411 MDXXIII, SETTEMBRE. 412 la morie di suo fratello el signor....., la qual eliam li usò grate parole dii desiderio l’havia sempre auto che suo fiol fusse con questa illustrissima Signoria. Etiam visitò la moier madona...... sorella dii marchese di Mantoa, la qual era mollo aliegra e li usò alcuni moti graliadi, ut in litteris. Conclude, ditto Ducha vegnirà benissimo in ordine. Di reofori di Lombardia, fo lettere. Come francesi a dì 14 bavevano passato pur a bore 21 Texin, et che ’I signor Prospero non li havia potuto obviar, perché il fiume era sì basso che si poteva guazar; el qual era tirato con parte di le zente verso Pavia. Di Brexa, di sier Antonio Sanudo podestà, mio fradello, avi lettere dì 16, hore 2 di note. Come Lodi era perso e francesi esser passadi di qua di Tesiti a guazo, et hanno buia uno ponte a la Buffalora. Fu posto, per i Savii, die le do decime poste al clero si pagi p"r tulio il mexe con don 5 per 100, poi si seuodi fin 15 Odubrio senza pena, poi pagino la pena e li do colelori li scuoda, e quelli di questa cilit le pagino a li Governadori a le intrade. Ave: 180, G, 2. 220‘ Fu posto, peri Savii, una lettera al proveditor zeneral Emo, che eon le zente passi Oio el vudi ad alozar su la Geratlada più propinqui a Crema e Bergamo che ’I potrà, acciò in ogni caso possi defender e l’una e l’altra terra. Et fu presa. Fu posto, per li Consieri, atento le male opera-lion de Antonio Maria di Fiorio ciUidiu veronese contra suor Arehanzola monacha in San Favenzo Cuora di Verona, con Beandolo de le monache, sia dà facultà al Podestà e vicecapitauio di Verona di bandirlo di terre e luogi, con taia lire 500. Ave : 162, 1, fi. Fu posto, per i Savii, che ’I Borgese, qual è in Crema con fanti .... li sia azonto altri fanti 100, et cussi a Cristofal Albanese è contestabile de lì, ha fanti . . . ., li sia azonto fanti 100. Fu presa. Fu posto, per i dilli, alenlo che ’I fosse per capitoli promesso al conte Mercurio Bua in tempo di paxe havesse 50 homeni d’arme, e in tempo di guerra 100, che li sia cresulo li dilli 50 homeni d’arme, sichè babbi 100; e questo instesso al signor Camillo Orsini, quale e a questa inslessa condilion. Fu presa. Fu posto, per li Savii, far altri 3000 fanti sotto quelli capi parerà, da esser posti dove l’achaderà ; sichè è suplito al numero di far 10 milia fanti. Et fu preso. Fu posto, per il Serenissimo e Collegio, una parte di creditori di le Cazude, che siano sospesi i loro crediti per uno anno acciò la Signoria si servi di danari in tanto bisogno, excepluando però li XL Zivil novissimi dii loro credito di la Quaranlia, con certe clausole, ut in parte. La copia sarà qui avanti. Fu presa. Ave: 134, 56, 1. Fu fato scuriinio, con boletini, di tre sora le ven-dede iusla la parte presa. Rimase sier Lorenzo Lo-redan procurator, sier Jacomo Soranzo procurator, sier Gasparo Malipiero fo governador qu. sier Mi-chiel, qual al presente non è in Pregadi. Il scurtinio sarà qui avanti posto. Fu posto, per li Savii : cum sit che l’oficio di gastaldo di Candia, vachado per la morte dii qu. Lazaro Minio, fusse preso li Savii sora le aque lo vendese, et havendo il Dueba, a chi aspeta la iuridi-lion di elezer, eleto Zuan Andrea di Micbiel veniteli, il qual dona a la Signoria ducati 400, sia con-iìrmà la ditta elettoli, con queslo li dagi in lermene di zorni IO, li do terzi a la Signoria, uno terzo sora le aque. 169, 18, 1. Fu posto, per i Savii, che la sententia fe’ sier Antonio da Pexaro ohm Podestà e capitanio di Treviso, sia conferma circa qudla della cita e territorio di Treviso fata 1522, 2 Marzo. Il clero resti su lire 3670, la cita 3184, e si fassi l’estimo cussi. 136, 7, 44. Presa. In questa sera, venuto zoso Pregadi, zonse letere di le poste, et il Serenissimo mandò per alcuni di Collegio, sier Luclia Trun el consier, sier Dome-nego Trivixan cavalier procurator, sier Francesco Bragadin savii dii Consejo et altri, el sleleno in consulto fino hore 3 di nncle, et scrisseno lettere al proveditor Emo, zerclia il passar di Ogio andasse riguardoso eie. Fu posto hozi per li Savii. È molti hanno provi-sion di tenii* cavalli e stano in le nostre terre. Sia preso tutti vadino al trovar il Provedador zeueral e farsi scriver a la banda, sub poena etc. 197,0, 0. Di rectori, di Bergamo, di 14, gionte a dì 16. Come, per la via solita di Milano, hanno che francesi erano alquanto ritiradi, el dubitasi veglino bular il ponte in altro loco che Buffalora, perchè de quà de Ticino a Buffalora sono certe valle che facilmente se potriano intertenirli, et che in Milan si sollicita spinger le zente verso quel locho dove era cavalchato il signor Prospero, et se non lo bulino questa note, se dice de li che li farano tal provision, che fin poche hore se intenderà il tulio. Questa sera si aspetta in Milano le gente dii signor marchexe di