57 MDXXIJf, MARZO. 58 Da poi disnar, lo Gran Consejo. Preso una gra-tia di uno povero presonier, possi esser rendilo, etc. Fato Conto a Spalalo et Conte a Sibinico, in loco di do hanno refudato, et a le Haxon vecliie niun passoe. In questa matina, li do oratori di Austria fono in Collegio, et con li Cai di X li fo fata la risposta a quanto haveano proposto, iusta la deliberation fata eri nel Consejo di X con la Zonla. Di Pranza, fo lettere, di sier Zuan Badoer dotor, cavalier, orator nostro, date a Boisì, a dì.....Fevrer. Come il Re andava in Picardia ; et li havin parlalo molto alterato contra la Signoria nostra, perochè Zuan Clemente Stanga, stava in questa terra, era andato a stafela dal Re e ditoli F acordo con F Imperador seguiva, nè inanellava altro che sottoscriver li capitoli. Per il che Soa Maiestà scrive una leltera a la Signoria di queslo. Item, che ’1 voi mandar zenle verso la Scozia per favorir il ducha di Albania e conte di Sopholch e far conira F Ingollerà; ha mandalo 300 milia (ducati) a sguizari, ne bavera 15 milia. Item, zerca le cose di Provenza, per che’I signor Prospero minazava andar li, manda zenle e farà venir li sguizari; con altre particularità, ut in Ut ferie. A dì 16. La matina, fo lettere, di rectori di Candia sier Marco Minio ducha, sier Sebastian Justinian el cavalier capitanio e Consieri, di 22 Fevrer, venute per via dìi Zante. Come il Zeneral a dì......parli de lì, va a la Cania, poi a Napoli di Romania a visitar quelle terre e vegnirà a Corfù. Lì in Candia è restato sier Zuan Vituri pro- vedador di l’armada con galie........Scrivono aver da Syo, Parmada parte esser andata a la volta di Strelo, el in le aque di Syo esser rota una galìa bastarda et una sotil di la ditta armada, su le qual qual erano robe dii Capitanio zeneral di P armala ; el in le aque di Melelin erano perule 33 vele di dita armada per fortuna, perchè con efieclo era mal condizionata. Noto. In questa note passata e con fortuna si parli sier Vicenzo Pixani soracomito, c prima a dì......dito parti il Capitanio dii Colfo. Da poi disnar, fu Consejo di X con la Zonta. Peno do di la Zonla, in luogo di sier Dona Marzello e sier Nicolò Venier è inlrati Consieri. Rimase sier Zorzi Pixani dolor, cavalier, fo savio dii Consejo, sier Francesco Foscari fo savio dii Consejo qu. sier Filippo procurator, qual vene a tante a tante con sier Piero Badoer fo eao di X ; e rebaloladi, rimase il Foscari. Cazete sier Marin Zorzi dotor, fo podestà a Padoa. Item, feno la gralia a sier Antonio Mozenigo, rimase procurator, di poter meter in suo luogo sier Hironimo Querini fo savio a i ordeni qu. sier Francesco in Pregadi per li danari deposiloe. El fu presa. Item, fono sopra certa risposta da esser fata a li oratori di Austria. A dì 17. La matina, veneno in Collegio li oratori di Auslria, a i qual con i Cai di X fo dato la risposta, bona verba etc. E nota, questi rechieseno Treviso e il trivixan volendo la Signoria aver Gradiscila e Maran e li altri luochi, per esser sta Tre-vixo di la casa di Auslria, et non volendo, veleno ducati 60 milia a Panno fino il Papa vedi di raxon di dilli lochi nostri; con altre richieste, ut in eis. È da saper. Domino Hironimo Adorno orator cesareo sla grieve, nè si poi negociar con lui. La Signoria li ha mandà medici maestro Bortolo Monta-gnana, e maestro Marin Brochardo. L’altro, don Al-fonxo Sanzes è varilo. Fo per Collegio sollicitato a li 5 Oratori vanno a Roma debano partirsi questa selimana. Vanno per la via di Romagna, che prima andavano per la via di Toschana, et queslo hanno fallo perchè è apesla-da la Toschana ; etiam a Ferara ne muor qualche uno. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria e altri depuladi per le beebarie. Dì Poma, fo lettere di l’ Orator nostro, dì 12. Come ne moriva 4 el 5 al zorno ; et era morlo uno in caxa dii Cardinal Grimani. Et come il Cardinal Colona era stà expedito dal concistorio e acom-pagnato da li cardinali iusta il solilo farsi a Legati di latere. El fatto queslo non suol più ussir di caxa, tamen lui è ussilo : è signal non anderà si presto. Scrive come è stato col Papa, e letoli li sumarii di nove di Rhodi, laehrimò dicendo: « Povera diri -slianilà! ». El desidera la union di principi, e li par, falla la fusse, di morir contento. E ditoli per POrator nostro si dice voi venir in Puja e poi a la testa, disse : « Adoncha non semo seguri in Roma, tristi nui ! » e altri coloquii. Item, che ’I vescoà di Cremona non P ha dato ancora, licei sia slà rechiesto da molli. Ha dato il suo episcopato derlonense al suo datario chiamalo domino Guielmo Enchevoir fiamengo, e una abalia al Cardinal Colona. Altri avi-si fo in dille lettere, ut in eis. Di Napoli, dì Lunardo Anseimi consolo nostro. Zanze, nulla da conto. Come la nova di Rodi venuta de lì, si crede.