397 SinXXIIf, SETTEMBRE. 398 Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zon'a por trovar danari, e fo tralà la parie di sier Zuan Emo la qual andò a nionle, e Iti presa. Il Dose li è mollo contrario. Tamen sier Lorenzo Venier dolor avogador che la contradiseva, è ussilo per haver eri acelado podestà a Bergamo. Di Bergamo, di reofori fo lettere, dì 6. Come tutto lo exercito di francesi collimilo con sgui-zari era tra Turino et Verzeli, et che il Ite era a Loij, con altri avisi, ut in eis. Fu posto iterum la parte di largralia a sier Zuan Emo, qual dona de preesenti ducati 4000, videlicet 3000 sta sera et 1000 fra 3 storni, et impresta ducali 4000 et sia absolto. Et li Consieri, excepto sier Francesco Foscari, introno in la parte, atento il gran bisogno dii denaro. Quali ducati 800U expedirà il governador ducila di Urbin, li qual ducati 4000 prestadi voi una pal lida di Banclio di averli da ino’ ad anni... Et parlò in suo favor sier Piero Boldù savio a terra ferma. Non li bisognava, perchè niun li contradise, et per esser consilium Decessi-tatis la preseno; siché vera post multa in questa terra. Fu posto di novo tuor qualro depositi dii sai, erano ubligali al Monte nuovo dii 23 et 24, eh’è ducati 32 inilia, di quali del primo deposito li Procuratori serve la Signoria di danari, dii restosi vederà per zivanza o per altra via esser serviti di danari. E li Procuratori servino di danari sul deposilo del sai di Marzo 1524. Fo scrilo a sier Lunardo Emo podestà di Pudoa electo Provedador zenaral di terra ferma, si lievi et vedi in brenana a far unir le zelile su le rive de Oglio eie. Item, reslorono 3 di Collegio, iusta il solito, vi- delicet..........a sigilar li capitoli dii ducha di Urbin con li soi agenti, ai qual danno ducati (>000, eh’è il quartiron per 3 mezi, et lui sarà subilo in questa terra. Mena con se 200 homini d’arme benissimo in ordine, 100 cavalli lizieri et 500 fanti, a’ quali la Signoria li darà soldo. Fo parlato in Collegio di honorarlo e darli il Bucintoro. * Adì 8. La malina, fo la Madona. Credendo il Doxe andasse in ehiexia a messa, iusta la sua Promissione, molti zentilhoniini vestiti di scartato an-dono per farli compagnia, ma Soa Serenila rimesse di andar, si perchè l’orator cesareo è amalato e non invidar quel di Franza è mal, e invidandolo è pezo e dà murmurar a la brigata. Unde terminò di non andarvi. Veneno in Collegio li oratori di la comunità di Treviso, li quali fono domino Yido Antonio da L'ni-go cavalier, domino Bartolomio Volante dotor, domino Antonio da Sugana dotor et Zuan Havagnin. Fece l’oration il Volante, et si fece cavalier il Bavaglini. Vene l'oralor di Milan, con le nove sicome ha-vessemo eri da Bergamo, et che a Milan era zonlo uno brieve del Papa, che cometeva al mardiexe di Mauloa dovesse cavalehar per nome di la Cbiexia in aiuto dii Duca, et li havia mandà danari da levarsi ; dicendo il signor Prospero volea far lesla Ira Novara e Alexandria di la paia, perochò ditti francesi tengono la via di Novara per venir a Milano, sole-cilando il far cavalehar le zenle nostre, et die (in questo zorno li lanzinech sariano rantolili con li duchesohi. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad constden-duni, poi vespero. A dì 9. Fo lettere di Roma dii Foscari o-ralor nostro, dì 5. Come et Ponletiee stava malissimo, in modo che si coi ronzava a far pratiche al papa ilo per li cardinali, e che de li era nova il re di Franza haver fato trieva con il re d’Ingollerà. Vene in Collegio il signor Thodaro Triulzi, qual poi è qui non è stato si non una volta, aspelando la Signoria comandi. Dicendo prima, come ha certo tutto lo exereilo del re Clirisliaiiissimo esser passato di qua da monti, e come haveono tolto Novara per forza, dove ba-veano laiato a pezi 300 fanti spagnoli vi erano a custodia ; poi mirò sopra il fato suo et siete longa-mente. Al qual il Doxe li disse come Imveamo tolto per nostro Governador il ducha di Urbin, non perchè lo soa excellentia non fusse excellenlissimo, ma per esser di la parte francese, etc. Nolo. Eri malina in Collegio fo balolù mandar 212 uno secretano al ducha di Urbin con li danari dii quartiron, etsolicilar la sua venula; qual fu Nicolò Sagudino, qual si parti la sera e li portò ducali 7500. Veneno in Collegio qualro oratori di la comunilà venuti di Vicenza ad alegrarsi de la creation del Serenissimo, benissimo in ordine loro et la sua compagnia, i qual fono primo Kigo Antonio de Godis dolor, stato avochalo in questa terra lonzamente e mò sta a Vicenza, vestito di veludo oremexin alto e baso e becho di veludo paonazo, missier Zuan Jorio da Dresano cavalier, vestilo di un manto di raso nero fo.lrà di lama d’oro, missier Alexandro dal Nievo cavalier vestilo di veluto cremexin in do pelli, et missier Francesco Lusco cavalier vestito damaschiu