m MCCCCCIII, OTTOBRE. doleva ; clic ’l cardinal Roan era sia la causa per aver dato favor et spalo al ducha Valenlino loro Gioiello, cargando mollo questo ; et che questo liodio col ducha e li danari li ha dato spagnoli li ha fato acordar; e che Bortolo disnò quel zorno col Cardinal San Severino etc.; e sopra questo fo ditto molte cosse, sì per el principe come per molti di Colegio, per excusatioue nostra. El’orator era in colera, dicendo se diseva la Signoria havia dà li danari, perchè li fo ditto spagnoli li havea dato ducati 15 mi-lia etc. Poi pregò si scrivesse a l’oralor nostro è in Franza per juslilication nostra etc. Item, pregò si scrivesse a li passi, perchè à visto lettere vien de Trieste fanti «lemani. Et il principe, rasonando e dicendo mal dii ducha Valentino, (disse) che per le operatione sue calive chi ’l difendeva leva mal, come alias esso orator disse in Colegio. E dicendo di papa Alexandro, disse ’l principe aver udito una cossa come facecia, la qual però la voleva dir: che par che ’l zorno il papa si amallò, el si domcntichasse l’anello papal, quel sub anulo piscatoris, su una finestra, e [tarlilo, lo mandò a luor p'cr uno suo, qual trovò uno pulo l’avea in man, qual disse non ge lo voleva dar si non al papa proprio, e il papa miratosi, andò. El qual pillo li dè l’anello, dicendo: « Papa Alexandro tu ’l galderà pocho, tu vien armado » però che ’l papa si messe adosso il corpo di Cristo. Or andato in camera con gran timor, sopravene uno babuin per la soa camera et saltò fuori, et uno Cardinal corse per piarlo, e preso, volendolo presentar al papa, il papa disse : « Lasalo ! Insalo ! eli’ è il diavolo » et poi la noie si amallò et morite. Et dittò lai favola, tutti rise, dicendo certissimo era andà a dia’ dii diavolo et pezo anderà questa perversa anima di Valentino. Vene uno coricr di la marchesana di Mantoa, volendo, justa li anni passati, una lettera di trar 20. bote di vino di Friul per suo bever, senza dazio. Et il principe li disse non voleva, perchè a sier Dome-nego Bolani veniva capitanio di Cremona, a Borgo-88* forte li fece pagar ducati 18, dolendosi. Di Spagna, di l’ orator, vene lettere di avo-sto replichate, et di 4 septembrio, che prima non si havea auto. Il sumario è questo. Prima : dii 20 avosto, che ’l re di Franza mandava zente verso Perpignano etc. ; et cussi il re mandava a l’incontro. Havia butà 3 galie nove, di 0 fa far, in aqua. Item, di 29 avosto; in zi fra. come il re li ha ditto li piace clic Franza li liabi roto etc. Item, suo •fiol, arzivescovo di Saragosa, naturai, dovea venir lì, e non sa la causa, si non per le cosse di Perpignano. Item, che li oratori cesarci, stali cinque mexi lì senza avisi dii suo re, si voleano partir eie. Item, che la Chalhelogna si havia risolto a darli 200 homeni d’arme, 200 fanti pagati per tre anni, et lire 50 milia di moneda, eh’ è ducati 40 milia a l’anno per ditto tempo conira Franza. Dii ditto, di 4 septembrio, date pur a Bar-zelona. Come a dì 29 inlrò l’arzivescovo soprano-minato fiol dii re ; et a dì 30 partino li oratori cesarei. Item, il re à mandato contra francesi verso Salz el ducha di Alva e suo fradello don Forando de Toledo -, etiam à ordina vadi assa’ zente de diverso terre verso Perpignano. Item, per un’ altra, come era ritornato d. Andrea dii Borgo secretano dii re di romani a slar de lì, e portò lettere a domino Francesco de Monlibus, vadi a Roma, el qual si parte e voi andar per terra per la Franza per non li comportar il mar. Item, l’Almazano secretarlo, li disse etc. Item, di le ripresale date contra la Signoria noslra per quel chierano, che il re le suspese per mesi 18 compie questo fevrer; et l’orator parlò al re perchè niun era comparso, perchè è in dille marche che, passato il termine, li ripresale cori etc. ; el che il re li ha ditto: « È longo termine, forsi che ’l comparerà », tamen vederà. Et per Colegio, e fo mio aricordo, li feci scriver sopra tal ripresaje il re voi levarle; quel chierano è pagato; à ’ulo più di ducati 8000 e mandarli il conto eie. Item, per un’ altra lettera ne avisi di Colo-qut, di le nove ; et per un’ altra si li dimandò Irata di formenti de Sicilia. Da poi disnar fo Pregadi, per li avogadori, zercha certo extimo di Cividal per le diferentie di la terra col conta’. Parlò sier Zorzi Loredan avogador ; li rispose Paris avochato dii conta’, et tamen non fo balotato. A dì 20 octubrio. In Colegio. Vene sier Dome-nego Morexini procurator, come comessario dii Cardinal Zen, el parlò zercha far l’aitar e l’archa in la chiesia; et che ’l principe e Signoria venisse a veder il loco ; non si vasterà la chiesia. Li fo ditto, mai niun homo è sepulto in chiesia, ni doxe ni altri. Item, disse di ducati 2000 fo recuperati di li danari robali al ditto cardinal, qual non fo notà sul conto. Item, si dolse di cerio mandato fato per la Signoria, fusse dà arzenti per ducati 300 a sier Piero Zen a conto di suo legato ; el qual mandato fo revochà con gran rumor. 89 Di l’orator di Franza, fo loto tre lettere mandava a la Signoria, per una dolendosi di sier llironimo Bombo mostrava certa sua lettera. Et fo mandato