743, 38, 29, el fu presa, et è oplima parte. Noto. In merchadanti forestieri è lettere, di Anversa, di 5. Come a dì 23 Avosto anglesi erano passali su la Pranza, et uniti con lo esercito cesareo haveano preso Roan, che era mia 70 lontan di Paris, etc. Et gionse lettere di le poste, di Brexa, di rectori, di 20, hore 16. Come haveano aviso inimici preparava .... et voleano andar soto Milan, et aspetava de ingrossarsi di zenle; il qual campo al continuo se ingrossava. Noto. In questa matina fo dito uno aviso, che Pavia el Milan era perso; la qual nova vene per via di Lodovico di la Faità, tamen non fu la verità. Dii proveditor Emo, fo lettere da Bagnolo. Come il marchese di Mantoa era per intrar con le zenle in Lodi, et in Milan mirali li 2500 lanzinech venuti novamente di terra todescha. Item, uno aviso, che ’1 signor Prospero havia mandato a chiamar uno di Visconti foraussito che li dovesse venir a parlar, il qual era in campo inimico. La causa non si sà perchè. Ma non fu vero. Nolo. Il caslellan di Cremona patizò a di 12 di questo con il Dueha, si non haveva soccorso fino a di 28 di questo, si renderia ; et par babbi dato li ob-stazi fuora di ditto castello. A dì 22. La matina fo lettera di Roma, di l’Orator nostro, di 19. Come li cardinali redueli, post multa, non obslanle che ’I ducha di Sessa et lo avochato concistorial havia ditto il Papa aver la-sato uno brieve che dicea, zercha questo Cardinal Voliera retenulo in castello lassava la soa expedi-tion al futuro Concilio, tamen omnibus votis era sta lerminà fosse lassalo; el cussi era ussito di castello. Item, che eri principiono a principiar a falle exequie del Papa. Scrive che era stà lassalo etiam di castello Serapica et Favonio secrelari dii Cardinal Egidio, erano slà retenuti per il Papa. Item, il Cardinal di Medici havia dato favor a la liberalion di Voliera ; et che in do concisioni haveano aspelà (1) La carta 232 ' è bianca