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      <!i li solicilava il Pontefice, quando viveva, a mandar danari al marchexe di Manloa eie., più di quello feva P orator cesareo, per il che non poteva far di men di non scriver il contrario di quello havia scritto per avanti al re Christianissimo; con altre parole.
          F.t fo deliberato nel Consejo di X predito di le-zer ditta lettera al Pregadi; et cussi con gran credenza Tu leta.
          Fu posto, per li Savii, una lettera a sier Lunar-do Emo proveditor zeneral, che ben li l'usse scritto pasasse parte di le zente Oio, al presente si revocha P ordine, et non debbi passar Oio. Item, volendo il marchexe di Mantoa unirse con nostri, digi non ha libertà di la Signoria; et cussi li 3000 lanzinech zonli a Bergamo, che vieti in favor dii Ducha eie., ut in litteris. Et balolà, ave 50 di no, il resto di sì, e fo [»resa.
          Da poi, el Doxe fe’ la relalione di quanto havia ditto li oratori cesareo et di Milan stali in Collegio, che si mandi 1000 fanti in Cremona. Item, che ’I marchese di Manloa cavalchava con 250 homini d’arme, 300 cavali lizieri et 500 schiopelieri, et si potrà unir con li nostri.
          Fu posto, per li Savii, una lettera al dito prove-dador Emo, che volendo el signor Prospero, mandi 1000 fanti in Cremona.
          Noto. Si dice il castellali di Cremona, per caxon patisse di vituarie, praticha di rendersi per non si poter più lenir.
         Et il Doxe parloe sopra questo mandar di fanti, non sentendo tal opinion, et parlò longamente dicendo : « Sterno a veder : francesi è soto Milan, e se voleno intrigar x. Persuadendo le zente nostre si lenisse unite.
          Et sier Marin Zorzi el dolor, savio dii Consejo, volse andarli a risponder; ma il Doxe disse che si indusiase lino a doman, per poter meglio deliberar, et cussi indusiono eie.
224 * Et licenlialo Pregadi, restò etìam per un pocho Consejo di X con la Zonla et vene leltere di le poste.
        Di Brexa, di redori et sier Lunardo Emo
    proveditor generai, di 17, hore......Come
     quel .... Landriano orator dii ducha di Milan, è apresso dillo Proveditor, li ha ditto liaver una bona nova da dir a la Signoria, la qual non la voleva dir lui, ma li oratori la diriano in Collegio al Serenissimo.
        Di Crema, di sier Alvise Foscari podestà et capitanio, di 17, hore .... Come il ducha di Milan e il signor Prospero, quali sono in Milan, la note havia per do volte per experimentar milanesi
falò cridar a l’arme, et che lutti erano in arme con gran fervor verso il Ducha di voler morir per lui avanti che francesi habino quel Stado. Item, scrive che !1 marchexe di Mantoa con le zente sopradite di homini d’arme 250, cavali lizieri 300, fanti 500, era intrati in Cremona in favor dii Ducha predilo.
   A dì 19. La matina fo lettere dì rectori di Bergamo. Come il Ducha et signor Prospero erano intrati in Milan ; ma stavano con gran paura dubitando di francesi, qualli erano a Binasco et Bia-grassa alozati.
    Veneno li oratori cesareo et di Milan in Collegio, dicendo che havia certissimo aviso, il duca di Bar-bon in la Pranza esser su le arme con 800 lanze el
16	milia lanzenech et voi farsi Re. Per il che il Re non ha potuto venir, et è restà a Lion; sichè questi francesi converano tornar indrio. Item, richieseno si mandasse li 1000 fanti nostri in Lodi et non in Cremona, solicitando non si mancasse.
    Da poi disnar, fo Pregadi el lello le sopra ditte lettere.
    Fu posto, per li Savii, una lettera al proveditor zeneral Emo, che debbi mandar in Lodi 1000 fanti e lui con le zenle passar Oio; la qual lettera non have contrasto, et fu presa.
    Fu fato eletion di 5 Savii ai ordini, tolti 11, la qual eletion sarà notà qui avanti.
    Fu posto, per li Consieri el Cai di XL e Savii, suspender li debiti di sier Gabriel Valaresso qu. sier Francesco per do anni. E fu presa : 161, 17, 5.
    Fu posto per li diti, atrovandosi debitor de la Signoria nostra sier Hironimo Trivixan, qu. sier Andrea a le Cazude ducati 6 grossi 8, a li Governa-dori ducali 2 grossi 7, che ’1 possi scontar ditto debito con un suo credito P ha a P ofieio di Camerlenghi di Comun, di V di la paxe. 193, 4.
    Fu posto’per li ditti scriver a Verona, che per far li penelli dii padoan per P Adexe fo taià alcuni legnami dii bosco per ducali 75, che sia messo dilli danari a conio di la Signoria. 165, 2, 12.
    Fu poslo per li ditti, suspender li debiti di sier Vincivera Querini, qu. sier Pelegrin per do anni.
Ave: 156, 38, 4. Fu presa.
   Di rectori di Bergamo, di 17. Come in quel- 225 la matina era gionlo nova, che eri ad hore 15 fu dato a Parme in Milano, perchè erano francesi scorsi fin nel Giardino da cavalli 400, el li andoe contro il signor Zanin de Medici con bona el bella compagnia ; et che in Milano erano gionli 2000 spagnoli che haveano mandati alla guardia di Pavia, perchè si diceva in Pavia esser gionte fanterie dii