255 MDXXIII, GIUGNO. 256 iti libertà loro extrazer lai robe a parte a parte per baver el ditto benefìcio ; ma trazando o lutto o a parie, siano tenuti a tulle le spese nienude corrente, et sia dato sacramento ai mercadanli ogni volta che i trazerano, che le robe siano per suo conio et non de altri. 1523, die 7 Julii, in Rogatis. Fo preso in questo Conseglio, sollo di 28 Avoslo 1520, che tulle le robe e merce de fiaiuenghi, Ilio-deschi et allrt che capitano a Verona per andar alle fiere et altrove sotto vento, cussi come le andavano a Ferara, potesseno venir in questa alla nostra per transito, cum pagar de dalio solamente un ducalo el mezo per somma ; la qual parte fu posta a boti fine, acciò se ne trazesse qualche summa de denari, dove non se trazeva cosa alcuna, in fin qui si trova par-turir gran disordine per le panine et prcccipue ca-risee che, sollo coperta de robe de fiamengi, vengono condullc da diversi altri mercadanli spagnoli, zenoesi, savoiini et altri in gran quaulilà a Verona, et poi in questa città per transito cum el beneficio de pagar de dalio el ducato uno e mezo per somma predillo; le qual panine in la mazor parte, credando che vadino sotto vento, vanno in Levante, a Constan-linopuli, Haruli et altri luoghi cum grave iactura de i dalii nostri, et non vulgar danno de i mercadanli che conducono patini a quella volta pagando i dalii et tiretti de questa città; al che essendo necessario opportunamente proveder, L’anderà parte, che per autorità de questo Conseglio, la sopradilla parte de 28 Avosto 1520 sia, et esser se intendi revocala in quella parte tantum de i panni, ita che por vigor do quella non si possi più condur panine de ponente per transito in questa città. In reliquis ditta parte resti ferma el valida si come la fu presa, excepto che le balle possino esser descuside da qualche parte, si che se possi veder et cognoscer se ne seranno panni in quelle; i quali trovandosi', siano tolti per conlrabando^watfa la disposilion de le leze nostre. Finis. 135* 1522, (1523) die 10 Januarii, in Consilio XL ad Criminalia. Molle deliberalion sono sta’ falle per li Consegli nostri a line do cxlerniiiiare li scelerali banditi por li mcsfacti sui ; et ultimamente quella del 1514, di 28 Zenaro, che propone absolula remissione de li bandi proprii a coloro che amazassero de li altri diffluilivamente bantili, sperandose per lai mezo trovarli opportuno remedio expediente de consumar li tristi l’uno con l’altro, come parea verisimile: il che non ha sortito quel effetto che si desiderava, anzi ognihora più multiplicando il numero di banditi che si vanno et vengono per questa cillà, et rompendo li confini etfronatissimamenle commettono de altri enormi et iusuportabili maleficii in summo vilipendio do la justicia, disconlenlo e perturbatimi de quelli che amano il ben el pacifico vivere quale da questa ben jnstitula liepubhca merita esser sub-venuto el conservato ; el però, Anderà parie, el continuate la soprascritta de-liberation et tulle altre in questa materia disponenti et alla presente non repudiatili, sia per austerità do questo Conseglio azonlo et statuito, che cadauuo il qual amazerà alcuno bandito di questa citlà et del ducalo dentro do li sui confini, olirà che ’1 sera assolto del suo bando allrovandosi esso inlerleclor bandito,habia etiam libre 300 de li danari de la Signoria nostra, non no essendo de li beni del morto. Non essendo veramente bandito colui che amazerà over darà vivo ne le forze nostre alcuno simil bandito diflìnitanienle, sì per homicidio, come per qualunque altra causa, baver debia libre 600 nel modo suprascritlo. El sia imposto a tulli li reclori nostri da terra, che l’ordine presente debano far publicar el obser-var cadauno ne la junsdiclione sua, et sia posta in tulio le comuiissiou de ii successori clic lo ìslesso Imitino ad observar, el la presente parte non si intendi presa so la non serà posla et presa nel nostro Mazor Conseglio. Die 11 Januarii 1522 (1523). Posita et capta in Maiori Consilio. Laurentius Quartus Curiae maioris Nota-rius ex autentico explicit. Petrus Dandulo Coadjutor officii Advoca-torice cum autentico auscultavit et in fdem se subscripsit. A dì 16. La malina fo leterc di Chioza di sier Zuan Antonio Dandolo podestà. Di eri, dii zonzer li l’orator cesareo domino Mariti Caruzolo prollionolario con boche 40, coutra dii qual andoe et. lo alozoe in palazo. È venuto per la