101 MDXX1I!, APRILE. 102 fo a messa, ma prima insta il solilo a san Zuminian, vicedoxe sier Andrea Magno con li oratori Papa, Cesareo, Pranza et Ferara. Non erano quelli di Austria nè Manlua, et nulla fo di novo. Fu do procuratori Trivixan e Grili. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fallo 10 voxe, tutte passoe. A dì 13. La malina vene in Colegio l’orator di Pranza per cosse particular. Iiem, l’orator di Man-loa, e ave audientia con li Cai di X. Da poi disnar, fo audientia di la Signoria et Colegio di Savii. A dì li. La malina nulla fo di novo, nè letere da conto. Da poi disnar, fo etiam audientia di la Signoria et Colegio di Savii. Vene et gionse qui la galia soracomilo sier Vicenzo Juslinian, vien a disarmar. A dì 15. La matina nulla fu di novo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla. Da Brexa, fo lettere di reofori, di. . . Dii zonzer lì del signor Renzo da Cere, vien di Pranza, con monsignor de Vegliers, et subito sarà monsignor di Memoransin, quali vieneno a la Signoria nostra. 56 * A dì 16. Fo san Sydro. La matina piovete et fu fato la precession solita, vicedoxe sier Andrea Magno con li oratori Papa, Spagna zoè Cesareo, Austria, Ferara, e Mantoa, et erano etiam apresso i cavalieri, alcuni cavalieri di Rhodi. Da poi disnar, fo Gran Consejo, per manchar assa’ voxe, licet il consueto non sia di far Consejo in tal zorno, et se solennizava mollo ; ma adesso non senla li offìcii nè banchi, et tutta la terra lavora. Da Brexa, fo letere di 14, et da Crema. Come haveano lettere da Milan, el a visi che il castello de Milan, iusta li capitoli, si havia reso al Ducha, e quello havia auto in poter. Morite questa note el piovan de san Moisè pre’ Cristoforo Rizo, era Canzelier del Doxe inferior et vicario di canonici di san Marco. El Doxe fece can-celier Vicenzo Bembo fìol naturai fo di sier Francesco, tulio de caxa sua, et canonico el piovan de santa Agnexe a requisition di sier Vicenzo suo fio], che stà in quella contrà. È da saper. In questo Consejo di ozi rimase di Pregadi sier Antonio Condolmer, fo savio a terra ferma, qual zà più di mexi 18 è fuora di Pregadi ; è cazulo do anni di la Zonta per quello feva contra i Loredani fo lioli dii Doxe. Da poi che in Gran Con-srjo parloe e obtene, è rimasto el à auto di sì 1120 el 363 di no. Rimase de balole 400 el più de li altri che soleva rimanir uno di loro di Pregadi ordinarli. A dì 17. La matina vene l’orator di Mantoa et mostrò ledere aule dal suo signor. Come ha de Milan il castello aversi reso, iusla li capitoli fo conclusi. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla. Et preseno di far uno lotto e darlo a far a Zuan Manenti sanser, di ducali 15 mila, et meler l’oficio dii dazio dii vin, era dii fiol di Gasparo de la Vedoa, qual ha tollo quel de le Raxon nuove era di Francesco Zio ; il qual dazio del vin vai ducali.....a l’anno et lo meleno per ducati 4000, e tanti voi la Signoria. Fu posto la gralia di sier Domenego Bembo da s. Zulian di poter tornar Soracomito, alenlo non è stà il suo tempo. El non fu presa. Di Roma, fo letere di sier Alvise Grade-nigo orator nostro, di 13. Come li oratori a dì 15 intrariano lì, el alozeriano nel palazo fo di Agu-stin Gixi, dove li era stà preparalo. Si aspetavano etiam li oralori di fiorentini. Iteni, scrive coniQ domino Zuan Hemanuel ha scritto al Papa la Cesarea Maestà aver tollo ducali 36 milia li veniva per certe spoglie, e questo per soi bisogni, pregando il Papa Io servisse di altri 50 milia. Il Papa dice questi danari li voleva mandar in Hongaria. A dì 18. La malina, nulla fo da conto nò da no- ^ tar. Da poi disnar fo Consejo di X per expedir pre-sonieri. Et gionse el signor Renzo da Cere, vien di Pranza, et monsignor de Viglieres francese. Li andò contra l’oralor di Pranza solum et con lui è alozali. In questo Consejo di X con Zonta di Colegio, et fono li sotoscrili, fu condanado sier Dona da Leze avogador di Cornuti. La causa non se intese; ma si tien sia perchè l’havia intromesso la decima persa, dicendo non si polea meler più decime, et che la voleva menar in Pregadi ; le qual parole feva ritardar il pagar de le decime, adeo è passà 11 termine di pagar la milà e non è slà scosso solum ducati .... con il don. Et questa malina li Cai di X fono in Collegio sopra di questo. Hor fo privo di l’oficio di l’Avogaria e do anni di tulli Consegli secreti, et fo mandà zoso del Consejo di X, e lo condanono cussi. Ancora preseno una parie, che poi sarà posta alcuna angaria, alcun di Collegio non possi alterar quella nè sminuir, sotto pena, ut in parte. Qui farò mentione di quelli si ritrovono a tal condanason :