165 MDXXIII, MAGGIO. 166 seio nostro di Pregadi circa la reformation della (erra, è deliberato che per il tempo di anni 5 che si ha da star sopra la (ansa che sera fatta, non si possi metter decima nè altra graveza a quelli che serano sta tansati, è conveniente dechiarir quanto alla persona del Serenissimo Principe ; et però: L’anderà parte che’1 Serenissimo Principe futuro habbia a pagar ducati 300 per cadauna tansa che si melerà per vigor di la nova reformation so-prascrita et per causa del Ducato, et sia subiecto etiam a tutte altre angarie che si melessero, excepta la mità dii netto se quella si metesse. Per le altre veramente facultà soe et de li soi, sia fato in Soa Serenità quello che si farà et doverà far in li altri par-ticulari, per servar la debita equalità in tutti. De parte 1355 prò capitalo XVII De non 56 Non sinceri 3 Sapientes suprascripti. Che alla parte presa in questo Consejo a dì 28 Zugno 1521, nella qual è statuito che’l Serenissimo Principe non possa responder ultra parole generai alle proposte di Signori et Ambasadori, salvo consultato prima per il Collegio, sia azonto che medesimamente in parlamenti con ditti Signori over Am-bassadori non possa parlar alcuno del Collegio nostro, salvo quelli che se troveranno in settimana, luta via consullato prima el Collegio, come è dillo di sopra, si per decoro et honor, come ctiam per beneficio del Stato nostro. De parie 1317 prò capitulo XX De non 55 Non sinceri 2 Sapientes ut supra. Benché per Ieze et per la forma dela ducal Promissione sia prohibito al Serenissimo Principe et a tulli della fameglia soa el poter haver offitio over beuefìtio, pur el poiria occorer che consequendone alcuno de li ecclesiastici, seria interotlo così opportuno ordine senza poterli poi far remedio alcuno, il che importa grandemente, et se die obviar avanti che venga il caso ; el però 1’ anderà parte, che fermo rimanendo ogni decreto sopra tale prohibitione, sia adiunto et dechiarito, che se alcuno.della fameglia over attinenti del Serenissimo Principe prohi- bili per la sua Promissione impetrerà over conseguirà alcun beneficio ecclesiastico, sia tenuta la Serenità Soa farlo immediate refudar liberamente sollo pena di pagar essa de li soi proprii beni a la Signoria nostra l’equivalente dela animai mirata di £8* esso benefitio per tanto tempo quanto quello el possederà conira la predila forma della sua Promissione, ctiam da poi la morie di esso Serenissimo Principe. Excepluando però da questo ordine, quelli che fussero in sacris avanti la creatione del Serenissimo Principe, i quali debbano restar ben cum li soi benefilij che fin a quel’ hora sì troveranno; ma non ne possano impetrar ne acettar alcun altro fino che viverà Sua Celsitudine, come è dito ili sopra. De parte 1159 super capitulo XXVI De non 210 Non sinceri 6 Sapientes ultrascripti. Fu bona la inlentione di quelli che deliberarono prohibir quella absurda forma già inlrodulla del-l’andar deli zenlilhomini nostri, come erano rimasti in alcuno oflìtio over rezimenlo, over ritornali di fuori a ringraliar et visitar il Serenissimo Principe ; et cosi etiam di mandar le spose a tocharli la mano ; ma pur tale decreto si vede esser mlerotto cum murmuratione et mal esempio : et però, L’anderà parie, che confermando in lutto 1’ ordine sopra questa materia compreso nela ducal Promissione, sia adiumpto che 'I Serenìssimo Principe nostro non possa ne debba admclter alcuno né a ringraliar, nè visitar, nè sposa alcuna, salvo di quelli che a Sua Celsitudine fussero coniundi, sì che si venisse cum loro a cazar da capelo, sotto pena de ducati 200 d’oro, sì al Serenìssimo Principe come a soi fioli over nepoti collabitanti per cadauno et per cadauna volta. De parte 1019 super capitulo CX1 CXI1 De non 427 Non sinceri 11 Sapientes ut supra. Essendo prohibito metter in locho pubblico fuori del Palazo Ducale le arme delli Principi noslri, l’anderà parie che per niente non si possi meter in alcuno loco fuor di Palazo nè imagine, nè lelcre