301 VIDXXIU, et che non lo facendo, scriveriano per tutto ¡1 mondo nui non aver voleslo lo acordo. A dì 18 Luio. La matina vene in Collegio sier Chistofal Morexini venuto podestà ili Vizenza, vestito ili veludo paonazo, in loco del qu ii Domenica passata andò sier Marco Antonio Contarmi di sier Carlo, el referile jusla il solito. 11 Doxe ge dele il laudo. È da saper. Zà alcuni ¡torni, per la Signoria nostra fo mandato a Vicenza sier Alvise Bon el dotor, avogador di comun, per la barufa fo fata in piaza e tolto le arme di-la guarda, a formar processo. La peste, per quanto aspella a la prima di le galle di B.iruto era quasi cessata, che cominziò un’altra per la nave Doltina vien di Constanliuopoli, con la qual vene sier Zuan Mocenigo di sier Toma qu. sier Lunardo, fo dii Serenissimo, stato mercante a Costantinopoli. Hor per certo Tuliman alcuni si amaloe, et si amorbò una caxa a Santa Marina et una caxa a San Zane Bragola, et per li Proveditori sora la sanità fo fato comandamento a sier Lunardo Mozenigo, Boli, e il uepote non eusi di caxa. Da poi disuar, fo Pregadi per la materia, et leto le letere, che sono longe, di Spagna, Pranza, Roma etc. Sier Zorzi Corner el cavalier procuralor uno di deputati andò in renga, el referì li Iralamenti auli con li oratori cesarci e anglico, quali in conclusimi a nulla di quello fu preso, dì riconzar li capitoli, voleno asentir. Et da poi, el Serenissimo si levò e fe’ la relatione di quello eri lutti li dilli ora-lori e il Legalo e quel di Austria haveano diio, el datoli una scriplura (odiando questi do articoli di danari 18 milia ducali se li ha a dar, di qual se dia scontar le ìntrade nostri non hanno auto; el qual dir libere, saria bun meterlo nel Papa, eie. Da poi fu posto per i Savii, che non si posando far altramente sia leva quel dir libere Et perchè l’lippa era tarda, fo rimessa la materia a disputarla Luni proximo. Fu posto per tulio il Collegio dar il dazio dii vili di anfore 10 a l’orator anglico. Ave: 137, 16, 9. Fu posto, per li Consieri, una lelera a sier lliro-nìmo Venier viceretor et Consieri di la Cania; come havendo inteso per sue letere che per la morte di sier Benelo Barbo, era retor di lì, il rezimenlo di Candia al qual aspeta mandava uno Consier in vicerelor, et quelli popoli per non infoiar la terra non voi acetarlo, per tanto semo contenti esso sier Bironimo Venier sii vicerelor, el debi alender a la conservation di quella terra. 161, 1, 3. El in consonanza fo scrito al rezimenlo di Can- luglio. 302 dia non vi mandi alcun Consier a la Cania, e questo per non infelar quella terra. A dì 19, Domenica. Fo letere di Roma, di 161* l’Orator nostro, di 15. Come il Cardinal Voliera non polea trovar avochalo lo volesse difender in concistorio; per il che suo fradello era sialo dal Papa a dimandar termine. Qual li havea dato zorni 15 per trovarsi avochalo. Item,..... Veneno in Collegio uno per nome dii Studio di legisti di Padoa, et fece una oratione Ialina al Doxe, qual fu..... Vene etiam per nome di artisti . .. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato dii Con-sejo ili X, in luogo di sier Daniel Renier è iulrado Consier, sier Lorenzo Corer fo Consier per danari, Item, altre 8 voxe, tra le qual Camerlengo di comun sier Zuan Donado qu. sier Nicolò, et iutrarà. A dì 20, Luni. Fo letere di Roma di l’Orator nostro, di 17, spazate a posta. Come il Papa ha via mandalo per l’Orator e diloli che ’1 vedeva questa paxe con Cesare andar di longo, et però voleva far una liga Soa Santità, Cesare, il re d’Ingal-tera, la Signoria nostra, Fiorentini, el ducha de Mi-lan et Lucbesj conira infideli; ma per dar coperta aziò questo Stado nostro, che confina col Turche, non havesse qualche danno, la nominanano liga conira cada un che dilli Stadi volesscno offender eie. con allre parole, dicendo « Spazè a la Signoria acciò vi mandi il syndichà. » Scrive, il Cardinal di Medici è in gran reputazion in Roma e col Papa; et spesso si trova con il duella di Sessa oralor cesareo. Di Pranza, dii Badoer orator nostro, di 2, 5, 7 Luio, da Roesì. Scrive coloquii aliti col Re, qual dice voler omnino luor la impresa de Italia et recuperar la soa ducea di Milan, et averà 2000 lan-ze, IO milia sguizari, 4000 grisoni et 20000 fanti, et di danari à l'alo provisione, persuadendo la Signoria voy meter in bordine le so’ zelile, perché el voi mandar prima questi 10000 sguizari el 4000 grisoni per esser con li nostri a obstar alemani non vengano zoso, perché di le zenle italiane non le stima, et andarà a trovar el signor Prospero fino a Napoli; con allre parole ut in Htteris. Et che ’1 manda di qui a statela monsignor di Soglier con letere di Soa Maestà, et monsignor Memoransin ha maudato a sguizari. Tamen, lui Oralor scrive in gran credenza, che ’1 non vede effecto alcuno di venir in Italia; ma lutto si fa per inleromper la paxe si Irata. E scrive loti-gamente questa sua opinion, ut in Htteris; di le qual fo comanda grandissima credenza. ,Fu posto, per i Savii, diferir la materia di l’acor-