305 MDXXIII, LUGLIO. 306 (lel)i in loco suo Domenego di Yeniczia qual fo a la varda, e al diio Piero li sia risalvà di andar maran-gon a l’altro viazo di Barulo. 160, 5. Fu posto per li diti, die Nicolò Colessi da Sculari, fo balestier di sier Zuau Antonio Taiapiera soraco-milo nel contilo lece apresso Durazo con la fusla dii Moro, al qual li fu promesso per il dito la con-lestabelaria di la porla de terra ferma di Dulzigno; per tanto li sia confirmala. Ave : 110, 13, 4. Fu posto per lutto il Collegio, alenlo Zorzi Mur-murin cavaiier, stratioto, lanza spezata a Napoli, voi repatria>, siali dà la provision in Candia di page 4 a l’anno dii dazio dii vin a spina. 184, 5, 5. Fu posto per li diti, alento le lelere di sier Marco Antonio da Canal conte di Spalalo e la relazion di Alvise Sabadin secretano ; atento li ineriti dii conte Piero e conte Stefano nobeli polizani fo dii conte Radis, hanno di provision ducali ‘20 a l’anno, vo-riano altri 20; item, Stefano e il fradello fo’lioli dii conte Vanis soriano provision, però sia preso a li diti do primi sia cresuto ducali 5 di più a l’anno per uno; et a li do Vanis ducali 5 ....(?) a la cameril di la Braza. 200, 2, 4. A dì 21. La malina, veneno in Collegio 4 oratori di la comunità di Crema venuti per alegrarsi di la crealion dii Serenissimo, i quali fono questi : domino Alessandro Bolegardo cavaiier, domino Lu-nardo Zurlo cavaiier, domino Mazol Benzon nobile nostro, et domino Alexandro de Avamo dolor, con assa’ bella compagnia. Et fece l’oralione vulgar el Avamo, qual fu bella, et il Doxe li rispose justa il suo consueto. , Vene il Campezo legalo dii Papa, dicendo aver auto uno brievedil Papa chesolicitava la conclusion, qual leniva fussa zà conclusa ; con altre parole, persuadendo la Signoria a ultimarla eie. Veneno li oratori cesarei Carazolo e Sanses et il Pazeo orator anglico el l’orator di Auslria, soli-citando la Signoria si risolvi eie. Li fo risposto per il Doxe, non si havia potuto iratar in Pregadi per esser stà su altre occupalion. Veneno da poi siali in Collegio li oratori francesi. Veneno adornlla prima li oratori francesi, lo e-piscopo di Baius Tricbaricho, domino Ambroso di Fiorenza el monsignor di Soglier venuto eri di Fran-za, qual per avanti vene qui con il signor Renzo, poi si parti per Franza et hora è ritornato con lelere di credenza dii Re. Qual primo si aiegra di la sua . crealion dii Doxe, come a bocha monsignor di So-gliers farà 1’ oficio eie. Poi el dito Sogliers parloe dicendo clic certissimo il re di Franza vegnirà que- I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXXIV. sto Avosto in Italia ad aquislar la sua ducea ili Mi-lan, pregando la Signoria voy scorcr in far alcun a-cordo con li cesarei, perchè il re Chrislianissimo è tutto di questo Slado eie. Et apresenlò Soglier una letera dii re Chrislianissimo. Scrive voi far la dila impresa, et prega non si li manchi di la lianza; et è di man dii Re proprio; di solo,da polche in la letera scrive le zenle che l’averà eie. dice:« Et io Francesco re promelo aver tanto a cuor la impresa de Italia quanto dir se puoi, e farla ; c non la fazando, la Signoria faza poi quello la voi; ma in questo mezo si atendi etc. » Introno in questa malina lutti Ire li Savii ai or* deni eri elecli. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consulcn-dum, et la risposta se dia far a Franza, et quello si à a far con li cesarei. A dì 22. Fo la Madalena, e per la peste la chic- 163 * xia di la festa non si averze. Vene in Collegio prima il Legalo solo, e sialo un podio, venuti li oratori cesarei, anglico, et Auslria in chiesia di San Marco, vene dillo Legato e li parloe, poi insieme tulli andono in Collegio dove steteno per spazio di una hora e meza sopra quelle materie di lo acordo si Irata ; e ussiti, introno li Capi di X el steteno in Collegio lino bore 16. De Ingaltera, fo ¡etere di V Orator nostro, di primo di V instante. Come le nostre galie le-ceno vela di l’ixola a dì ultimo Zugno. La peste continua pur ; a San Lucha el a San Zane Bragola morti doi. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consideri-dum che doveano far Pregadi, perché le lelere di Roma venule feno star suspesi. A dì 23. La malina, vene in Collegio il Legalo dii Papa solo et stele longamenle; el a hore 15 fo ordinato far Pregadi. Veneno in Collegio li 4 oratori cremaschi a luor licentia di repatriar, et è zonli qui li oratori di la comunità di Verona. È da saper. Eri in Collegio li diti oratori dissello a la Signoria si risolvesse, aliter si levenano di questa terra fin 3 zorni ; e l’orator di Austria havia aulo lelere, non essendo risolta la maleria si debbi partir; et che era zonto in Friul a Gradischa domino Vido da la Torre mandalo per l’Arehiduca per far la consignalion di le ville, auli però li ducali 38 milia. Da poi disnar, fo Pregadi et fo avisi di Mantoa auti da Milan di zanze eie., e eh’ el re di Franza voi venir in Italia. Di Trau, di sier Domenego Pixamano con- 20