403 MÓSXIII, SF.TTEMRRE. 404 sicr Alvise Pixst» procuralo!1. Et referile poco re-meltendosi a referir al Pregadi. Da poi disnar, fo audientia dii Doxe et la Signoria, et Collegio di savii. 214 * A dì 12. La mattina se intese esser zonte let- tere in li Focher merchanli todesclii di Fonlego, di Roma, di 9. Come il Papa slava bene, et haveva dato ordine di far Ire di soi cardinali, tra li quali el suo Odoricho eie. Tamen dii nostro Oralor nulla habiamo. Da Milano, fo lettere dii Duca al suo ani-basador è qui. Come havia nova che anglesi, posali su la Franza, havea dato una rota a monsignor di la Trimolia. Avisa che sguizari *erano pur a Ivrea, et ullopacto non si voleano conzonzer con francesi, per primo se il He non era in persona a la impresa, et che non li fossetto date do page. Et scrive al signor Prospero et exorta che la Signoria voglii far cavalchar le noslre gente di là di Ada et conzon-zersi con lui; le qual passate, lui voi unir lo esercito e passar Texin, et voi andar a trovar francesi che sono alozati su quel di Verzelli. Veneno li oratori cesareo et di Milan in Collegio moslrando quesli avisi, esortando il Principe a far magnanimamente, a far passar le zenle di là di Ada. Da poi disnar, fo Pregadi el leto le soprascrite lettere. Fu posto, per li Savii, una lettera a sier Lunardo Emo provedador zeneral di terra ferma, che sole-cili il suo camino sopra le rive di Oglio con le zen-te deputade, et fazi pasar Oio da 400 lanze et 2000 fanti, et alozino li su le rive, ut in parte. Conlradise sier Luca Trun el consier, dicendo non saverno le zenle havemo et si voi farle passar di là, et messe de indusiar con Ire altri Consieri, exceplo Renier el Pexaro. Li rispose sier Domenego Trivixan pro-curator, et li Consieri messeno passino, havendo 300 lanze et 2000 fanti. 3 non sinceri, 11 di no, 90 di Savii, 104 di Consieri. Iterum 92 di Savii, 106 di Consieri. Et questa fu presa. Fu posto per i Savii, che al signor Teodoro Triul-zi stalo Governador nostro, richiedendo licentia, li sia diio per il Serenissimo, come questo Slado Pha-vea abrazado, et volendo slar in questa terra la persona sua, se li daria ducali 3000 a l’anno di provi-sion. Et a molli foraussiti dii Stado di Milan era con lui a soldo; etiam si daria conveniente provisione il resto di le soe zenle fosse dispensade in li nostri condulieri. E fo presa. 215 Fu posto, per li Consieri, una laia di cerio caso sequito a Cotogna, come apar per ledere di quel Podestà di 23 Avosto. Però sia scritto a esso Podestà, formato processo lo mandi al Podestà e vice ca-pitanio di Verona, qual babbi autorità di poner in bando con taia, ut in parte. 120, 0, 3. Fu posto, per li Consieri e Savii, che sier Lunardo Emo, va Provedador zeneral di lerra ferma, possi portar con lui arzenti per ducali 400, e cussi come si stimava a le Raxon nove non si polendo far, che a Verona siano stimati presente il Podestà e vice-capilanio, ut in parte. 1 qual sia a resego di la Signoria noslra. Ib9, 4, 0. A dì 13, Domcnega matina. Vene in Colle- 216” gio l’orator cesareo, però che quel di Milan è indisposto el havia tolto cassia. Li fo dillo per il Serenissimo che lo zenle nostre cavalchava, et si aspeclava il duca de Urbin, et che per zornata si governeressimo sicome fariano francesi. Il qual ora-tor non si contentò di tal risposta, dicendo, o questo Stado voi dar ajuto al duca di Milan, overo non, el volendo, bisogna unir le forze; et allre parole. Vene il signor Thodaro Triulzi in Collegio, il qual acerlò come haveano nove certe che ’1 re Christia-nissimo a dì 6 partì di Lion per venir a l’impresa di Milan, et francesi esser di quà da monti un bon exercilo ; el altre parole. Di Crema, di sier Alvise Foscaripodestà et capitanio, di 11. Come, havendo mandà il signor Prospero verso Novara alcuni fanti, trovò che zà francesi erano mirali in Novara eie. Da mar gionse sier Marco Antonio Venier qu. sier Zuan Francesco signor di Pario, qual parti a dì 22 del passalo di Corfù. deferisse, ivi era zonto sier Sebastian Juslinian el cavalier, vien capitano di Can-dia, et clie a la Zefalonia era morto sier Thomà Marin proveditor, dove per avanti etiam morite soa moier da eha’ Capello. Morite etiam in questa terra Zuan Cavazza rasonalo ducal. Da poi disnar, fo Gran Consejo, falò Avogador di comun, in luogo di sier Lorenzo Venier dolor aceto podestà a Bergamo, sier Zuan Antonio Venier è di Pregadi qu. sier Jacomo Alvise per forza di piegierie ; el qual vene per scurtinio et do man di elelion. Questo è ai X Savii in Rialto, et ha sempre fato l’ofieio di avochalo, maxime in Quarautia Criminal, di età di anni . . . . el mo’ intra Avogador di comun. Questo è avochalo di la Proeuralia de ultra et ha ducali 100 a l’anno, avochalo di frali (1) La carta 215 * it bianca.