103 UDXXIII, APRILE. 104 El Serenissimo. Consieri. Sier Andrea Magno. Sier Andrea Mudazo. Sier Doni» Marzello. Sier Nicolò Venier. Sier Francesco da Pexaro. non Sier Alvise Mozenigo el cavalier,oralor a Roma. Consejo di X. Sier Andrea Fosca ri ni. i Sier Jacomo Michiel. > Cai. Sier Andrea Foscolo. ) Sier Zuan Miani. Sier Daniel Renier. Sier Michiel da Leze, cazado, non Sier Hironimo Loredun, noi» fu. Sier Polo Donado. Sier Andrea Radoer el cavalier, non Sier Polo Trivixan non fu. Numero 14. Avogadori. Sier Piero Contarmi. Sier Lorenzo Venier dolor. Sav'd dii Consejo. Sier Lunardo Mozenigo. Sier Zorzi Corner cavalier, procurator. Sier Dumenego Trivixan cavalier, procurator. Sier Piero Lando. Sier Nicolò Bernardo. Sier Hironimo da Pexaro. Savii di terra ferma. Sier Toma Contarmi. Sier Gabriel Moro el cavalier. Sier Santo Trun. Sier Piero Boldù, fuora. Sier Marco Antonio Venier, dotor. F.t veneno zoso a hore ‘24, e la terra fo piena di questo. Noto. A dì 10 di questo mexe fu preso in Cole-gio che sier Almorò Lombardo qu. sier Julio, eh’ e zudese di Examinador, possi scontar uno suo debito P ha a le Cazude e Sopra le camere con li danari dii suo credito è ai Camerlenghi di comun dii predillo suo officio. Ave 22 de sì. A dì 11 fu concesso che sier Hironimo Sanudo qu. sier Domenego, sier Antonio Zorzi qu. sier Polo, sier Alvise Malipiero, sier Zuan e sier Francesco de Prioli qu. sier Nicolò, sier Bertuzi Pixani di sier Alexandro stali nobeli in Fiandra e venuti qui, non tornino a vegnir con le galle, come fu concesso a sier Zuan e sier Vicenzo Morexini qu. sier Piero. A dì 19, Domenega. Fo lelere di Constanti- ^7 nopoli di 13 Marzo, dii Baylo, il sumario di le quali scriverò qui di solo. Vene in Collegio l’orator di Franza domino Am-broxio da Fiorenza, cori il signor Renzo da Cere et monsignor de Vegliers venuti di Franza, et haveno audientia con li Cai di X, portono letere di credenza dii Re. Si dice voleno far parlido a la Signoria, videlicet dar Cremona, zoè il castello che ancora resla in man de francesi, et il Re voi venir in Italia, et baveri sguizari quasi tutti eie. Da poi disnar, fo Gran Consejo el comandato scurtinio per far l’Avogador di comun, et senza far altra pubblicalion, fu dito si farà Avogador di comun in luogo di sier Donà da Leze, ¡usta la deliberatimi fata ieri nel Consejo di X. El rimase per scurtinio sier Daniel Renier, fo savio del Consejo, el qual refudò. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, una dichia-ration di la parie de quelli amazavano li banditi, se intendesse etiam in le terre da terra ferma. Fu presa ; la copia sarà scripta qui avanti. A dì 20. La matina vene in Collegio l’orator d’Ingalterra, pur solicilandd la Signoria si acordi con la Cesarea Maestà, et di questa venuta dii signor Renzo di Franza, che non si atendi a so’ parole. Vene l’oralor di Franza, el parloe etiam lui in materia. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio dotor et cavalier, orator nostro, fo lettere di 16 Marzo, da Praga. Dii partirsi dii Re con la Raina et sua corte de lì eh’ è dii regno di Bohemia, per venir in Hongaria. Item, altre lettere con avisi il Re a’ auto certo il Turco fa exercilo per invader questo anno il regno da do parie etc. con 100 mila persone el assaissimi navilii fluviatili. Item, voi esso Tureho venir in Italia. Scrive di Moravia di 30 Marzo, et di Ulmuz di 9 Aprii, in camino, large let-